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Santa Susanna Martire

25 dicembre

† 458


Figlia di s. Verdan e pronipote di s. Isacco katholicos, fu chiamata Vardeni (Rosa) dai genitori e Susanik (Gigliola) in seguito. Ereditò una profonda pietà dai genitori, però ebbe come marito Vasken, - governatore dela Georgia armena e figlio di Asusa -, di carattere perverso. Infatti Vasken rinnegò la fede cristiana quando si recò dal re persiano e prese in seconda moglie la madre della regina persiana, impegnandosi a convertire alla religione persiana i figli e la moglie, cioè Susanna.
Susanna seppe che il marito aveva rinnegato la fede mentre egli stava rotornando in patria; allora prese con sé i figli e andò in chiesa a piangere il marito e raccomandare sé e i figli al Signore; poi, invece di ritornare a casa prese alloggio in una casetta presso la chiesa. Quando arrivò Vasken, non trovando né la moglie né i figli, chiamò il vescovo ed un sacerdote per mandarli presso sua moglie ed invitarla a tornare a casa promettendole gloria e ricchezza più di prima. Susanna, avuto il messaggio del vescovo, lo riprese severamente, ma quello replicò dicendo: se non ritorni a casa l’ira del principe si riverserà sui fedeli, mentre col tuo ritorno potresti calmarlo e risparmiarci la sua collera. A questo ragionamento Susanna cedette e ritornò a casa, però non partecipò al banchetto preparato per il ritorno di Vasken. Di fronte all’ostinato rifiuto di lei il principe si adirò, la trasse per forza nella sala e la picchiò tanto finché la credette morta. Però il giorno seguente seppe che era ancora in vita ed ordinò di incarcerarla legandole con catene le mani, i piedi ed il collo. In questa situazione Susanna rimase per sei anni. Intanto seppe che i tre figli erano stati uccisi in una imboscata, ed ella rngraziò il Signore per averli salvati dalle mani del marito rinnegato. Dopo sei anni di carcere, trascorsi nelle mortificazioni e nella preghiera tra l’ammirazione dei sacerdoti e monaci, anche lei morì. Erano presenti all’agonia il katholicos della Georgia, Samuele, il vescovo della città, Jovhan con i suoi sacerdoti e diaconi, molti magnati e dame della Georgia. La morte della santa avvenne il 17 Kaloc dell’a. 458 ca. La festa nell’odierno calendario armeno viene celebrata nell’ottava settimana dopo la Pentecoste, mentre nel Sinassario di Ter Israel è indicato al 25 o 29 dicembre.


Autore:
Paolo Ananian


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2001-07-25

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