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Beato Adolfo Kolping Sacerdote, fondatore

4 dicembre

Kerpen (Colonia), 8 dicembre 1813 – Colonia, 4 dicembre 1865

Adolph Kolping da calzolaio si fece sacerdote e da vero "padre dei lavoratori artigiani" fondò un'opera, Kolpingwerk, diffusa in tutto il mondo con centinaia di migliaia di membri. Nato nel 1813 a Kerpen (vicino Colonia) da famiglia di pastori, esercitò il mestiere di ciabattino in giro per la Germania. Poi riprese gli studi interrotti e fu ordinato prete a Colonia. Fu destinato alla zona industriale di Wuppertal e divenne assistente della locale società dei giovani lavoratori. Nel 1835 fondò la prima casa di assistenza e di insegnamento professionale. Morì a Colonia nel 1865. È beato dal 1991. (Avvenire)

Etimologia: Adolfo = nobile lupo, dal tedesco

Martirologio Romano: A Colonia in Germania, beato Adolfo Kolping, sacerdote, che, mosso da fervida carità per i problemi dei lavoratori delle fabbriche e per i temi della giustizia sociale, fondò un’associazione di giovani operai e la diffuse in molti luoghi.


Partito dalle condizioni disagiate della sua famiglia, con i suoi sforzi, volontà e capacità, diventò un personaggio di livello mondiale, fino a raggiungere l’onore degli altari come Beato della Chiesa Cattolica.
Adolph Kolping, quarto dei cinque figli di Peter Kolping e Anna Maria Zurheyden, nacque a Kerpen (Colonia) in Germania l’8 dicembre 1813.
Il padre era un pastore e piccolo agricoltore e nonostante il duro lavoro, a stento riusciva a mantenere la famiglia; ma volle a tutti i costi che i figli avessero una istruzione seppur elementare.
Dopo aver frequentato la scuola elementare, Adolph non ancora tredicenne, fu costretto ad andare a lavorare presso un calzolaio di Kerpen, successivamente lavorò come ragazzo di bottega, presso altri laboratori artigiani del circondario.
Finalmente riuscì ad entrare come operaio fisso in una calzoleria di Colonia; era un posto molto ambito nella miseria dell’epoca, ma Adolph Kolping ricorderà soprattutto l’ambiente dissoluto e indifferente in cui vivevano i ragazzi di bottega della Germania di quel periodo.
Nonostante tutto, in lui maturò fermamente la vocazione sacerdotale e dal 1837 a 24 anni, aiutato da alcuni sacerdoti benefattori, prese a frequentare il Margellen-Gymnasium di Colonia, dove nel 1841 conseguì la maturità classica; nello stesso 1841 si iscrisse alla Facoltà di Teologia di Monaco di Baviera, passando poi a quella di Bonn.
Fu ordinato sacerdote il 13 aprile 1845 a Colonia nella chiesa dei Minoriti, aveva 32 anni. Ebbe subito l’incarico di cappellano e catechista nella parrocchia di S. Lorenzo, nella città industriale di Elberfeld (Wuppertal) dove i cattolici erano una minoranza, qui poté conoscere più approfonditamente il mondo del lavoro specie artigianale.
“L’artigianato e la classe operaia in genere, in fondo sono migliori di quanto solitamente si creda e l’accesso al loro cuore è più facile che altrove”.
A Elberfeld, padre Adolph Kolping conobbe l’Associazione di artigiani (Gesellenverein) fondata da Johann Gregor Breuer (1821-1897); l’esperienza come assistente religioso in questa comunità, cattolica, pedagogica e culturale, unitamente alla sua personale esperienza di ex artigiano calzolaio e conoscenza delle problematiche del modo del lavoro, gli diede l’impulso a realizzare un progetto più vasto e dinamico a favore del modo giovanile artigiano.
Nell’autunno del 1846, fondò il primo “Gesellenverein” (Casa di assistenza e di insegnamento professionale) del quale nel 1847 divenne preside.
Un anno dopo, nel 1848 scrisse il suo opuscolo “Il Gesellenverein. All’attenzione di quanti hanno a cuore l’autentico bene del popolo”; il motto dell’Associazione era “Pregare, imparare, lavorare, con serietà, ma anche in allegria”.
Passato all’ufficio di viceparroco del Duomo di Colonia, fondò il 6 maggio 1849 anche qui un “Gesellenverein”, che poi diventò il centro mondiale di tutte le organizzazioni di giovani operai, di cui divenne Presidente, come pure lo fu di tutte le numerose associazioni da lui fondate in seguito.
Gli scopi culturali del Kolping erano: il cristiano impegnato, l’artigiano valente, il buon padre di famiglia e il cittadino responsabile; animato da un grande amore per gli artigiani, esercitò con loro un’intensa attività non solo caritativa, ma anche evangelizzatrice, interessandosi della pastorale di tutto il mondo del lavoro.
Fu anche apostolo nel giornalismo, fondò e diresse per molti anni i settimanali “Rheinische Volksblätter” e “Volkskalender” a sfondo popolare e abbastanza diffusi; con l’edizione di calendari e riviste sotto il motto “Religione e lavoro sono il terreno aureo del popolo”, non solo esercitava un’opera di educazione e di pastorale, ma riusciva anche a garantire l’introito economico per sostenere l’opera dei ‘Gesellenverein’.
Con le sue stampe riuscì a raggiungere un vasto pubblico, specie nelle classi sociali dalle quali provenivano i suoi giovani apprendisti artigiani; Adolph Kolping fu molto stimato dal popolo, dai vescovi e dallo stesso papa Pio IX, che in una udienza gli regalò una preziosa pianeta.
L’esercizio simultaneo di tre professioni al servizio della Chiesa e della società (vicario del Duomo, preside generale dei Gesellenverein, giornalista ed editore), unitamente alla sua scarsa salute fin dalla giovane età, lo estenuarono, e consumato dalle fatiche, dopo appena venti anni di sacerdozio, si spense santamente a Colonia il 4 dicembre 1865 a soli 52 anni.
Lasciò una comunità di 24.000 soci in 400 località; il 20 aprile 1866 il re di Prussia Guglielmo I, autorizzò il trasferimento dei suoi resti mortali dal cimitero alla Minoritenkirche di Colonia, la chiesa da lui prediletta in tutta la sua vita; il sepolcro è diventato meta di pellegrinaggi provenienti da tutto il mondo.
Padre Adolfo Kolping, è stato proclamato Beato da papa Giovanni Paolo II, il 27 ottobre 1991.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2005-07-25

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