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San Junipero (Miguel José) Serra Ferrer Sacerdote francescano

28 agosto

Petra, Maiorca, Spagna, 24 novembre 1713 - Monterey, California, USA, 28 agosto 1784

Miguel José Serra Ferrer, nativo dell’isola di Maiorca in Spagna, entrò diciottenne nell’ordine francescano, assumendo il nome di fra’ Ginepro (in spagnolo, Junipero) per ricordare uno dei primi compagni di san Francesco d’Assisi. Sacerdote a 23 anni nel 1737, si dedicò all’insegnamento (filosofia e teologia) e alla predicazione. A 36 anni partì missionario in Messico, all’epoca soggetto alla Spagna. Nel 1750, col discepolo Francisco Palóu, raggiunse la Sierra Gorda, dove arrivò a dirigere cinque missioni. Si calcola che padre Serra abbia percorso 9.900 chilometri in terra e 5.400 miglia in navigazione, arrivando all’Alta California. L’ultima missione fondata è San Bonaventura (oggi Ventura). Ma è sull’uomo che padre Serra compie i suoi prodigi, portandogli, insieme alla fede, la spinta a costruirsi una vita degna della persona e della famiglia. Quando se ne muore nel Carmelo di Monterey il 28 agosto 1784 (dove sarà sepolto), per tutti quelli che via via ne ricevono la notizia è come aver perduto davvero un padre, ma ricevendone pure una grande eredità. Nessuno prima di lui ha fatto tanto per le popolazioni della California. Beatificato da san Giovanni Paolo II il 25 settembre 1988, è stato canonizzato da papa Francesco il 23 settembre 2015 a Washington D.C.

Martirologio Romano: A Monterrey in California, beato Ginepro (Michele) Serra, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che tra le tribù ancora pagane di quella regione, nonostante gli ostacoli e le difficoltà, predicò il Vangelo di Cristo nella lingua dei popoli del luogo e difese strenuamente i diritti dei poveri e degli umili.


Nacque a Petra, nell’isola di Maiorca in Spagna, il 24 novembre 1713 da Antonio Serra e Margarita Ferrer, e fu battezzato con i nomi di Miguel José. Frequentò la scuola annessa al convento francescano e nel contempo aiutava la famiglia nel lavoro dei campi. Rispondendo alla sua vocazione, da giovane si recò nella città di Maiorca per entrare nell’Ordine Francescano. Il 15 settembre 1731 fece la professione religiosa, prendendo il nome di fra’ Ginepro (in spagnolo, Junipero; d’ora in poi seguiremo questa forma perché anche in italiano è più noto così) in onore di uno dei primi compagni di san Francesco d’Assisi.
Per diciott’anni visse tutte le realtà francescane dell’arcipelago, divenendo sacerdote, predicatore, professore di filosofia e di teologia presso l’Università Luliana. Vivo successo spirituale fruttavano le sue predicazioni, in particolare durante la Quaresima.
All’inizio del 1749, a 35 anni, ubbidendo a una sua interiore vocazione, lasciò Maiorca per partire missionario in America, insieme a un discepolo, Francesco Palóu, che gli rimarrà vicino per tutta la vita.
Il 18 ottobre 1749 la sua nave gettò l’ancora a San Giovanni di Porto Rico e il 7 dicembre approdò a Veracruz. Proseguì a piedi fino a Città del Messico dove, la mattina del 1° gennaio 1750, fu accolto dai francescani del Collegio apostolico di San Ferdinando, posto nei dintorni della capitale.
Trascorsi cinque mesi di preparazione per diventare missionario tra gli indios, partì, insieme al Palóu per la Sierra Gorda, giungendo a Jalpán il 16 giugno 1750. Fu istruito da un governatore indigeno sulla lingua Pame, parlata nel luogo, quindi iniziò la sua predicazione agli Indios nel loro linguaggio: tradusse le preghiere ordinarie e il catechismo e li educò al lavoro.
Poté con il loro aiuto costruire un tempio in pietra a Santiago deJalpán in stile barocco, ancora oggi di interesse architettonico, il quale fu preso a modello per la realizzazione di quattro chiese nelle altre missioni.
Restò dal 1758 al 1767con vari incarichi, fra i quali quello di superiore nelle cinque missioni della Sierra Gorda, finché i suoi superiori lo inviarono nel Texas a ricostituire la missione di San Saba, distrutta poco prima dagli Apache. L’incarico fu in seguito annullato per il forte pericolo che comportava, cosìpadre Juniperorestò al Collegio apostolico di San Ferdinando come maestro dei novizi e predicatore delle missioni in varie diocesi messicane.
A giugno del 1767 i gesuiti furono espulsi dai possedimenti spagnoli e le missioni della Bassa California vennero affidate ai francescani. Padre Juniperofu nominato superiore: insieme ad altri 14 compagni giunse nella Bassa California il 1° aprile 1768. Dopo solo due anni, visteanche le condizioni generali più favorevoli, poté fondare la prima missione di San Diego il 16 luglio 1769.
Spostatosi verso l’Alta California, fondò lemissioni di San Carlos de Monterey (trasferita poi sulle sponde del fiume Carmel); di San Antonio, il 14 luglio 1771; di San Gabriel (oggi inserita nella grande città di Los Angeles), l’8 settembre 1771; di San LuisObispo, il 1° settembre 1772.
Seguì un periodo d’incomprensione con un comandante militare per cui si ritirò, sempre a piedi, di nuovo al Collegio di San Ferdinando in Messico. Vi rimase fino al 13 marzo 1774, quando fece di nuovo ritorno prima a San Diego e poi al Carmelo di Monterey, dove ebbe un periodo di relativa tranquillità, mentre l’evangelizzazione dell’intera penisola californiana proseguiva lentamente ma con costanza.
Diresse personalmente i lavori di ricostruzione della missione di San Diego distrutta dagli indios. Fondò il 1° agosto 1776 la missione di San Francisco, il 1° novembre quella di San Juan Capistrano e il 7 gennaio 1777 quella di Santa Clara.
Papa Clemente XIV gli concesse il privilegio di amministrare il sacramento della Cresima per dieci anni, al termine dei quali il numero dei cresimati di tutte le sue missioni da lui visitate fu di 5309. Nel 1782 fondò l’ultima missione di San Bonaventura, realizzata nei Nuovi Territori, poi si ritirò al Carmelo di Monterey, sempre con il suo fedele discepolo Palóu (che in seguito ne scrisse la vita avventurosa quale testimone oculare) e lì morì il 28 agosto 1784, munito dei conforti religiosi e sepolto nella chiesa della missione.
Fu un colosso dell’evangelizzazione: nella sola California in diciassette anni, dal 1767 al 1784, percorse circa 9900 km e 5400 miglia di navigazione, sopportando, nonostante l’età e le infermità, le condizioni aspre e disagiate dei lunghi viaggi in mare, sui fiumi e soprattutto a piedi. Fondò nove missioni da cui derivano i nomi di importantissime città californiane come San Francisco, San Diego, Los Angeles e altre ancora
Considerato come il padre degli indios, fu onorato come un eroe nazionale: dal 1° marzo 1931 la sua statua si trova nella Sala del Congresso di Washington come rappresentante dello Stato della California. Inoltre, la cima più alta della catena montuosa Santa Lucia in California porta il suo nome.
Nell’inverno tra il 1934 e il 1935, poi, quattro cattolici americani di Seattle decisero di dar vita a una organizzazione di laici che favorisse, mediante assidui contatti e opportuni approfondimenti, la conoscenza del cattolicesimo e la sua diffusione nella società moderna. Dopo breve tempo, l’associazione ebbe un indirizzo più preciso, ossia la promozione e il sostegno alle vocazioni sacerdotali; come patrono venne scelto padre Junipero, per la sua azione missionaria. Oggi i Serra Club, così vennero a chiamarsi, sono diffusi in tutto il mondo.
Anche la Chiesa ha riconosciuto il valore della sua opera: dopo un attento processo canonico, è stata autorizzata la beatificazione, celebrata da san Giovanni Paolo II il 25 settembre 1988.
Di ritorno dal viaggio apostolico in Sri Lanka e Filippine, nel gennaio 2015, papa Francesco ha anticipato ai giornalisti presenti sul volo di ritorno che avrebbe riconosciuto santo il Beato Junipero, senza il riconoscimento di un miracolo attribuito alla sua intercessione, come già avvenuto per il papa San Giovanni XXIII e per l'oratoriano San Giuseppe Vaz.
Il 5 maggio 2015 ha quindi approvato la sentenza affermativa della Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi Membri della Congregazione vaticana per le Cause dei Santi circa la sua canonizzazione. Il rito si è svolto il 23 settembre 2015 nella cattedrale dell’Immacolata Concezione a Washington D.C., nel corso del viaggio apostolico negli Stati Uniti e a Cuba.


Autore:
Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2015-09-23

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