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San Cristoforo Magallanes Sacerdote e martire

25 maggio

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Totatiche, Messico, 30 luglio 1869 - Catatlán, Messico, 25 maggio 1927

Cristobal Magallanes nacque a Totatiche, nell’Arcidiocesi di Guadalajara il 30 luglio 1869, figlio di Rafael Magallanes Romero e María Clara Jara Sánchez. Era una famiglia di contadini. Entrò come seminarista a Guadalajara nell'ottobre del 1888 e fu ordinato sacerdote all’età di trent'anni. Inizialmente fu cappellano presso la scuola arti e mestieri del Santo Spirito di Guadalajara ed in seguito fu nominato parroco nel suo paese natale, Totatiche. Fu molto attivo nell'evangelizzazione di una popolazione indigena, gli Huicholes, fondando a tal scopo una missione ad Azqueltán. Fu un presbitero dalla fede ardente, prudente direttore dei suoi fratelli sacerdoti e pastore pieno di zelo, dedito alla maturazione umana e cristiana dei suoi fedeli. Fu un fervente divulgatore della preghiera del Santissimo Rosario, forte della sua devozione alla Vergine Santissima. Le vocazioni sacerdotali erano ciò a cui maggiormente teneva. Quando i persecutori della Chiesa chiusero il seminario di Guadalajara, si offrì di fondare nella sua parrocchia un seminario per proteggere, orientare e formare i futuri sacerdoti, opera che non mancò di dare i suoi frutti. Il 25 maggio 1927 venne fucilato a Colotlán, nella Diocesi di Zacatecas.

Emblema: Palma

Martirologio Romano: Nella cittadina di Catatlán nel territorio di Guadalajara in Messico, santi Cristoforo Magallanes e Agostino Caloca, sacerdoti e martiri, che, durante la persecuzione messicana, confidando strenuamente in Cristo Re, ottennero la corona del martirio.


Il contesto storico
È una pagina recente di storia della Chiesa quella che apriamo oggi con questo santo latinoamericano. Pagina sanguinosa: perché anche nel cattolicissimo Messico i credenti sono stati a lungo perseguitati da uno Stato anticlericale ed hanno ottenuto la corona del martirio per aver professato la loro fede in Cristo Re. Tra il 1915 e il 1939 la condizione della Chiesa nel Messico fu estrema¬mente difficile, specialmente dopo l'entrata in vigore, il 5 febbraio 1917, della nuova costituzione anticlericale, a firma del presidente Don Venusiano Carranza: da essa si originò una fase di violenta persecuzione religiosa. L’episcopato messicano manifestò la sua netta contrarietà alla nuova legge fondamentale della nazione, provocando però in questo modo una forte reazione da parte governativa.
Il 31 luglio 1926, sotto la presidenza di Don Plutarco Elìas Calles, per la prima volta in Messico dopo 400 anni, fu sospeso il culto pubblico in tutte le chiese del Paese ed il clero cattolico fu oggetto da parte di governi massonici perfino della violenza più brutale. Fu inoltre messa in atto l’espulsione dei sacerdoti stranieri, la chiusura delle scuole private e di talune opere benefiche. I laici messicani costituirono allora un’organizzazione, denominata Lega in Difesa della Libertà Religiosa, che proclamò: “Deploriamo la guerra, ma la nostra dignità oltraggiata e la nostra fede perseguitata ci obbliga a correre per difenderci sullo stesso campo su cui si sviluppa l’attacco”. Il popolo non poté resistere alle privazioni religiose che il boicottaggio portava, cosicché decise di difendere la propria libertà religiosa, senza il diretto intervento del clero, per mezzo delle armi.
Ebbe così inizio la guerra civile, meglio conosciuta in Messico come “movimiento cristero”. Questo movimento non fu dunque promosso dalla gerarchia ecclesiastica, bensì dal mondo laicale, che cercò comunque l’appoggio dei propri pastori, anche se generalmente il clero accettò di sostenere esclusivamente la resistenza pacifica. Alcuni sacerdoti furono ostili al movimento, altri abbandonarono le parrocchie, qualcuno di essi furono invece attivamente favorevoli a questo e presero parte persino ai combattimenti. Infine, bisogna però dire che preferirono prodigarsi nella cura delle anime del gregge loro affidato, pur essendo ben consci di rischiare la vita. Tra essi Cristobal Magallanes.

La vita e il martirio di Cristobal Magallanes
Cristobal Magallanes nacque a Totatiche, nell’Arcidiocesi di Guadalajara il 30 luglio 1869, figlio di Rafael Magallanes Romero e María Clara Jara Sánchez. Era una famiglia di contadini. Sin da piccolo fu devoto del Sacro Cuore di Gesù e della Madonna del Rosario. Entrò come seminarista a Guadalajara nell'ottobre del 1888 e fu ordinato sacerdote all’età di trent'anni. Inizialmente fu cappellano presso la scuola arti e mestieri del Santo Spirito di Guadalajara ed in seguito fu nominato parroco nel suo paese natale, Totatiche. Proprio l’essere molto amato dai suoi parrocchiani e da molti fedeli della regione, lo portò ad essere perseguitato dall’esercito federale nella guerra dei Cristeros. Padre Cristobal si distingueva per la pietà e l’onestà, il distacco dai beni materiali, cercando sempre di contribuire al miglioramento del tenore di vita dei suoi concittadini. Si deve a lui l’introduzione nella zona dell’agricoltura di irrigazione, attraverso la costruzione della diga La Candelaria. Per aumentare la ricchezza materiale delle famiglie, ebbe l’iniziativa di dividere un terreno nella periferia di Totatiche.
Fu molto attivo nell'evangelizzazione di una popolazione indigena, gli Huicholes, con diverse missioni popolari, e contribuì così anche al ripopolamento di Azqueltán, distrutta durante i moti del Manuel Lozada. Fu un presbitero dalla fede ardente, prudente direttore dei suoi fratelli sacerdoti e pastore pieno di zelo, dedito alla maturazione umana e cristiana dei suoi fedeli. Fondò l’ospizio per orfani "Nostra Signora del Rifugio" ed una casa di riposo per anziani. Nel campo dell'istruzione, fondò diverse scuole. Fu un fervente divulgatore della preghiera del Santissimo Rosario, forte della sua devozione alla Vergine Santissima. Le vocazioni sacerdotali erano ciò a cui maggiormente teneva. Quando i persecutori della Chiesa nel 1916 chiusero il seminario di Guadalajara, si offrì di fondare nella sua parrocchia un seminario per proteggere, orientare e formare i futuri sacerdoti, opera che non mancò di dare i suoi frutti. Nacque così il Seminario Ausiliare di Nostra Signora di Guadalupe, che vide tra i suoi allievi Agustín Caloca Cortés, poi partire insieme a lui, ed il suo successore nella parrocchia, José Quezada Pilar Valdes . Favorì nel villaggio anche lo sviluppo di varie opere legare alla pittura, alla letteratura ed alla musica, tra cui nel 1921 la fondazione della Banda Musicale Comunale.
Quando anche i suoi parrocchiani imbracciarono le armi per difendere i loro diritti religiosi, il parroco, uomo di pace, non se la sentì di unirsi a loro, anzi scrisse un articolo sul giornale respingendo l’suo della violenza, rammentando come “né Gesù né gli apostoli” vi avessero fatto ricorso. Riteneva infatti che le armi della Chiesa fossero piuttosto la convinzione e la persuasione con la parola. La mattina del 21 maggio 1927 venne sequestrato da un gruppo di soldati dell’esercito federale, guidato dal generale Francisco Goñi. Quest’ultimo voleva accusare il sacerdote di sostenere la ribellione contro il governo nella regione, ma essendovi prove in contrario, dovette ripiegare accusandolo di un altro “crimine”: pur ammettendo dunque il suo non essere legato al movimento cristero, disse che il solo fatto di essere sacerdote lo rendeva corresponsabile della ribellione.
Il 25 maggio 1927 Cristobal Magallanes venne fucilato a Colotlán, nella Diocesi di Zacatecas. Di fronte al carnefice ebbe la forza di confortare il giovane prefetto del seminario, suo compagno di martirio, Padre Agustín Caloca, con il quale aveva condiviso la prigione, dicendogli: «Stai tranquillo, figliolo, solo un momento e poi il Cielo». Poi, rivolgendosi alla truppa, esclamò: «Io muoio innocente e chiedo a Dio che il mio sangue serva per l'unione dei miei fratelli messicani». La morte giunse per i due sacerdoti non prima di essersi donati reciprocamente il segno sacramentale della Misericordia di Dio tramite l’assoluzione.

La gloria degli altari
È durato quarant’anni il lungo processo che ha portato Cristobal Magallanes ad essere venerato quale Santo dalla Chiesa universale. L’inchiesta diocesana circa il martirio dei Servi di Dio Cristobal Magallanes e 24 compagni ebbe inizio a Guadalajara il 22 agosto 1960. Il 7 marzo 1992 il papa San Giovanni Paolo II autorizzò la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto che attestava il loro martirio “in odium fidei”, per poi procedere alla loro solenne beatificazione il 22 novembre dello stesso anno.
Il medesimo Sommo Pontefice in data 28 giugno 1999 approvò un miracolo attribuito all’intercessione dei Beati Martiri e durante il Grande Giubileo, il 21 maggio 2000, procedette alla loro canonizzazione iscrivendoli nell’Albo dei Santi.
Inserì inoltre nel calendario liturgico universale la loro memoria facoltativa proprio nella ricorrenza dell’anniversario della canonizzazione. Il Martirologio, che è solito ricordare ciascun santo nel giorno della sua nascita al Cielo, ricorda San Cristobal Magallanes con Sant’Agostino Caloca al 25 maggio.
I resti mortali di San Cristoforo, che si trovano nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora del Rosario al paese natale, restano imperituri testimoni della vittoria eterna di Cristo Re sulle potenze temporali.


Autore:
Don Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2016-05-17

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