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Beato Raffaele Machuca Juárez de Negrón Sacerdote e martire

31 agosto

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Estepa, Spagna, 30 aprile 1881 - Málaga, Spagna, 31 agosto 1936

Rafael Machuca Juárez de Negrón nacque a Estepa, presso Siviglia, il 30 aprile 1881. Dopo il diploma all’Istituto Tecnico e Generale di Siviglia, intraprese gli studi per il sacerdozio, venendo ordinato il 18 novembre 1909. Fu coadiutore, ossia viceparroco, nel suo paese natale, guadagnandosi la stima e la fiducia dei parroci suoi superiori. Ogni anno, per ragioni di salute e col permesso dell’Arcivescovado, trascorreva il mese di luglio alla stazione termale di Carratraca, presso Malaga. Si trovava lì anche il 24 luglio 1936, pochi giorni dopo lo scoppio della guerra civile spagnola: fu arrestato e condotto a Malaga con altre undici persone alle prese con le cure termali. Dopo un bombardamento aereo sopra Malaga, avvenuto il 30 agosto, circa alle due di mattina vennero fatte uscire centoventi persone dal carcere e assassinate in rappresaglia. Molti erano sacerdoti; don Rafael, cinquantacinquenne, era tra loro. Incluso nella causa di beatificazione e canonizzazione capeggiata da don Manuel González-Serna Rodríguez, che comprendeva in tutto venti martiri della diocesi di Siviglia, fu beatificato con loro il 18 novembre 2023 nella cattedrale di Santa Maria della Sede a Siviglia, sotto il pontificato di papa Francesco. La memoria liturgica dell’intero gruppo ricorre il 6 novembre, giorno in cui le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del ventesimo secolo.



Rafael Machuca Juárez de Negrón nacque a Estepa, presso Siviglia, il 30 aprile 1881, figlio di Rafael Machuca Moreno, proprietario terriero, e di Natalia Juárez de Negrón y Lazarte. Al Battesimo, ricevuto il 5 maggio seguente nella chiesa parrocchiale di Santa Maria dell’Assunzione, chiesa matrice di Estrepa, gli vennero messi i nomi di Rafael, Gabriel, Catalino de Siena Gregorio de la Santísima Trinidad.
Dopo aver ottenuto il diploma di scuola superiore presso l’Istituto Generale e Tecnico di Siviglia, domandò di essere ammesso al Seminario Generale e Pontificio di Siviglia, come allievo interno e in qualità di uditore. Un anno dopo, il 9 settembre 1904, a ventitré anni, intraprese gli studi abbreviati di Teologia, che terminò quattro anni dopo.
Il 18 novembre 1909 ricevette l’ordinazione sacerdotale. Tutti i pareri su di lui furono favorevoli, ma l’arciprete di Estrepa volle aggiungere alcune parole a quello che avevano esposto gli altri testimoni: «Da parte mia, posso dire che poche volte, come ora, ho detto e non credo dirò, in coscienza e con la mano sopra o davanti al cuore, che la condotta del candidato è tanto adeguata allo stato ecclesiastico, che al di fuori di esso non starebbe nel proprio elemento, poiché sembra che per il suo raccoglimento, impegno e assistenza alle funzioni del culto, che sia nato per questo stato e non per altro».
Il primo incarico di don Rafael fu come coadiutore, ossia viceparroco, nella parrocchia di Santa Maria di Estrepa, il suo paese natale, dove iniziò il servizio il 1° novembre 1912. Seppe guadagnarsi la fiducia e la stima dei suoi superiori, i quali, in caso di assenza, gli affidavano le loro responsabilità.
Ogni anno, per ragioni di salute e col permesso dell’Arcivescovado, don Rafael trascorreva il mese di luglio alla stazione termale di Carratraca, presso Malaga. Si trovava lì anche il 24 luglio 1936, pochi giorni dopo lo scoppio della guerra civile spagnola.
Proprio allora, venne arrestato insieme ad altre dieci persone; oltre a lui, c’erano altri due sacerdoti. Tutti insieme vennero trasferiti a Malaga, sotto il pretesto che lì sarebbero stati più al sicuro: in realtà, appena arrivati, vennero messi in prigione.
Dopo un bombardamento aereo sopra Malaga, avvenuto il 30 agosto, circa alle due di mattina vennero fatte uscire centoventi persone dal carcere e assassinate in rappresaglia. Molti erano sacerdoti; don Rafael, cinquantacinquenne, era tra loro.
Il suo corpo faceva parte dei novantaquattro cadaveri sepolti in una delle sette fosse comuni del cimitero di San Raffaele a Malaga. Alla fine del 1940 venne riesumato e traslato nella cripta dei martiri presente nella cattedrale di Malaga.
Incluso nella causa di beatificazione e canonizzazione capeggiata da don Manuel González-Serna Rodríguez, che comprendeva in tutto venti martiri della diocesi di Siviglia, fu beatificato il 18 novembre 2023 nella cattedrale di Santa Maria della Sede a Siviglia, sotto il pontificato di papa Francesco. La memoria liturgica dell’intero gruppo ricorre il 6 novembre, giorno in cui le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del ventesimo secolo.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2024-01-08

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