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Beato Emanuele Palacios Rodríguez Padre di famiglia e martire

5 agosto

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Aracena, Spagna, 1° agosto 1877 - Cazada de la Sierra, Spagna, 5 agosto 1936

Manuel Palacios Rodríguez nacque ad Aracena, presso Huelva, il 1° agosto 1877. Il 3 ottobre 1909 sposò nella parrocchia di Nostra Signora della Consolazione a Cazalla de la Sierra María Luisa Monrabá Ruiz-Canela. Era membro del Consiglio degli Affari Economici della parrocchia della Consolazione di Cazalla, nonché presidente di Azione Popolare: entrambi gli incarichi gli servivano per cercare di fronteggiare la legislazione laicista e secolarizzatrice in vigore anche al loro paese. Nel giugno 1936 tornò a casa in vacanza Enrique, uno dei figli di Manuel, seminarista al primo anno di Teologia; poco dopo, le persecuzioni contro la Chiesa s’inasprirono. Fu arrestato e imprigionato l’amministratore parrocchiale, don Antonio Jesús Díaz Ramos; poco dopo, avvenne lo stesso a Manuel ed Enrique. Durante la prigionia, Manuel mantenne il contegno di sempre, intavolando anche conversazioni spirituali con i suoi compaesani. Il 5 agosto 1936, verso le tre di pomeriggio, quasi tutti i prigionieri vennero uccisi a colpi d’arma da fuoco e con bombe, nel cortile del carcere di Cazalla de la Sierra. I morti erano in gran parte laici, eccetto don Antonio Jesús Díaz Ramos. Alcuni di essi erano sicuramente stati arrestati e quindi uccisi per il loro impegno cristiano: si tratta, oltre a Manuel, cinquantanovenne, e a Enrique, dei due fratelli Gabriel e Mariano López-Cepero y Murú e di Cristóbal Pérez Pascual. Questi cinque, inclusi, insieme a don Antonio, nella causa di beatificazione e canonizzazione capeggiata da don Manuel González-Serna Rodríguez, che comprendeva in tutto venti martiri della diocesi di Siviglia, furono beatificati il 18 novembre 2023 nella cattedrale di Santa Maria della Sede a Siviglia, sotto il pontificato di papa Francesco. La memoria liturgica dell’intero gruppo ricorre il 6 novembre, giorno in cui le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del ventesimo secolo.



Manuel Palacios Rodríguez nacque ad Aracena, presso Huelva, il 1° agosto 1877 e fu battezzato il 16 dello stesso mese nella parrocchia dell’Assunzione della sua città natale, con il nome di Manuel de la Asunción. I suoi genitori erano Antonio Palacios Hidalgo e Carmen Rosario Rodríguez Fernández.
Il 3 ottobre 1909 sposò nella parrocchia di Nostra Signora della Consolazione a Cazalla de la Sierra María Luisa Monrabá Ruiz-Canela, nativa di Siviglia. Era proprietario terriero e impiegato. Religioso, prudente, generoso con gli altri, dissimulava le sue sofferenze interiori.
In effetti, sin dal 1932, la Chiesa, nel suo paese, stava vivendo una dura persecuzione, a causa dell’applicazione della legislazione secolarizzatrice e laicista: era stata proibita la processione per portare il Viatico ai malati; erano sorti problemi circa il suono delle campane; era stato vietato il rituale religioso per le sepolture, compresa la collocazione della croce sopra di esse. L’amministratore parrocchiale, don Antonio Jesús Díaz Ramos, aveva protestato vivamente con le autorità, ma non era stato ascoltato.
Inoltre, un mese prima del ritorno a casa di Enrique, uno dei figli di Manuel, seminarista al primo anno di Teologia nel Seminario Generale e Pontificio di Siviglia, picchetti di guardie avevano circondato e perquisito la parrocchia e la casa rettorale, sotto il pretesto di cercare bombe e gas asfissianti.
Don Antonio venne arrestato in casa propria il 18 luglio 1936, lo stesso giorno dello scoppio della guerra civile spagnola. Il suo coadiutore poté celebrare Messa a porte chiuse nel convento delle Suore della Dottrina Cristiana la mattina del 20 luglio. Enrique servì all’altare e ricevette la sua ultima Comunione: quella stessa notte, infatti, fu arrestato.
Anche suo padre ebbe la stessa sorte: era infatti noto che il suo impegno come cristiano l’aveva condotto a far parte del Consiglio degli Affari Economici della parrocchia, fondato nell’aprile 1932 e che procurava fondi per il suo sostentamento. Inoltre, era presidente di Azione Popolare, la formazione politica che intendeva porre rimedio alla legislazione secolarizzatrice e ai danni che aveva prodotto alla Chiesa.
Durante la prigionia, Manuel mantenne un comportamento religioso, restando fedele a quello che aveva sempre vissuto in parrocchia. Mandò a dire a sua moglie di non denunciare nessuno e, nel caso gli fosse successo qualcosa, di non intraprendere rappresaglie. S’intratteneva anche in conversazioni spirituali con alcuni dei suoi compaesani, ovvero Mariano López-Cepero y Murú, Cristóbal Pérez Pascual e Vicente García Manzano, il quale sopravvisse.
Il 5 agosto 1936, verso le tre di pomeriggio, i prigionieri vennero uccisi a colpi d’arma da fuoco e con bombe, nel cortile del carcere di Cazalla de la Sierra. Erano circa un centinaio, quasi tutti laici, alcuni con notevole impegno cristiano, probabile causa immediata della loro prigionia e del seguente assassinio.
Tra di essi c’erano Manuel, cinquantanovenne, e suo figlio Enrique, più i due fratelli Gabriel e Mariano López-Cepero y Murú e Cristóbal Pérez Pascual. Un’altra vittima fu l’economo di Nostra Signora della Consolazione a Cazalla de la Sierra, don Antonio Jesús Díaz Ramos. Un altro figlio di Manuel, anche lui prigioniero, rimase gravemente ferito e morì poco tempo dopo.
Il giorno dopo il massacro, i cadaveri vennero sepolti nel cortile della chiesa rettorale, che era vicina al carcere. All’ingresso dell’esercito regolare, il 12 agosto, vennero riesumati e, dopo l’identificazione, sepolti nel mausoleo costruito nel cimitero parrocchiale per le vittime della guerra, che fu inaugurato il 5 agosto 1938.
Manuel ed Enrique furono inclusi nella causa di beatificazione e canonizzazione capeggiata da don Manuel González-Serna Rodríguez, insieme a don Antonio, ai fratelli López-Cepero y Murú e a Cristóbal Pérez Pascual.
L’elenco comprendeva in tutto venti martiri della diocesi di Siviglia, morti durante la medesima persecuzione: furono beatificati il 18 novembre 2023 nella cattedrale di Siviglia, sotto il pontificato di papa Francesco.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2023-11-19

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