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San Gerardo di Toul Vescovo

23 aprile

Colonia, 935 ca. - Toul, 23 aprile 994

Nato a Colonia nel 935 circa, canonico del capitolo di San Pietro, venne scelto da Brunone, arcivescovo di Colonia e duca di Lorena, per succedere al vescovo di Toul, Gozelino. Consacrato a Treviri nel 963, Gerardo si dedicò alla costruzione dell'abbazia di St-Mansuy, fondò un monastero femminile in onore di San Gengolfo e la Maison-Dieu di Toul. La sua opera di ricostruzione della cattedrale di Toul, consacrata nel 981, influenzò l'edificio attuale che ne conserva la planimetria e la sua tomba. Nel 984 compì un pellegrinaggio a Roma e sotto il suo episcopato le reliquie di Sant'Elofo e San Firmino furono trasferite rispettivamente a Deutz e Flavigny-sur-Moselle. Morì il 23 aprile 994, dopo aver esortato e benedetto il suo clero. Le sue spoglie furono inumate nel coro della cattedrale e elevate nel 1050 dal suo successore, Bruno di Dabo, divenuto papa Leone IX.

Martirologio Romano: A Toul in Lotaringia, nell’odierna Francia, san Gerardo, vescovo, che per trentuno anni dotò la città di ottime leggi, nutrì i poveri, venne in soccorso del popolo in tempo di peste con preghiere e digiuni, dedicò la cattedrale e aiutò i monasteri non solo materialmente, ma popolandoli anche di santi discepoli.


Nato a Colonia verso il 935, Gerardo (lat. Gerardus) era canonico del capitolo di san Pietro in questa stessa città, quando Brunone, arcivescovo di Colonia e duca di Lorena (fratello di Ottone I) lo scelse per sostituire il vescovo di Toul, Gozelino.
Fu consacrato a Treviri il 29 marzo 963 ed uno dei suoi primi pensieri fu quello di portare a termine la costruzione dell’abbazia di St-Mansuy (San Mansueto), iniziata da Gozelino. Nella sua città episcopale fondò in onore di san Gengolfo (Gengoult), martire borgognone, un monastero femminile, sostituito nel 986 da un capitolo di canonici. Gli si attribuisce anche la fondazione della Maison-Dieu di Toul.
La sua attività in favore delle parrocchie non è molto nota, ma pare sia stata feconda. Soprattutto egli legò il suo nome alla ricostruzione della sua cattedrale che consacrò nel 981; l’edificio attuale, costruito nel XIII o nel XIV secolo ha conservato la planimetria della cattedrale di Gerardo ed ha rispettato la sua tomba.
Verso il 984 fece un pellegrinaggio a Roma seguito da chierici e monaci. Sotto il suo episcopato furono portate a Deutz (presso Colonia) le reliquie di sant'Elofo, martire locale, e al priorato di Flavigny-sur-Moselle quelle di san Firmino, vescovo di Verdun.
Malato e sentendo imminente la morte, Gerardo si recò, come di consueto, all’Ufficio notturno nella sua cattedrale; qui cadde, colpito da vivo dolore alla testa. Fu portato sul suo letto dove morì il 23 aprile 994 dopo avere ancora una volta esortato e benedetto il suo clero.
Fu sepolto nel coro della cattedrale; il 21 ottobre 1050 il suo successore, Bruno di Dabo, divenuto papa con il nome di Leone IX, procedette all’elevazione delle reliquie.
Gerardo fu il più celebre e il più venerato dei vescovi di Toul e tale celebrità fu dovuta ad un certo numero di documenti falsi, fabbricati più tardi per porre sotto il suo piattonato diverse fondazioni. Si fabbricò anche nell'XI secolo una pretesa Bolla di canonizzazione ad opera di Leone IX, inserita in una delle biografie di questo papa.
La festa di Gerardo è fissata al 23 aprile malgrado la coincidenza con quella di san Giorgio.


Autore:
Jacques Choux


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-02-19

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