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Beato Luigi Liguda Sacerdote e martire

8 dicembre

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Polonia, 23 gennaio 1898 – Dachau, Germania, 8 dicembre 1942

Nel giorno dell'Immacolata si ricorda anche il martire polacco Alojzy Liguda (1898-1942), morto nel lager di Dachau. Entrato nei missionari della Società del Verbo Divino (Verbiti), desiderava andare in Cina o in Nuova Guinea. Fu, invece, assegnato come rettore alla comunità polacca di Gorna Grupa. I tedeschi nel 1939 la trasformarono in campo di internamento per preti, poi trasferiti a Dachau. «Nessuno mi può togliere il privilegio di essere figlio di Dio», scrisse in quella orribile situazione. Fu annegato con altri prigionieri. È stato beatificato nel 1999 con tre confratelli. (Avvenire)

Martirologio Romano: Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Luigi Liguda, sacerdote della Società del Verbo Divino e martire, che, durante l’invasione della Polonia in tempo di guerra, trucidato dalle guardie del carcere, rese testimonianza a Cristo Signore fino alla morte.


Papa Giovanni Paolo II ha beatificato il 13 giugno 1999 a Varsavia, durante il suo settimo viaggio apostolico in Polonia, 108 martiri vittime della persecuzione contro la Chiesa polacca, scaturita durante l’occupazione nazista tedesca, dal 1939 al 1945.
L’odio razziale operato dal nazismo, provocò più di cinque milioni di vittime tra la popolazione civile polacca, fra cui molti religiosi, sacerdoti, vescovi e laici impegnati cattolici.
Fra tutti si è potuto, in base alle notizie raccolte ed alle testimonianze, istruire vari processi per la beatificazione di 108 martiri, il primo processo fu aperto il 26 gennaio 1992 dal vescovo di Wloclawek, dove il maggior numero delle vittime subì il martirio; in questo processo confluirono poi altri e il numero dei Servi di Dio, inizialmente di 92 arrivò man mano a 108.
Diamo qualche notizia numerica di essi, non potendo riportare in questa scheda tutti i 108 nomi. Il numeroso gruppo di martiri è composto da quattro gruppi principali, distinti secondo gli stati di vita: vescovi, clero diocesano, famiglie religiose maschili e femminili e laici; appartennero a 18 diocesi, all’Ordinariato Militare ed a 22 Famiglie religiose.
Tre sono vescovi, 52 sono sacerdoti diocesani, 3 seminaristi, 26 sacerdoti religiosi, 7 fratelli professi, 8 religiose, 9 laici. Subirono torture, maltrattamenti, imprigionati, quasi tutti finirono i loro giorni nei campi di concentramento, tristemente famosi di Dachau, Auschwitz, Sutthof, Ravensbrück, Sachsenhausen; subirono a seconda dei casi, la camera a gas, la decapitazione, la fucilazione, l’impiccagione o massacrati di botte dalle guardie dei campi. La loro celebrazione religiosa è singola, secondo il giorno della morte di ognuno.
Fra loro ci fu il sacerdote Luigi (Alojzy) Liguda, nato il 23 gennaio 1898 in Polonia. Nel 1920 era entrato nella “Società del Verbo Divino”, fondata da sant’Arnold Janssen (1837-1909), canonizzato il 5 ottobre 2003, sacerdote tedesco con spirito missionario, il quale fondò ben tre Congregazioni religiose con finalità missionarie.
Alojzy Liguda fece la professione religiosa solenne nel 1926 e fu ordinato sacerdote il 25 maggio 1927. Ricoprì la carica di Rettore del Seminario Minore Verbita di Górna Grupa in Polonia.
Dopo l’invasione tedesca nel 1939 della Polonia, i tedeschi trasformarono l’Istituto in campo d’internamento per ecclesiastici, che poi vennero trasferiti altrove; padre Liguda fu arrestato il 5 febbraio 1940 insieme ad altri confratelli e condotto nel famigerato campo di concentramento di Dachau in Baviera.
I due anni che trascorsero, furono pieni di tormenti e privazioni, finché odiato doppiamente perché polacco e sacerdote, venne assassinato dalle guardie del campo, mediante annegamento; uno dei tanti martiri dei campi di cui si sta venendo a conoscenza e che la Chiesa, a partire da s. Massimiliano Kolbe, sta proponendo alla venerazione dei fedeli, come esempio di difesa della fede fino al dono della vita.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-12-14

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