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Sant' Amatore di Auxerre Vescovo

1 maggio

Auxerre, 344 - Auxerre, 1 maggio 418

Nato ad Auxerre nel 344 e discepolo di Valeriano, vescovo della città, Amatore sposò la nobile Marta per volere dei genitori, ma con lei visse in castità, dedicandosi al diaconato e compiendo miracoli. Eletto vescovo dopo la morte di Elladio, Amatore si distinse per la fermezza nel contrastare le ultime vestigia del paganesimo nella sua diocesi, come nel caso del nobile Rutilio e della sua resistenza alla costruzione della cattedrale. Un viaggio ad Antiochia per acquisire le reliquie dei santi Ciro e Giulitta e la scelta di Germano, suo successore, come diacono e poi vescovo, completano il quadro di un pastore zelante e lungimirante. La sua morte il 1° maggio 418, dopo un trentennio di episcopato, diede inizio a un culto che si diffuse anche in Catalogna, grazie a Carlo Magno.

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: Ad Auxerre in Francia, sant’Amatore, vescovo, che si adoperò per estirpare dalla sua città le superstizioni pagane e vi istituì il culto dei santi martiri.


Secondo la sua Vita, contenuta in un manoscrittodel sec. IX ma forse scritta nel sec. VII da un certo monaco Stefano Africano in forma romanzata, nacque ad Auxerre nel 344 e fu educato da Valeriano, vescovo della città. Benché sposato per volere dei genitori con la nobile e ricca Marta della città di Langres, visse con lei in perfetta castità e divenne diacono; compì alcuni miracoli e cacciò i demoni che abitavano delle rovine nei dintorni della città. Alla morte di Elladio, successore di Valeriano, fu eletto vescovo e compì il suo ministero con fermezza, estirpando dalla sua diocesi le ultime tracce di paganesimo e vincendo miracolosamente la resistenza di un certo Rutilio a cedere i suoi terreni per la costruzione della nuova cattedrale, dedicata a s. Stefano protomartire; compì anche un viaggio ad Antiochia per riportarne le reliquie dei ss. Ciro e Giulitta. Secondo la leggenda consiglio a farsi diacono e pOi elesse suo successore Germano, potente signore della regione e forse governatore della città, a lui profondamente avverso (Costanzio di Lione dice invece che Germano, ancora laico, alla morte di Amatore, fu acclamato vescovo dal popolo). Amatore morì, dopo un episcopato durato trenta anni, il 1° maggio 418, data ricavabile mediante calcoli complicati, e fu sepolto accanto alla sposa Marta nell'oratorio di Mont-Artre.
Il suo culto si diffuse rapidamente anche in Catalogna, dove Carlo Magno mandò una sua reliquia. L'antica chiesa, eretta sul suo sepolcro nel VI sec., fu distrutta durante la Rivoluzione e le sue reliquie furono disperse.
Amatore era invocato soprattutto come guaritore dei pazzi e degli epilettici, che venivano fatti coricare sul suo sepolcro.


Autore:
Alfonso Codaghengo


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2001-11-19

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