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Venerabile Pietro Urraca della SS. Trinità Mercedario

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Xadraque, Spagna, 1583 – Lima, Perù, 7 agosto 1657

Il Venerabile Pietro Urraca della Santissima Trinità, nacque nel 1583 a Jadraque (Spagna). Con il fratello francescano si trasferì in America e per ispirazione della Santa Vergine entrò nel convento della Mercede di Quito. Ordinato diacono fu inviato al convento recoletto di Belén in Lima e qui fu ordinato sacerdote nel 1610. Con il desiderio di andare in Africa a redimere gli schiavi, nel 1621 ritornò in Spagna e vi rimase per sette anni. Rientrato in Perù esercitò a Lima i ministeri della predicazione e della confessione, infondendo nelle anime il vivissimo amore per i misteri della Santissima Trinità, tanto che la fama delle sue virtù cresceva di giorno in giorno. Nonostante che negli ultimi anni della sua vita fu paralitico, continuò il suo apostolato fino alla morte, avvenuta il 7 agosto 1657 e fu sepolto nel convento massimo in Lima.
L'Ordine lo commemora il 7 agosto.


Pur essendo nativo della Spagna, divenne fiore di santità sbocciato nell’America Latina, dove l’Ordine della Mercede, sin dalla scoperta del continente Americano, fu presente e attivo nell’evangelizzazione dei nuovi popoli.
Si chiamava Pasquale Urraca e nacque in una nobile e religiosissima famiglia spagnola nel 1583 a Xadraque presso Sagunto, ebbe altri due fratelli che divennero uno francescano e l’altro sacerdote diocesano.
Da bambino ricevé due prodigi, fu liberato dalla peste per intercessione della Vergine e si salvò da una caduta mortale da un’altissima quercia invocando la S.ma Trinità.
La famiglia emigrò nel Nuovo Mondo e si stabilì a Quito, capitale dell’Ecuador, qui Pasquale Urraca compì gli studi frequentando il Collegio istituito dai Gesuiti.
Quasi ventenne mentre un giorno pregava nella chiesa dei Mercedari, ebbe la visione della Vergine che pronunciava i nomi uno per uno dei religiosi, che entravano nel coro per l’Ufficio comunitario e alla fine sentì chiamarsi anch’egli per nome.
Attratto dalla spiritualità dell’Ordine della Mercede, fondato da s. Pietro Nolasco nel XIII secolo, per la ‘redenzione’ dei cristiani fatti schiavi dai musulmani, Pasquale a 21 anni, il 2 febbraio 1604 entrò nel convento di Quito, vestendo l’abito mercedario e cambiando il nome in Pietro della SS. Trinità, verso cui nutriva una grande devozione.
Dopo il prescritto anno di noviziato trascorso con fervore, il 2 febbraio 1605 emise la professione religiosa. Trasferito poi nel convento di Lima in Perù, fu ordinato sacerdote nel 1610 dal vescovo mons. Domenico di Valdernia; condusse una vita religiosa improntata alla penitenza, orazione, umiltà, ascesi, si dedicò con ardore alla predicazione e alla evangelizzazione dei poveri.
Si scelse la cella più spoglia del convento e alle pratiche di pietà e penitenza, alternava l’adempimento del quarto voto di redenzione, girando a chiedere elemosine per liberare gli schiavi ancora esistenti nell’Africa Settentrionale ma anche per i nuovi dell’America Latina.
Con le sue preghiere ottenne molte guarigioni; ebbe il dono dell’estasi e della profezia; il viceré ammirato per la sua santa vita, lo volle come cappellano di corte e il principe di Squillace lo richiese come confessore della sua famiglia e quando nel 1621 dovette ritornare in Spagna, ottenne di condurlo con sé.
Nel 1627 padre Pietro della SS. Trinità fece ritorno a Lima e si dedicò soprattutto al ministero della penitenza.
Il Signore volle mandargli delle grandi prove, venendo colpito da una gravissima forma di paralisi e poi dalla lebbra; Pietro sopportò tutto con grande rassegnazione e gioia interiore, offrendosi per la conversione dei peccatori.
Passò gli ultimi anni della sua vita paralizzato, ma ciò nonostante continuò il suo apostolato diventando il direttore spirituale di molte persone.
Si spense a Lima il 7 agosto 1657; per la fama della sua santità, al funerale svolto il giorno 9, parteciparono le autorità civili e l’arcivescovo con il Capitolo della Cattedrale, fu necessario cambiargli l’abito due volte, perché i fedeli se ne appropriavano a pezzetti per devozione; fu sepolto nella chiesa del convento.
Il processo per la sua beatificazione iniziò a Lima nel 1671, poi sospeso per vicende storiche, fu ripreso a Roma nel 1952 e il 31 gennaio 1981 è stato dichiarato ‘venerabile’, la Causa prosegue presso la competente Congregazione Vaticana.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2005-04-27

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