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Beata Orsolina (Veneri) di Parma Vergine

7 aprile

Parma, 1375 - Verona, 7 aprile 1410

Mistica del XIV secolo, già miracolosamente guarita da una grave infermità per intercessione di San Pietro Martire, condusse una vita ricca di spiritualità e contemplazione, come attestano manoscritti dei suoi confessori. Oblata presso le Benedettine di Parma, si impegnò attivamente per la Chiesa, viaggiando fino ad Avignone per implorare Clemente VII di porre fine allo scisma. Pellegrina in Terra Santa, lasciò a Venezia una fama di santità tale da ispirare, quarant'anni dopo la sua morte in esilio a Verona, la proposta di canonizzazione e la dedica di un monastero. La sua salma, riportata a Parma dalla madre, riposa nella Chiesa di San Quintino.



La figura di Orsolina Veneri, vissuta tra il XIV e il XV secolo, emerge dalle pagine di manoscritti custoditi negli Archivi di Stato di Parma e Siena. Tra le righe redatte dai suoi confessori si delinea il ritratto di una donna di profonda spiritualità, capace di elevarsi alla contemplazione mistica. La sua esistenza, però, si intreccia con le vicende turbolente dell'epoca, dallo scisma d'Avignone alle lotte di potere che insanguinavano le città italiane.

Infanzia e vocazione
Nata a Parma da Pietro Veneri e Bertolina, Orsolina ricevette in dono la guarigione da una grave infermità all'età di undici anni, per intercessione di San Pietro Martire. Questo evento segnò l'inizio di un intenso percorso di fede, testimoniato dai manoscritti che raccontano la sua devozione e il suo precoce dono per la contemplazione.

Tra oblazione e impegno ecclesiale
Pur non legandosi ad alcun istituto monastico, Orsolina si avvicinò alle Benedettine dei monasteri di Parma, vivendo come oblata e dedicandosi alla preghiera e alla carità. La sua fama di santità si diffuse rapidamente, tanto da attirare l'attenzione di personaggi influenti come Clemente VII, l'antipapa di Avignone.

Al servizio della Chiesa
Mossa da un profondo senso di responsabilità verso la Chiesa, Orsolina compì due viaggi ad Avignone, accompagnata dalla madre, nel tentativo di convincere Clemente VII a porre fine allo scisma che lacerava la cristianità. I suoi sforzi, seppur vani, testimoniano la sua tenacia e il suo coraggio di fronte a un problema di portata epocale.

Pellegrinaggi e l'esilio
Nel 1396 Orsolina intraprese un pellegrinaggio in Terra Santa, esperienza che arricchì ulteriormente il suo animo e la sua fede. Al ritorno, si fermò a Venezia, dove lasciò un segno indelebile della sua santità. La Repubblica, quarant'anni dopo la sua morte, avrebbe desiderato promuoverne la canonizzazione e dedicarle un monastero.

Morte e memoria
Tuttavia, la sua vita venne sconvolta dalle lotte di potere che sconvolgevano l'Italia. Orsolina, infatti, apparteneva alla famiglia dei Veneri, schierata con i Rossi, avversari di Ottone Terzi. Quando quest'ultimo prese il controllo di Parma, Orsolina fu costretta all'esilio e si rifugiò a Verona, dove morì. Il suo corpo venne riportato a Parma e sepolto nella Chiesa di San Quintino dalla madre Bertolina.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-01

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