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Santa Maria Leonia (Alodia) Paradis Fondatrice

3 maggio

Acadia, Canada, 12 maggio 1840 – Sherbrooke, Canada, 3 maggio 1912

Virginie-Alodie Paradis nacque il 12 maggio 1840 ad Acadia, attualmente nello Stato di Québec e nella diocesi di Saint-Jean-Longueuil, terza dei sei figli di una coppia di contadini. Fino ai nove anni fu educata in casa, ma per un breve periodo fu pensionante presso le suore della Congregazione di Nostra Signora di Montréal, a Laprairie. A circa dieci anni prese coscienza della missione dei sacerdoti e, allo stesso tempo, divenne molto sensibile verso ogni persona in difficoltà. Quattordicenne, fu indirizzata a entrare tra le Suore Marianite di Santa Croce, tra le quali, il 22 agosto 1857, professò i voti. Diventata Suor Maria di Santa Leonia, o suor Maria Leonia per brevità, prestò servizio come insegnante prima in Canada, poi negli Stati Uniti d’America. Nel 1869 le suore della provincia dell’Indiana, dove al tempo lei risiedeva, si staccarono dalla congregazione madre, formando le Suore della Santa Croce. Nel 1874 suor Maria Leonia e una consorella si diressero a Memramcook, in Canada, per formare alla guida religiosa alcune giovani, del tutto sprovviste d’istruzione ma con il desiderio di consacrarsi a Dio. Con loro diede vita a un’altra congregazione autonoma: il 31 maggio 1880 fu formalizzata la nascita delle Piccole Suore della Santa Famiglia, il cui indirizzo specifico doveva essere l’aiuto ai sacerdoti, particolarmente tramite i servizi domestici in parrocchie, collegi e seminari. Suor Maria Leonia, considerata fondatrice, si sentiva ancora legata alle Suore della Santa Croce, ma il 10 maggio 1905 il Papa san Pio X la liberò dai precedenti obblighi. Malata di tumore, morì nella casa madre delle Piccole Suore della Santa Famiglia a Sherbrooke, nel Québec, il 3 maggio 1912, nove giorni prima del suo settantaduesimo compleanno. Fu beatificata dal Papa san Giovanni Paolo II l’11 settembre 1984 a Montréal. Il 24 gennaio 2024 papa Francesco autorizzò la promulgazione di un secondo miracolo attribuito all’intercessione di madre Maria Leonia, aprendo la via alla sua canonizzazione. I resti mortali della fondatrice delle Piccole Suore della Santa Famiglia riposano nella basilica cattedrale di San Michele a Sherbrooke, precisamente nel transetto meridionale. La sua memoria liturgica ricorre il 4 maggio, perché il 3 si ricordano i Santi apostoli Filippo e Giacomo.

Martirologio Romano: Nella città di Sherbrooke nel Québec in Canada, beata Maria Leonia (Alodia) Paradis, vergine, che fondò la Congregazione delle Piccole Suore della Santa Famiglia per assistere i sacerdoti nel loro operato e nella vita ordinaria.


I primi anni in famiglia
Virginie-Alodie Paradis, figlia di Joseph Paradis e di Émilie Grégoire, nacque il 12 maggio 1840 ad Acadia, villaggio attualmente incluso nella città di Saint-Jean-sur-Richelieu, nello Stato di Québec e nella diocesi di Saint-Jean-Longueuil.
Fu battezzata il giorno stesso della nascita, nella chiesa parrocchiale del suo villaggio, intitolata a Santa Margherita di Scozia. Tra i suoi avi erano presenti molti vescovi: uno di essi, Louis-Nazaire Bégin, fu arcivescovo di Québec e cardinale. Era la terzogenita, nonché l’unica femmina, dei sei figli nati dal matrimonio dei suoi genitori: due di essi, però, morirono in tenera età.
Élodie, come la chiamavano in famiglia,  ricevette i primi insegnamenti religiosi fra le pareti domestiche. Per abituarla a pregare, spesso la madre le chiedeva di recitare l’Ave Maria per lei, o di raccomandarla a sant’Antonio di Padova se smarriva qualcosa.
Per mantenere la numerosa famiglia, suo padre accettò di trasferirsi a La Tortue, nei pressi del villaggio di Saint-Philippe-de-Laprairie: prese in affitto un mulino in disuso, dove viveva con i suoi cari; si occupava anche della cardatura della lana.

Pensionante in convento, poi di nuovo in famiglia
A nove anni Élodie fu mandata dalla madre, anche se il padre era contrario, come pensionante presso le suore della Congregazione di Nostra Signora di Montréal, a Laprairie. Nei primi tempi la bambina si annoiava, perché amava la natura e la vita all’aria aperta, ma gradualmente si abituò.
Dovette però lasciare il convento perché il padre aveva deciso di partire per la California, per diventare cercatore d’oro. Con il resto della famiglia, dunque, si stabilì a Napierville, villaggio del nonno materno, per frequentarvi la scuola, ma dopo qualche tempo tornò a Laprairie.
L’11 luglio 1849 ricevette la Cresima e, l’anno seguente, la Prima Comunione. Risale a quel periodo la nascita della sua devozione ai sacerdoti e l’accrescersi dell’amore per le persone umili e povere, tanto che questi sentimenti divennero i temi fondamentali di tutta la sua vita.

La vocazione religiosa
Quando avvertì dentro di sé la chiamata alla vita religiosa, chiese consiglio al sacerdote padre Camille Lefebvre, amico di famiglia. Fu incoraggiata da lui ad entrare nella Congregazione delle Suore Marianite di Santa Croce, fondata da padre Basile-Antoine Marie Moreau (beatificato nel 2007) per il servizio domestico nelle case dei Sacerdoti della Santa Croce, di cui lo stesso padre Lefebvre era membro, e per l’educazione della gioventù.
Élodie entrò come postulante fra queste suore, il 21 febbraio 1854, nella città di San Lorenzo; l’anno successivo, il 19 febbraio 1855 divenne novizia con il nome di suor Maria di Santa Leonia, o suor Maria Leonia per brevità. Il 22 agosto 1857, a diciassette anni, nonostante la sua precaria salute, fece la professione religiosa.

Suora insegnante tra Stati Uniti e Canada
Avendo dimostrato di avere ottime doti per l’insegnamento, fu inviata in varie case del Canada. Nel 1862 andò negli Stati Uniti come istitutrice nell’orfanotrofio di San Vincenzo de’ Paoli a New York, da poco aperto; lì rimase fino al 1870 e insegnò francese e ricamo.
Nel periodo che fu negli Stati Uniti, visse la penosa vicenda della separazione, culminata nel 1869, del gruppo delle suore americane dalla casa madre francese delle Suore Marianite di Santa Croce. Nel 1870 suor Maria Leonia entrò a far parte del gruppo delle suore americane, ovvero le Suore della Santa Croce, e passò alla casa di Notre-Dame, nell’Indiana.

La nascita di una nuova comunità religiosa
Nel 1874, aderendo all’invito di padre Camille Lefebvre, suor Maria Leonia, insieme a una consorella, si recò in Canada, a Memramcook, nella provincia di Brunswick, per formare alla vita religiosa le giovani che lo stesso padre Lefebvre aveva riunito perché potessero svolgere la loro opera nel collegio di San Giuseppe, da lui stesso fondato.
Svariati fattori la condussero a impegnarsi sempre di più: la situazione precaria del collegio, privo di personale adatto ai servizi ordinari; lo scarso livello d’istruzione degli acadiani, la popolazione che abitava in quei territori; infine, la carenza d’istituzioni per giovani donne desiderose di consacrarsi a Dio. Col suo aiuto, gli acadiani riuscirono a non essere assorbiti dalla cultura anglicizzante e a mantenere una propria identità.

Gli inizi delle Piccole Suore della Santa Famiglia
Mentre suor Maria Leonia era molto impegnata nel suo lavoro, arrivò il suggerimento di monsignor Fabre, vescovo di Montréal, di fondare una piccola comunità per svolgere i servizi nei suoi Collegi. Così il 26 agosto 1877, un primo gruppo di quattordici consorelle vestì un’uniforme nel corso di una breve cerimonia, presieduta da padre Lefebvre, che era Provinciale della Congregazione della Santa Croce in Canada.
Il Superiore Generale, padre Sorin, il 31 maggio 1880, autorizzò a redigere l’atto ufficiale della costituzione della nuova comunità, denominata Piccole Suore della Santa Famiglia e indipendente dalle Suore della Santa Croce. L’Istituto, sotto la direzione di madre Maria Leonia, aveva lo scopo specifico di attendere ai lavori domestici nelle comunità religiose, nei collegi e nei seminari.
Tuttavia il vescovo di Saint-Jean, monsignor John Sweeny, non volle dare la sua approvazione, nonostante il notevole sviluppo. Allora madre Leonia, nel 1895, accettò la proposta di monsignor Paul LaRocque, vescovo di Sherbrooke nel Québec: con alcune religiose, si trasferì nel Seminario diocesano, a corto di personale.
Monsignor LaRocque aveva anche acconsentito a fare in modo che nella sua diocesi si stabilissero la casa madre e il noviziato. Quindi, il 5 ottobre 1895, dopo ventuno anni trascorsi in Acadia, madre Maria Leonia tornò nella sua regione d’origine. Il 26 gennaio 1896 il vescovo concesse l’approvazione diocesana: fiorirono nuove vocazioni e si poterono aprire nuove case e conventi.

Madre Maria Leonia fondatrice a tutti gli effetti
Madre Maria Leonia, anche se fondatrice di una comunità ormai autonoma, si sentiva ancora legata, nell’abito e nella professione dei voti, alle Suore della Santa Croce: solo il 2 ottobre 1904, per compiacere il vescovo e le sue figlie, decise di indossare l’abito proprio del nuovo Istituto.
Il 10 maggio 1905 il Papa san Pio X, dietro richiesta del vescovo di Sherbrooke, liberò madre Maria Leonia da tutti gli obblighi verso le Suore della Santa Croce, concedendole di poter cambiare l’abito definitivamente.

Le sue raccomandazioni spirituali
Alle sue figlie, madre Maria Leonia raccomandava soprattutto l’aiuto ai sacerdoti, perché era consapevole delle fragilità umane che essi potevano avere. Scrisse: «La nostra missione è di aiutare il sacerdote materialmente e spiritualmente. Le suore avranno per il sacerdote delle case dove lavoreranno un rispetto profondo e venereranno in lui la persona stessa di Cristo; questo ministero, visto con gli occhi della fede, sarà da esse considerato sublime».
Con questo spirito, madre Maria Leonia volle che si creasse nelle canoniche e nei Seminari quell’atmosfera propria della Santa Famiglia di Nazareth, fatta «di purezza e di pace, di ordine e di discrezione», come lei stessa diceva.

Una carità che non conosceva confini
La carità di madre Maria Leonia non si limitava ai sacerdoti, sebbene il pensiero che essi fossero bisognosi di aiuto fosse la sua preoccupazione costante. Cercava di aiutare gli ammalati che bussavano alla sua porta, o quanti incontrava nei suoi viaggi, come avvenne a una famiglia povera.
Accolse poi molte religiose che erano state obbligate, per ragioni politiche, a lasciare la Francia. Infine, adottò una ragazza berbera, la quale in seguito ebbe un figlio che divenne il primo sacerdote di quella rappresentanza etnica.

La fioritura dell’Istituto
Pur non avendo fatto studi speciali, lasciandosi guidare dall’adorazione dell’Eucaristia e dalla lettura del Vangelo, insegnò a leggere e a scrivere ad un gran numero di giovani ragazze, spesso anche loro prive d’istrizuone, indirizzandole alla vita religiosa e a un compito così sublime e allo stesso tempo così umile. Indicava loro come esempi la Vergine Maria, le donne che seguivano Gesù e i discepoli e lo stesso Signore come servo dell’umanità. Le incoraggiava: «Pensate alla grazia che Dio vi concede di collaborare all’opera dell’educazione».
L’Istituto ebbe un gran successo: il 21 luglio 1907, anno in cui festeggiava il suo giubileo d’oro, vale a dire il cinquantesimo dalla sua consacrazione, madre Leonia vide inaugurata la nuova casa per le suore.

La morte
Ammalata gravemente di un cancro maligno, da tempo sopportava tutto senza darlo a vedere, finché improvvisamente le sue condizioni di salute si aggravarono. Dopo aver ricevuto gli ultimi Sacramenti, morì il 3 maggio 1912, a Sherbrooke; nove giorni dopo, avrebbe compiuto settantadue anni.
Ebbe funerali veramente trionfali. Fu sepolta nel cimitero parrocchiale di San Michele di Sherbrooke e riesumata il 4 ottobre 1935, per essere traslata nella casa madre delle Piccole Suore della Santa Famiglia, della stessa città.

La causa di beatificazione fino al decreto sulle virtù eroiche
Madre Maria Leonia aveva goduto di fama di santità già in vita: la chiamavano “la madre dei bisognosi” per la sua capacità di venire incontro a ogni forma di povertà e difficoltà materiale e spirituale. Per questa ragione, le Piccole Suore della Sacra Famiglia chiesero che venisse avviata la sua causa di beatificazione e canonizzazione.
Il processo informativo si svolse nella diocesi di Sherbrooke dall’11 febbraio al 24 ottobre 1952, mentre quello apostolico durò dal 19 marzo al 22 giugno 1968. Il 31 gennaio 1981, il Papa san Giovanni Paolo II autorizzò il decreto sulle virtù eroiche di madre Maria Leonia.

Il miracolo per la beatificazione
Il Diritto Canonico in vigore al tempo richiedeva il riconoscimento di due miracoli per ottenere la beatificazione di un candidato agli altari. Le successive modifiche, intervenute nel 1983, portarono anche la riduzione a un solo miracolo: anche per madre Maria Leonia, quindi, fu sufficiente l’esame di un solo asserito caso miracoloso.
Si tratta della guarigione di suor San Sebastiano, Piccola Suora della Sacra Famiglia. Entrata nell’Istituto nel 1896, in piena salute, cominciò, due anni dopo, ad avere forti disturbi respiratori, mentre era in servizio nella casa dei Padri Maristi a Brookland, vicino Washington. La diagnosi iniziale fu di pleuresia secca al polmone destro, ma successivi esami, necessari dopo il peggioramento dello stato di salute, puntualizzarono che si trattava di tubercolosi, sempre al polmone destro.
Nell’ottobre 1908 la religiosa tornò in Canada, dove la diagnosi venne confermata: intanto, dimagriva progressivamente e tossiva di continuo. Venne quindi portata a Sherbrooke, nella casa madre, sperando che il clima le facesse bene, ma non ebbe alcun miglioramento.
Nel gennaio 1912 era ormai ridotta a uno scheletro umano: ad aprile non solo le venne impartita l’Estrema Unzione, ma si recitarono per lei anche le preghiere degli agonizzanti. Madre Maria Leonia, pur essendo lei stessa malata, seguiva il decorso della malattia, come indicano le sue lettere del 7 febbraio e del 1° maggio 1912, quest’ultima scritta due giorni prima di morire.
A quel punto, suor San Sebastiano e alcune consorelle iniziarono una novena diretta proprio a chiedere l’intercessione della madre fondatrice, anche se era morta da pochissimo. A partire dall’11 maggio 1912, iniziarono a recitare alcune Ave Maria, intercalandole con la giaculatoria: «Buona Madre Fondatrice, guarisci la nostra suor San Sebastiano».
Il mercoledì seguente, l’ammalata chiese alla fondatrice di guarirla dalle piaghe da decubito: il mattino seguente furono scomparse, mentre la tubercolosi era ancora presente. Il 18 maggio la suora ebbe una sincope, tanto che si decise di prepararle gli abiti per la sepoltura.
Il giorno seguente, invece, riuscì ad alzarsi dal letto: partecipò alla Messa, ricevette la Comunione e pranzò senza problemi. Suor San Sebastiano visse altri venticinque anni; morì nel 1938 per un tumore al seno, quindi per cause estranee alla precedente malattia.

La beatificazione
Il 26 marzo 1983, la Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi riconobbe che era impossibile spiegare scientificamente, secondo le conoscenze mediche del tempo, l’asserita guarigione di suor San Sebastiano. Il 29 novembre seguente, i Consultori Teologi confermarono il nesso tra l’invocazione a madre Maria Leonia e il repentino miglioramento della religiosa. I cardinali e i vescovi membri della Congregazione diedero parere positivo il 7 febbraio 1984.
Il Papa san Giovanni Paolo II promulgò dieci giorni dopo, il 17 febbraio 1984, il decreto sul miracolo. Lui stesso beatificò madre Maria Leonia l’11 settembre 1984 a Montréal, durante il suo viaggio apostolico in Canada, fissando la memoria liturgica al 4 maggio, perché il 3, giorno della nascita al Cielo, ricorre la festa dei Santi apostoli Filippo e Giacomo.

La traslazione in cattedrale e il riconoscimento civile
Dopo la beatificazione, i resti mortali di madre Maria Leonia vennero esposti alla venerazione dei fedeli, nella cappella della casa madre di Sherbrooke. Tuttavia, nel 2017, le suore dovettero mettere in vendita l’edificio.
Il 31 marzo 2017 donarono ufficialmente alla Chiesa i resti mortali della fondatrice, che il 10 dicembre seguente vennero traslati nella basilica cattedrale di San Michele a Sherbrooke e definitivamente collocati sotto l’altare del transetto meridionale.
L’anno prima, nel dicembre 2016, il governo del Québec le aveva conferito il titolo di «personaggio storico», elogiando il «ruolo delle comunità religiose nello sviluppo della società del Québec in materia di salute, di educazione e di servizi sociali».

Il miracolo per la canonizzazione
Nel tempo trascorso dalla beatificazione, la venerazione per madre Maria Leonia era continuata: numerosi erano i fedeli che venivano a pregare, prima nella casa madre e poi in cattedrale, lasciando spesso attestazioni di grazie ricevute. Tra di esse la Postulazione della sua causa ha selezionato un fatto avvenuto due anni dopo la beatificazione.
Il 30 ottobre 1986 arrivò all’Hôpital du Haut-Richelieu, a Saint-Jean-sur-Richelieu, nel Québec, una donna alla quarantunesima settimana di gestazione, in travaglio. Nelle ultime fasi, però, i medici riscontrarono un’importante decelerazione del battito cardiaco fetale con segni di ipossia prenatale.
La donna diede alla luce, alle 22.19 e con parto spontaneo, una bambina, la quale, tuttavia, non presentava attività respiratoria.
A un minuto dalla nascita, il suo cuore riprese a battere, ma non c’erano altri segni di vita. Risultati scarsi i tentativi di rianimarla con assistenza respiratoria, fu deciso di trasferire la neonata in terapia intensiva, intubandola. Ormai trascorsa un’ora, furono segnalati i primi movimenti spontanei, ma persistevano ipotonia e scarsa reazione agli stimoli.
Circa due ore dopo il parto, quindi il 31 ottobre 1986, la neonata venne trasferita al Montreal Children’s Hospital, struttura più specializzata. Nella notte successiva, tra il 31 ottobre e il 1° novembre 1986, venne invocata madre Maria Leonia; una seconda richiesta d’intercessione venne elevata il 3 novembre. Le due preghiere vennero dalla madre della bambina e da una sua amica, parente della Beata, ma separatamente e senza che l’una sapesse dell’altra: solo molti anni dopo scoprirono, con reciproca meraviglia, di aver pregato per la stessa ragione.
Il 9 novembre 1986, dopo dieci giorni dalla nascita, la neonata fu dimessa: era in buone condizioni di salute e non ebbe bisogno di terapie, né farmacologiche, né fisioterapiche. Marie-Nicole, questo il suo nome, attualmente è una giovane insegnante di lingue.
 
Verso la canonizzazione
Il processo diocesano sul presunto miracolo e l’esame dello stesso da parte del Dicastero delle Cause dei Santi hanno riscontrato come l’invocazione sia stata univoca e antecedente la rapida, completa e duratura guarigione di Marie-Nicole e come, tra l’improvviso miglioramento e la preghiera della madre e dell’amica, sussistesse il nesso causale.
Il 24 gennaio 2024, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto relativo al secondo miracolo esaminato per ottenere la canonizzazione di madre Maria Leonia.

Le Piccole Suore della Santa Famiglia oggi
L’Istituto, molto numeroso alla sua morte, conta oggi case, oltre che in Canada (una sola, la casa madre, che è rimasta a Sherbrooke, ma in un nuovo convento), anche in Honduras (tredici comunità) e Guatemala (due).
Le Piccole Suore della Santa Famiglia di Sherbrooke continuano la loro vita accanto ai sacerdoti, sostenendoli con la preghiera e col loro servizio umile e lieto, e restano aperte alle necessità del mondo intero, secondo il loro motto: «Religiosità e Dedizione».


Autore:
Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2024-02-05

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