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San Giacuto Monaco

8 febbraio

V-VI sec.

Nel V secolo, due fratelli gemelli, Giacuto e Guetnoco, fuggendo dai Sassoni che invadevano la Gran Bretagna, giunsero in Armorica, dove si stabilirono. Giacuto fondò un eremitaggio a Landoac, che divenne poi l'abbazia di Saint-Jacut, mentre Guetnoco fu venerato in alcuni luoghi del Finistère. Al tempo delle invasioni normanne, le reliquie di Giacuto furono traslate a Saint-Jacut-sur-Ars, presso Redon. Il nome di Giacuto, che è una forma bretone del nome Giacomo, è ancora oggi ricordato in molte parrocchie della Bretagna, dove sono presenti cappelle e chiese a lui dedicate. Inoltre, una congregazione di religiosi insegnanti, la cui casa madre si trova a Saint-Jacut (Morbihan), ha contribuito a diffondere il nome di questo antico santo bretone anche al di fuori della regione.

Martirologio Romano: In Bretagna, san Giacúto, abate, ritenuto fratello dei santi Vinvaleo e Guetnóco: fondò un monastero vicino al mare, che da lui poi prese il nome.


Santi GIACUTO e GUETNOCO, abati in Bretagna.

La Vita Jacuti non è che un brano staccato dalla Vita Winwaloei, redatta nel secolo XII. Questa narrazione leggendaria, dallo stile gradevole, a parte le lunghe prediche, ci informa che Giacuto e Guetnoco, fratelli gemelli, erano giovanissimi quando verso il 460 i loro genitori Fragano e Gwen (= Bianca), fuggendo davanti ai Sassoni, abbandonarono la Gran Bretagna per cercare rifugio nell’Armorica, presso la baia di Saint Brieuc. Qui nacque il terzo figlio della famiglia, Winwaloeo (Guénolé), il cui splendore doveva gettare nell’ombra i fratelli maggiori.
Di Guetnoco (fr. Guéthenoc, Guethnoc o Gueznec) non si sa in seguito più niente, ma è ancora onorato in qualche luogo del Finistère: a Languézenoc nel Pleyben, nella cappella di san Guennec presso Quéménéven e nella cappella di san Gueznec nel Briec. Di san Giacuto, invece, si dice che abbia fondato a Landoac un eremitaggio che divenne più tardi l’abbazia di Saint-Jacut, nella diocesi di Dol, la quale sopravvisse fino alla Rivoluzione francese. Gli antichi Calendari delle diocesi e dei monasteri bretoni festeggiavano san Giacuto l’8 febbraio, il 3 marzo o il 15 marzo, san Guetnoco il 5 novembre, ed entrambi i fratelli insieme il 5 luglio, ricordo probabile di una traslazione di reliquie.
Al momento delle invasioni normanne nel IX secolo i resti di san Giacuto lasciarono il monastero e oggi crede di possederli la parrocchia di Saint-Jacut-sur-Ars, presso Redon. Essendo Giacuto (fr. Jacut o ]agu) una forma bretone del nome Giacomo, assai sovente il nostro santo ha dovuto cedere il posto negli oratori a san Giacomo il Maggiore. Molte parrocchie, tuttavia, conservano il suo ricordo e il suo patronato: cappelle a Plestìn-les-Grèves, Loperhet, Ellestuc nel Folgoèt (Finistère); chiese a Saint-Jacut du Mené e Saint-Jacut-de-la-mer (Cotes-du-Nord). In quest’ultimo luogo, inoltre, è considerato merito di Giacuto l’aver colmato il braccio di mare che separava nel passato l'Isola dal continente e si mostrava sopra una roccia isolata il segno della corda del suo battello.
Da un secolo, una Congregazione di religiosi insegnanti, la cui casa madre si trova a Saint-Jacut (Morbihan), ha nuovamente diffuso, anche fuori della Bretagna, il nome di questo antico santo bretone, che continua a essere portato come nome di famiglia nella regione di Rennes.
 


Autore:
Jean Evenou


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-02-20

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