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Beato Adriano Fortescue Cavaliere di Malta, terziario domenicano, martire

9 luglio

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Devon, 1476 – Londra, 8/9 luglio 1539

Nato da nobile famiglia nella contea di Devon, cugino di Anna Bolena, si sposò con Anna Stonor da cui ebbe due figlie, poi rimasto vedovo sposò Anna Rede di Boarstall che gli diede tre figli. Fu terziario domenicano nella fraternità di Oxford. Il 29 agosto 1534 fu messo in carcere una prima volta e fu liberato nella primavera del 1535. Nel febbraio del 1539 fu imprigionato nella Torre di Londra e fu decapitato l'8 o il 9 luglio per avere proditoriamente rifiutato il giuramento di fedeltà al re in materia religiosa.

Etimologia: Adriano = nativo di Adria (Rovigo), dal latino

Emblema: Palma

Martirologio Romano: A Londra in Inghilterra, beato Adriano Fortescue, martire, che, padre di famiglia e cavaliere, falsamente accusato di tradimento sotto il re Enrico VIII e due volte detenuto in carcere, porṭ infine a termine il martirio con la decapitazione.


Il Martirologio Romano al 9 luglio, riporta la celebrazione del beato Adriano Fortescue, padre di famiglia, martire in Inghilterra; egli è il secondo beato che subì il martirio in ordine di tempo, dopo il primo glorioso gruppo di 19 beati Certosini di Londra, impiccati nel tristemente famoso Tyburn di Londra, il 4 maggio e il 15 giugno 1535, nella sanguinosa e lunga persecuzione contro i cattolici in Gran Bretagna.
La storia delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra, Scozia, Galles, parte dal 1535 e arriva al 1681, primo a scatenarla fu come è noto il re Enrico VIII (1491-1547), che provocò lo Scisma d’Inghilterra con il distacco della Chiesa Anglicana da Roma.
Artefici più o meno cruenti, furono oltre Enrico VIII, i suoi successori Edoardo VI, la terribile Elisabetta I la “regina vergine”, Giacomo I Stuart, Carlo I, Oliviero Cromwell e Carlo II Stuart.
In 150 anni di persecuzione, morirono migliaia di cattolici inglesi appartenenti ad ogni ramo sociale, testimoniando così il loro attaccamento alla fede cattolica e al papa, rifiutando i giuramenti di fedeltà al re, nuovo capo della religione di Stato.
Solo nel 1850, con la restaurazione della Gerarchia Cattolica in Inghilterra e Galles, si poté affrontare la possibilità di una beatificazione dei numerosi martiri, perlomeno di quelli il cui martirio era provato, nonostante i due-tre secoli trascorsi; e dal 1886 i Sommi Pontefici, a gruppi più o meno numerosi o singolarmente, hanno proceduto alla loro beatificazione e poi alla successiva canonizzazione per un buon numero di essi.
Adriano Fortescue era nato verso il 1476 da nobile famiglia, nella contea di Devon, era cugino di Anna Bolena (1507-1536), seconda moglie di Enrico VIII, il cui matrimonio fu una delle cause della separazione della Chiesa Anglicana da Roma; Adriano sposò in prime nozze Anna Stonor da cui ebbe due figlie e in seconde nozze Anna Rede di Boarstall, dalla quale ebbe tre figli.
Secondo lo stile di vita dei nobili dell’epoca, frequentò la corte; combatté per il suo re contro la Francia nel 1513 e nel 1523; fu accompagnatore a Calais della regina Caterina di Aragona, sposa dal 1509 di Enrico VIII, che successivamente fece annullare questo primo matrimonio; fu presente all’incoronazione di sua cugina Anna Bolena, seconda delle sei mogli del dispotico re (delle quali due furono ripudiate e due decapitate).
Adriano Fortescue fu giudice di pace per la contea di Oxford, cavaliere dell’Ordine del Bagno, membro del Sovrano Ordine di Malta e Terziario Domenicano nella Fraternità di Oxford.
Uomo di grande spiritualità e vita ascetica, scrisse e firmò una serie di massime nel suo Libro delle Ore, ancora conservato: “Prega continuamente Dio di poter compiere quello che è il suo beneplacito”; “ Segui diligentemente le ispirazioni dello Spirito Santo in tutto quello che stai per fare”; “prega per la perseveranza”; “Rinnova ogni giorno i tuoi buoni propositi”; “Qualunque cosa debba fare, falla diligentemente”.
Verso la politica e la deplorevole condotta di Enrico VIII, si mostrò sempre prudente e distaccato; ciò nonostante, ma si ignora la causa, fu arrestato il 29 agosto 1534 e rinchiuso nel carcere di Marshalsea, da cui fu liberato nella primavera del 1535; intanto il re con il suo “Atto di supremazia” del 3 novembre 1534, aveva dato inizio allo Scisma Anglicano, appoggiato dalla malvagità di uomini come Tommaso Cromwell, del cardinale Thomas Wolsey e dell’arcivescovo Thomas Cranmur.
Adriano venne arrestato una seconda volta nel febbraio 1539 e rinchiuso nella Torre di Londra, dove fu decapitato insieme ad altri, l’8 o il 9 luglio 1539; l’atto di accusa diceva: “Per avere proditoriamente rifiutato il giuramento di fedeltà al re in materia religiosa e commesso altri vari e diversi detestabili tradimenti e suscitata ribellione nel regno”.
Il martire, primo fra i laici cattolici a morire per la sua fede in quel periodo, fu beatificato il 13 maggio 1895 da papa Leone XIII.
La sua data di culto è il 9 luglio, mentre viene celebrato dall'Ordine Domenicano nel giorno 8 luglio.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2005-01-29

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