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Beato Filippo Ripoll Morata Sacerdote e martire

7 febbraio

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Teruel, Spagna, 14 settembre 1878 – Pont de Molins, Spagna, 7 febbraio 1939

Sacerdote diocesano di Teruel in Spagna, nato il 14 settembre 1878 e ucciso il 7 febbraio 1939, fu un uomo di fede profonda e di grande carità, che dedicò la sua vita al servizio della Chiesa e dei più bisognosi. Durante la Guerra Civile Spagnola, fu perseguitato e torturato dalle autorità repubblicane per la sua fede, ma non rinnegò mai Cristo e la sua Chiesa. Fu ucciso a Pont de Molins, in Catalogna, insieme al vescovo di Teruel, Anselmo Polanco, e a altri cinque sacerdoti.

Martirologio Romano: In località Pont de Molins vicino a Gerona in Spagna, beati martiri Anselmo Polanco, vescovo di Teruel, e Filippo Ripoll, sacerdote, che, disdegnando lusinghe e minacce, non vennero meno alla loro fedeltà alla Chiesa.


Sacerdote diocesano di Teruel in Spagna, divenne Vicario generale della diocesi di Teruel e Albarracin, collaboratore stretto ed amico del vescovo agostiniano Anselmo Polanco.
Nacque a Teruel il 14 settembre 1878, fu battezzato lo stesso giorno nella chiesa di Santiago, vicina al seminario diocesano, dove trascorrerà gran parte della sua vita sacerdotale.
Da bambino doveva percorrere 10 km dalla sua casa, il padre era cantoniere, per poter frequentare la scuola e la domenica per assistere alla Messa e per la catechesi. Per questo motivo compì buona parte degli studi come alunno esterno del Seminario, il Capitolo della Cattedrale gli assegnò poi una borsa di studio, per iniziare gli studi teologici.
Venne ordinato sacerdote il 29 marzo 1901, continuò nel Seminario la sua permanenza come professore e formatore, insegnò latino, filosofia, teologia e diritto canonico, fu anche segretario e vicerettore, nel contempo si laureò in teologia a Saragozza.
A 35 anni fu nominato rettore, un indubbio riconoscimento per la sua maturità umana e sacerdotale; con lui il Seminario divenne cuore e punto di riferimento per tutta la diocesi, promosse l’Opera di ‘Fomento delle Vocazioni’, cercò aiuto economico per i seminaristi poveri, si adoperò per le nuove vocazioni.
A quasi 50 anni, nel 1924 decise di entrare nel noviziato della Compagnia di Gesù ed a Manresa e Gandía convisse con altri novizi molto più giovani; anche se liberamente poi abbandonò questa esperienza, trasse da ciò un profondo segno dello spirito ignaziano, che profuse nella sua spiritualità e nei suoi scritti.
Ritornato a Teruel condusse una intensa vita apostolica come consigliere di Azione Cattolica e di altre numerose Associazioni e anche come direttore di anime.
Nel 1935 arrivò a Teruel il nuovo vescovo, l’agostiniano Anselmo Polanco, il quale appena un mese dopo il suo arrivo lo nominò Vicario Generale; il loro compito durò poco più di tre anni, condivisero insieme l’ultimo anno e mezzo, a Teruel città agitata e trasformata in zona di frontiera a causa della guerra civile spagnola, che si scatenò dal 1936 all’aprile 1939 e poi ridotta in immensa rovina; e in una diocesi divisa in due, con la maggior parte delle chiese saccheggiate e un quarto dei suoi sacerdoti assassinati.
L’ultimo anno lo trascorsero in prigione; il 7 febbraio 1939, il vescovo Polanco ed il suo Vicario Ripoll, insieme ad altri prigionieri, furono presi dal carcere improvvisato di Pont de Molins (Girona), dove stavano da una settimana e condotti su un dirupo chiamato ‘Can Tretze’ e lì legati due alla volta, uccisi con armi automatiche.
I loro corpi cosparsi di benzina, furono bruciati, per occultare il massacro; ma non tutti furono bruciati data la fretta degli assassini. Dieci giorni dopo, un pastore scoprì i resti di 42 cadaveri fra cui quelli del vescovo di Teruel e del suo Vicario.
Uniti nell’apostolato in vita, uniti nelle prigionia, nella morte e nel martirio, uniti nella gloria della beatificazione, celebrata il 1° ottobre 1995, da papa Giovanni Paolo II in Piazza S. Pietro a Roma; festa liturgica comune il 7 febbraio.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-02-05

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