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San Rinaldo di Colonia Monaco

7 gennaio

Colonia, Germania, XIII sec.

Nato a Colonia da famiglia nobile, fu un personaggio controverso e complesso, la cui vita è stata oggetto di numerose leggende e interpretazioni. Secondo le fonti più antiche, fu un valoroso guerriero che, in seguito a una conversione religiosa, decise di espiare i suoi peccati prestando opera di muratore. Altre versioni narrano che entrò in un monastero e fu nominato sorvegliante degli operai addetti alla costruzione di una chiesa. La sua diligenza suscitò l'invidia dei lavoratori, che lo uccisero con dei martelli e gettarono il suo corpo in uno stagno. Il cadavere fu rinvenuto miracolosamente e trasportato a Dortmund, dove Rinaldo fu canonizzato come martire. Dopo il trasferimento delle reliquie del monaco a Dortmund, le due tradizioni si fusero, dando vita a un unico personaggio, Rinaldo monaco e martire. A partire dal XIII secolo, il culto di San Rinaldo si diffuse in Germania, dove fu eletto patrono dei commercianti e degli scalpellini. L'immagine di San Rinaldo è stata raffigurata in numerose opere d'arte, in cui è spesso rappresentato come un monaco con un martello in mano, simbolo del suo martirio.

Etimologia: Rinaldo = potente consigliere, dall'antico tedesco


A Toledo in Spagna, s. Rinaldo di Colonia per una confusione con s. Rinaldo di Nocera Umbra, viene celebrato nello stesso giorno del 9 febbraio; ma la maggioranza delle tradizioni e documenti liturgici, riportano il 7 gennaio, ricorrenza della traslazione delle reliquie, come giorno della celebrazione.
Si è obbligati a dare notizie di ordine generale sulla sua vita, in quanto le fonti esistenti si dividono in due gruppi, i poemi epici e le leggende e quasi tutte le versioni dei due gruppi differiscono nei particolari.
Rinaldo fu il primogenito dei quattro figli di Haimon e di una sorella di Carlo Magno, trascorse la gioventù dedicandosi alle armi, poi avvenne la svolta decisiva della sua esistenza, si pentì del tipo di vita condotto fino ad allora e secondo le versioni più antiche decise di espiare i suoi peccati, prestando opera di muratore a Colonia.
Altre versioni dicono che entrò in un monastero, si suppone quello di S. Pantaleone di Colonia, dove l’abate lo nomina sorvegliante degli operai addetti alla costruzione di una chiesa. Il monaco Rinaldo con la sua diligenza suscitò l’invidia e la ribellione di questi operai, i quali lo uccisero con dei martelli, gettandone poi il corpo in uno stagno. Anni dopo il cadavere fu rinvenuto miracolosamente e trasportato a Dortmund.
Le versioni epiche ne fanno invece un valoroso guerriero, contemporaneo di un santo monaco omonimo, che visse in un’epoca indeterminata a Colonia e che morì in concetto di santità tra l’811 e il 1239. Dopo il trasferimento delle sue reliquie a Dortmund agli inizi del secolo XIII, le tradizioni di un eroe e di un santo si fusero, ricavandone un unico Rinaldo monaco, che così venne a cancellare ogni traccia dell’eroico guerriero.
Dai primi decenni del secolo XIII si venne ad instaurare un culto per s. Rinaldo monaco, con una cappella a lui intestata a Colonia e dal 1200 egli è patrono principale di Dortmund e dal 1346 il suo nome compare nei calendari per lo più come martire.
In Germania fu eletto patrono dei commercianti, patronato che ebbe molta rilevanza nel Medioevo; inoltre dal 1706 è patrono anche degli scalpellini; il suo culto si estese da Colonia e Dortmund ai Paesi Bassi, Danzica, Thorn, Riga e Ulm, alcune reliquie furono portate a Fulda e nel 1616 a Toledo.
Vi sono ben 44 raffigurazioni di s. Rinaldo monaco di Colonia, sparse un po’ in tutta la Germania e qui anche l’arte subisce la fantasia leggendaria del doppio personaggio, a volte è rappresentato come monaco con un martello in mano, simbolo del suo martirio, spesso appare in vesti di guerriero figlio di Hamon, con spada e scudo, a volte il martello compare anche in mano al cavaliere.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-07-28

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