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> Home > Sezione Servi di Dio > Serva di Dio Teresa di Gesù Crocifisso (Faustina Zavagli) Condividi su Facebook Twitter

Serva di Dio Teresa di Gesù Crocifisso (Faustina Zavagli) Fondatrice

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Rimini, 4 ottobre 1835 - 6 novembre 1910

Suor Teresa di Gesù Crocifisso nacque a Rimini il 4 Ottobre 1835 ed ivi morì il 6 Novembre 1910. Di famiglia nobile e ricca, Faustina imparò ad amare, fin da fanciulla, i poveri e la vita semplice e ritirata. Educanda e monaca a Fano, nel 1861 dovette rientrare in famiglia per motivi di salute e non potè più far ritorno alla clausura. Il Signore preparava per lei altre vie. Divenne terziaria francescana e dietro la guida del Vescovo di Rimini, Mons. Battaglini, si immedesimò nella realtà sociale del suo tempo e divenne missionaria tra le famiglie dei sobborghi di Rimini. Nel 1882 aprì la prima Casa di accoglienza per le fanciulle povere ed orfane, presso la chiesa di Sant'Onofrio. Completò l'opera con una scuola femminile ed un educandato secondo lo stile di quei tempi. Nel 1885 diede inizio ad una Famiglia religiosa di Sorelle Terziarie Regolari, che i riminesi chiamarono "Suore di Sant'Onofrio". Nel 1888 estese l'opera educativa a Sassuolo (MO). Vera francescana, suor Teresa di Gesù Crocifisso visse di preghiera e di abbandono alla Divina Provvidenza, in umiltà e povertà. Dal 1959 riposa nella chiesa della Casa madre delle Suore Francescane missionarie. Nel 1995 iniziò la causa di beatificazione.


Nel territorio dell'attuale vacanziera e balneare città di Rimini, oggi anche capoluogo di provincia, nacque il 4 ottobre 1835 Faustina Zavagli, dal conte Enrico Zavagli, persona onesta e di grande fede religiosa e dalla contessa Enrichetta Cappi, donna colta e sensibile. Da questi esemplari genitori apprese l'amore per il prossimo, la sensibilità al bello, la cura per i poveri, una grande devozione al Rosario.
Com'era consuetudine del tempo, per completare la sua istruzione ed educazione morale e religiosa, Faustina fu messa in educandato a Fano, gestito dalle canonichesse lateranensi di S. Daniele, dette “Rocchettine”.
L'ambiente spirituale e virtuoso in cui venne a trovarsi, fece sorgere e maturare in lei l'ideale di consacrarsi a Dio e a 18 anni, nel 1853, con il consenso dei genitori chiese di vestire l'abito religioso delle canonichesse e iniziando l'anno di noviziato. Rinunciando all'eredità e al titolo nobiliare, il 17 settembre 1854 pronunciò i voti.
Ma alcuni anni dopo, la salute mai stata florida, cominciò a peggiorare, la diagnosi non era facile, per una concomitanza di dolori, sia fisici che morali: la morte della mamma, del padre, della badessa, il trasferimento del suo direttore spirituale, unitamente alle severe penitenze cui assoggettava il suo corpo.
Nella comunità agostiniana non fu compresa e si cominciò a parlare di fissazioni, quindi criticata con parole amare. Nel 1861 il vescovo di Fano, vedendola ne rimase impressionato e chiese ed ottenne dal papa Pio IX, la concessione per un anno, rinnovabile ogni triennio, affinché suor Faustina Zavagli potesse vivere fuori dal monastero.
Cominciò per lei un lungo periodo di dignitoso e sofferto silenzio facendo vita ritirata, accompagnata comunque da sospetti e insinuazioni circa la sua salute, che Faustina curava attenendosi scrupolosamente alle indicazioni del medico.
Prese alloggio in un modesto appartamento a Rimini, con la sola compagnia della generosa e umile domestica Angelica Bertola, che le sarà a fianco per tutta la vita; suo direttore spirituale era padre Fiorenzo Ceccarelli, cappuccino.
Permanendo invariate le condizioni di salute, il vescovo di Rimini, mons. Francesco Battaglini le propose: “Guardati attorno e servi”. Così con il consiglio del direttore spirituale e dopo lunga e intensa preghiera, Faustina Zavagli nel 1882, indirizzò la sua attenzione verso le fanciulle povere ed abbandonate.
Aveva 47 anni, caricata interiormente dalle tante austere esperienze, prese in affitto e in seguito acquistò, i locali adiacenti all'antica chiesa di S. Onofrio in via Bonsi, accogliendovi fanciulle povere anche piccolissime e orfane; a loro si aggiunsero poi altre di condizioni agiate come educande.
Il 16 aprile 1885, assieme alla fedele Angelica Bertola, emise i tre voti religiosi, prendendo il nome di Suor Teresa di Gesù Crocifisso; nacque così la nuova famiglia religiosa delle “Suore Terziarie Francescane di S. Onofrio” che poi si chiameranno “Suore Francescane Missionarie di Cristo”.
L'ex contessa, ora madre fondatrice, si rimboccò le maniche e aiutò le consorelle nel frattempo affluite, nei compiti più umili, insegnando nel contempo ricamo, taglio e cucito; a tutte si rivolgeva con bontà materna e da tutte seppe farsi amare.
Nel 1888 le sue suore furono anche inviate a Sassuolo ad accudire ed educare le orfane della “Pia Opera Istituto S. Giuseppe”; nel 1906 ottenne l'aggregazione all'Ordine dei Cappuccini.
Dal 1908 il suo fisico ebbe un notevole cedimento; morì dopo un autentico calvario il 6 novembre 1910 a Rimini e sepolta nella tomba di famiglia; il 29 maggio 1959 il suo corpo rinvenuto intatto, fu traslato nella chiesa di S. Onofrio presso la Casa Madre dell'Istituto. La Santa Sede ha concesso il 5 giugno 1995, il nulla osta per l'avvio del processo diocesano per la sua beatificazione.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2005-09-19

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