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San Cristoforo di Collesano Monaco

17 dicembre

Martirologio Romano: Sui pendii del Mercurio in Basilicata, san Cristoforo da Collesano, monaco, che si dedic̣ intensamente con tutta la sua famiglia alla propagazione della vita monastica.


Visse nel sec. X, in un periodo particolarmente calamitoso per la Sicilia, occupata dai Saraceni. Fu marito di Call e padre dei santi Saba e Macario, due dei principali asceti italo-greci di quel tempo.
Dopo una vita religiosa molto intensa, si sentì chiamato a un ascetismo più accentuato, ai quale fu iniziato dal santo egumeno Niceforo nel monastero, allora fiorente, di San Filippo d'Agira. Col permesso del suo superiore, egli si ritirò a condurre vita eremitica presso la chiesa di San Michele di Ctisma, dove fu raggiunto dai suoi figli. Poco dopo anche a moglie Call si faceva promotrice dello stesso tenore di vita monastica tra le donne.
Verso il 941, a causa della carestia abbattutasi sulla Sicilia, fu costretto, insieme con i membri della famiglia e altri cittadini di Collesano, a trasferirsi in Calabria. Dopo varie peregrinazioni,
raggiunse la regione monastica del Mercurio, all'estremità settentrionale della regione, dove vivevano molti asceti e una grande quantità di monaci greci di vita angelica più che umana. In questa famosa eparchia costruì la chiesa di San Michele con un monastero annesso, che divenne centro di vita cenobitica. Avendo affidato la direzione del monastero al figlio Saba, egli intraprese il pellegrinaggio alla tomba degli Apostoli a Roma, che era di rito per tutti gli asceti italo-greci di quei tempi. Al ritorno, per l'aumentato numero dei discepoli, eresse un altro cenobio nel territorio di Laino, presso la diruta chiesa di Santo Stefano. Ivi riprese severamente un'orsa, che veniva periodicamente a devastare i legumi dei monaci, ed essa non si fece più vedere. In prossimità della morte fu assistito amorosamente dai membri della sua famiglia e dai monaci mercuriensi, che lo venerarono come un santo. Poco dopo lo seguì nella tomba la moglie Call, mentre i figli Saba e Macario prendevano la direzione dei monasteri da lui fondati. Nel Martirologio Basiliano la sua memoria ricorre al 17 dicembre.


Autore:
Francesco Russo


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-09-20

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