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San Primitivo Martire

26 aprile

† inizio IV sec.

Le informazioni su San Primitivo sono purtroppo frammentarie. Il Martirologio Romano lo indica come martire, commemorato il 26 aprile, e precisa che il suo sacrificio avvenne nel territorio di Gabi, a circa 48 chilometri da Roma, lungo la via Prenestina. La data del suo martirio rimane incerta, ma si presume possa essere avvenuta durante le persecuzioni imperiali, probabilmente nel III o IV secolo. Nonostante la scarsità di dettagli biografici, il culto di San Primitivo si diffuse in diverse zone d'Italia, soprattutto nel Lazio e in Campania. La sua memoria è venerata in diverse località, tra cui Anagni, Aquino e Fondi, dove gli sono dedicate chiese e cappelle.

Martirologio Romano: Nel territorio di Gabi al trentesimo miglio della via Prenestina, san Primitivo, martire.


La figura di San Primitivo, martire cristiano, è avvolta nel mistero. Le informazioni su di lui sono scarne e frammentarie, tratte principalmente dal Martirologio Romano e da alcune fonti agiografiche tarde. Tuttavia, la sua memoria liturgica, celebrata il 26 aprile, testimonia la sua venerazione nella Chiesa cattolica.
San Primitivo subì il martirio nel territorio di Gabi, una città antica situata a circa 30 miglia da Roma lungo la via Prenestina. La data del suo martirio è incerta, ma alcuni studiosi la collocano all'epoca delle persecuzioni dioclezianee (inizio IV secolo).
Le circostanze del suo martirio non sono note con certezza. Secondo alcune tradizioni, egli sarebbe stato un soldato romano che si convertì al cristianesimo e fu condannato a morte per la sua fede. Altre leggende lo descrivono come un uomo semplice e pio che venne ucciso per aver professato la sua fede in Cristo.
Il culto di San Primitivo si diffuse in diverse zone d'Italia, soprattutto nel Lazio e in Campania. Le sue reliquie sono conservate in diverse chiese, tra cui la basilica di San Clemente a Roma e la cattedrale di Anagni.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-15

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