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San Constabile (Costabile) Quarto Abate di Cava

17 febbraio

Tresino, Salerno, 1069/70 – Cava de' Tirreni, Salerno, 17 febbraio 1124

Nacque verso il 1070 a Tresino dalla nobile famiglia Gentilcore. A sette anni Costabile fu affidato all'abate di Cava dei Tirreni, Leone I, divenendo poi monaco nella stessa Abbazia. Dimostrò un impegno encomiabile nella Regola benedettina nella vita monastica, tale che fu incaricato dall'abate di importanti trattative di affari. Il 10 gennaio 1118, con il pieno consenso dei monaci, fu elevato dall'abate a suo coadiutore, succedendogli poi nella carica alla sua morte, il 4 marzo 1122. Morì il 17 febbraio 1124 a soli 53 anni. Dopo la morte apparve varie volte agli abati suoi successori, venendo in loro aiuto nelle contingenze. Si ricordano i suoi interventi prodigiosi per la salvezza delle navi, che in seguito appartennero all'Abbazia, al punto che per tutto il Medioevo fu ritenuto protettore dei marinai dell'Abbazia stessa.

Martirologio Romano: Nel monastero di Cava de’ Tirreni in Campania, san Costabile, abate: per la sua straordinaria mansuetudine e la sua carità verso tutti fu comunemente chiamato “coperta” dei fratelli.


Il 21 dicembre 1893 papa Leone XIII, riconobbe l’antichissimo culto tributato e il titolo di santo, ai primi quattro abati, della celebre Abbazia della SS. Trinità di Cava dei Tirreni, fondata nel secolo XI.
Essi sono s. Alferio il fondatore e primo abate († 1050), s. Leone I (1050-79), s. Pietro I Pappacarbone (1079-1123) e s. Costabile o Constabile (1122-24), le loro reliquie riposano nella chiesa dell’abbazia nella ‘Cappella dei ss. Padri’.
Costabile nacque verso il 1070 a Tresino nel Cilento dalla nobile famiglia Gentilcore, a sette anni fu affidato all’abate di Cava s. Leone I, divenendo poi monaco nella stessa abbazia. Dimostrò un impegno encomiabile della Regola benedettina nella vita monastica, tale che fu considerato un esempio per i suoi confratelli e incaricato dall’abate di importanti trattative di affari per l’abbazia.
Il 10 gennaio 1118, con il pieno consenso dei monaci, fu elevato dall’abate s. Pietro I a suo coadiutore nel governo dell’abbazia ormai ingranditosi notevolmente, succedendogli poi nella carica alla sua morte, il 4 marzo 1122.
La sua opera si esplicò con amabilità, comprensione per ciascuno dei monaci e dei loro singoli problemi, senza far pesare la sua autorità.
Morì il 17 febbraio 1124 a soli 53 anni e sepolto nella parte della chiesa sovrastante la grotta ‘Arsicia’ usata da s. Alferio. Dopo la sua morte apparve varie volte agli abati suoi successori, venendo in loro aiuto nelle contingenze, si parla di suoi interventi prodigiosi per la salvezza delle navi, che in seguito appartennero alla celebre Abbazia, al punto che per tutto il Medioevo fu ritenuto protettore dei marinai dell’abbazia.
La sua festa ricorre il 17 febbraio.
E' il patrono della cittadina di Castellabate nel Cilento, da lui fondata nel 1123 e il cui nome lo indica chiaramente. Dal 1979 è stato elevato a compatrono della diocesi di Vallo della Lucania.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-09-14

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