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San Massimo Martire

14 maggio

† 250 circa

Vissuto presumibilmente nel III secolo, durante l'imperatore Decio, Massimo sarebbe stato un soldato romano di stanza in Asia Minore, nell'odierna Turchia. La sua fede incrollabile lo portò a disobbedire agli ordini imperiali di sacrificare agli dei pagani, confessando pubblicamente la sua devozione al Dio cristiano. Arrestato e sottoposto a tortura, Massimo rimase saldo nella sua fede, rifiutando di abiurare. La sua resistenza incrollabile ispirò la conversione di alcuni presenti, tra cui il suo stesso carceriere. Condannato a morte, Massimo affrontò la lapidazione con coraggio e serenità, spirando e raggiungendo la gloria del martirio.

Martirologio Romano: Nella provincia d’Asia, nell’odierna Turchia, san Massimo, martire, che si racconta abbia reso lo spirito a Dio durante la persecuzione dell’imperatore Decio patendo la lapidazione.


Il 12 maggio si celebra la memoria di San Massimo, martire cristiano vissuto in Asia (odierna Turchia) durante il III secolo, sotto l'imperatore Decio. Le notizie sulla sua vita sono frammentarie e tramandate da diverse fonti, tra cui il Martirologio Romano, il Sinassario Costantinopolitano e il Menologio di Basilio II. Non si conosce la sua città natale, ma si presume che abbia subito il martirio nella provincia d'Asia durante la persecuzione decina (250-253 d.C.).
Secondo la tradizione, Massimo era un uomo di fede incrollabile e di grande coraggio. Quando l'imperatore Decio ordinò la persecuzione dei cristiani, Massimo si rifiutò di abiurare la sua fede e di sacrificare agli dei pagani. Per questo motivo, fu sottoposto a diverse torture, tra cui la flagellazione e la prigionia. Nonostante le sofferenze, Massimo rimase saldo nella sua fede e non rinunciò mai a Cristo.
Il suo martirio è narrato in diverse versioni, ma tutte concordano sul fatto che fu lapidato a morte. La sua fermezza di fronte alle torture e la sua dedizione a Dio ispirarono molti cristiani e lo resero un esempio di fede e di coraggio.
Dopo la sua morte, il corpo di San Massimo fu sepolto in un luogo non precisato. In seguito, le sue reliquie furono traslate in diverse città, tra cui Costantinopoli e Roma. Ancora oggi, San Massimo è venerato come martire e la sua memoria è celebrata il 12 aprile dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa.
Oltre al Martirologio Romano, altre fonti agiografiche forniscono dettagli sulla vita e il martirio di San Massimo. Il Sinassario Costantinopolitano racconta che Massimo era un soldato romano che si convertì al cristianesimo dopo aver assistito al martirio di altri cristiani. Il Menologio di Basilio II aggiunge che Massimo era un uomo di grande cultura e che, prima del suo martirio, scrisse diverse opere in difesa della fede cristiana.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-04-03

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