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Maria Luigia Busi Terziaria dei Servi di Maria

Testimoni



Maria Luigia, appena quindicenne ammessa nel Terz’Ordine, dimostra da subito delle qualità spirituali straordinarie ed una santità di vita conforme al Vangelo. Nasce il 16 settembre 1841 a XII Morelli, una piccola frazione di un comune del ferrarese. La sua fanciullezza certamente è stata contraddistinta dalla presenza costante del Beato Baccilieri, infatti ella è ancora piccola quando questi viene mandato a Galeazza come parroco. Attratta dal carisma servitano, il 13 gennaio 1856, seguendo le orme delle sorelle Albina, Rosa e Maria, anch’ella si ascrive al Terz’Ordine e ne veste l’abito, col nome di Suor Maria Luigia Crocifissa. Il 28 settembre emette la professione secondo la Regola del suddetto Terz’Ordine.
È questo il primo passo verso la realizzazione di un progetto, quello della fondazione di una comunità religiosa. È una delle più valide collaboratrici del Baccilieri, prima come vicaria della sorella Suor M. Giuliana, e come maestra delle novizie, in seguito divenendo la Priora dell’intera istituzione. La sua ansia di rispondere, accomunando il suo pensiero a quello del Fondatore, alle esigenze sociali, culturali ed educativi del territorio parrocchiale, la portano ad un impegno concreto nella costruzione della scuola elementare privata per le fanciulle povere. Il 4 novembre 1883 si apre il collegio-convitto, che per le sue qualità educative ed organizzative riceve il plauso delle autorità civili e religiose.
Suor Maria Luigia è riconosciuta da molti ecclesiastici come donna “privilegiata di molti doni, fra cui la discrezione degli spiriti… piena di prudenza e degna non solo di essere superiora di un monastero, ma generale ancora, se questa carica fosse di regola, di tutti i monasteri di suore dell’Ordine”.
La sua vita non è esente da prove durissime e da sofferenze, che supera con pazienza e amabilità, fino a sentirsi beata per le sofferenze e le tribolazioni, fedele alle parole del Fondatore: << La beatitudine per i santi in cielo consiste nel godere Iddio, ma per noi che siamo ancora pellegrini su questa terra consiste nel soffrire per amor di Dio >>.
Una malattia dolorosa l’accompagna per lunghissimo tempo, fino a temere per la sua vita.
Guarita ha dovuto subire la più grande prova della sua esistenza, la morte del Fondatore, che sin dall’infanzia è stato per lei guida sicura, padre amoroso, esempio di fortezza. Dinanzi a quel dolore reagisce con una fede grande, assumendo la guida e la responsabilità della nascente istituzione e dal 1893, morte del Baccilieri, fino al 1896, si fa carico di tutto il peso della Congregazione, da offrire a Gesù, come osservò il Priore Generale dei Servi di Maria, Padre Pagliai, “non soltanto i suoi patimenti e le sue privazioni ma anche la vita stessa, per il bene e per la desiderata calma del monastero”.
Realmente dalle sue virtù traspare la fisionomia di una donna straordinaria, e quindi diventa normale la venerazione verso di lei, venerazione che in vita aveva raccomandato lo stesso Baccilieri dicendo alle sue figlie di portare “la massima venerazione per la Madre Priora Suor Maria Luigia, tanto della sua persona, come della sua cella, dove sono avvenute ed avvengono cose portentose”.
Donna umile e semplice, ormai ammalata e pronta all’incontro con Dio, ordinò di bruciare tutti i documenti che riguardavano le grandi cose operate, volendo rimanere nel silenzio e nell’oblio, per essere santa dimenticata e nascosta.
Muore placidamente il 31 luglio del 1896, lasciando attorno a sé il profumo della sua santità e la memoria della sua carità. Sin da allora è riconosciuta Cofondatrice della Congregazione e Compagna fedele nell’opera del Beato Ferdinando Baccilieri.
Alla sua morte don Pantaleo, amico del Baccilieri, così testimoniava: "… Credo senza fallo che la sua preziosa corona ella l’abbia già ricevuta, perché era una vera santa".


Autore:
Massimo Cuofano, OSSM

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Aggiunto/modificato il 2003-08-26

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