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> Home > Sezione Venerabili > Venerabile Maria degli Angeli (Giuseppa Margherita Operti) Condividi su Facebook Twitter

Venerabile Maria degli Angeli (Giuseppa Margherita Operti) Monaca Carmelitana Scalza e fondatrice

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Torino, 16 novembre 1871 – Rivoli, Torino, 7 ottobre 1949

Giuseppa Margherita (detta Giuseppina) Operti, nata in una famiglia benestante, fu provata dalla morte del fratello e del padre nel giro di tre mesi. Insieme alla madre, si diede a più intensa vita cristiana, aderendo anche al Terz’Ordine Carmelitano. Quando apprese dal parroco di Marene, paese dove i suoi familiari avevano alcuni possedimenti, che stava circolando la voce che lei avrebbe fondato un istituto per bambine povere, la colse come un segno del volere di Dio su di lei: nel palazzo ereditato dai parenti inaugurò, nel 1894, l’Istituto San Giuseppe. Esortata dall’arcivescovo di Torino, monsignor Davide Riccardi, diede inizio a una comunità religiosa di Terziarie Carmelitane, che vivessero nell’apostolato attivo la spiritualità dei grandi riformatori del Carmelo: il 19 marzo 1895, con la professione religiosa, cambiò nome in suor Maria degli Angeli, in onore dell’omonima Beata carmelitana. Il suo anelito alla vita claustrale sembrò appagato con l’ingresso nel monastero carmelitano di Moncalieri, ma ne uscì per motivi di salute. Guidò l’istituto delle Terziarie (che dal 14 marzo 1970 porta il nome di Suore Carmelitane di Santa Teresa di Torino) nella formazione di due rami: uno contemplativo, ospitato in seguito nel nuovo monastero di Cascine Vica, e uno di vita attiva, ma centrato sulla contemplazione. Trascorse i suoi ultimi anni nel monastero di Cascine Vica, dove morì il 7 ottobre 1949. La sua causa di beatificazione si è svolta nella diocesi di Torino dal 1991 al 1995. Il 16 giugno 2017 è stata autorizzata la promulgazione del decreto che la dichiarava Venerabile. I resti mortali di madre Maria degli Angeli riposano nella chiesa parrocchiale di Marene, nella cappella intitolata alla Madonna del Carmelo.



Nascita e famiglia
Giuseppa Margherita (detta Giuseppina) Operti nacque a Torino il 16 novembre 1871, seconda figlia di Giacomo Operti, funzionario del Ministero delle Finanze del Regno d’Italia, e della baronessa Adele Sinaglia.
Fu battezzata due giorni dopo la nascita, nella chiesa di Santa Barbara a Torino. Ricevette la Prima Comunione a nove anni, nella chiesa parrocchiale di Marene, cittadina in provincia di Cuneo e diocesi di Torino, dove i suoi familiari avevano dei possedimenti terrieri. La forte religiosità cristiana della famiglia contribuì molto alla sua formazione umana e spirituale.

Tra lutti e dolori
Ma le prove non tardarono ad arrivare: il 22 giugno 1885 il fratello Ernesto, di 19 anni, morì di tisi con ammirabile rassegnazione. Il padre, schiantato dal dolore, morì a sua volta tre mesi dopo, il 25 settembre.
Giuseppina e la madre rimasero sole: riponendo la loro fiducia in Dio, riuscirono a reagire all’immenso dolore. Si diedero quindi alle opere di carità e alla cura degli arredi sacri delle loro parrocchie di Torino e Marene. Inoltre, si recarono insieme in pellegrinaggio in numerosi santuari italiani ed esteri.

Contatti col Carmelo e vocazione
Fu durante uno di questi, al santuario della Madonna di Oropa, che la quindicenne Giuseppina ebbe il primo contatto con la spiritualità carmelitana, che l’affascinò all’istante. Il 17 giugno 1886, quindi, lei e la madre entrarono nel Terz’Ordine Carmelitano.
A vent’anni, comprese di sentirsi chiamata alla vita religiosa. Più precisamente, avrebbe voluto entrare nel monastero carmelitano di Moncalieri, fondato dalla Beata Maria degli Angeli, al secolo Marianna Fontanella, nel XVII secolo.
Tuttavia, sentiva di non dover lasciare sola la madre. Nell’estate 1893, alla morte di una zia, Giuseppina si ritrovò erede del notevole patrimonio familiare: questo la rendeva un buon partito per tanti giovani.

La fondazione dell’Istituto San Giuseppe
Il 9 luglio 1893, Giuseppina e mamma Adele stavano passeggiando nella piazza principale di Marene insieme al parroco, don Giovanni Battista Rolle, e al viceparroco. I due sacerdoti, a un certo punto, riferirono che in paese stavano circolando alcune dicerie sul conto della ragazza: precisamente, che lei era intenzionata a fondare un istituto per bambine povere. Non era questo il suo scopo, ma riconobbe in quel discorso un segno della volontà di Dio.
Sia il suo confessore sia la madre furono favorevoli, anzi: Adele decise che l’avrebbe seguita. Così, dopo alcuni lavori necessari all’adattamento del palazzo Operti di Marene, il 6 luglio 1894 fu inaugurato il nuovo Istituto San Giuseppe.

Gli inizi delle Terziarie Carmelitane torinesi
Intanto Giuseppina era stata convinta dall’arcivescovo di Torino, monsignor Davide Riccardi, a formare una comunità religiosa legata all’Ordine Carmelitano, che coniugasse la vita contemplativa a quella attiva, specie per l’educazione delle bambine povere e delle orfane. Con l’assistenza del suo direttore spirituale, don Giorgio Gallina, e l’aiuto di due monache carmelitane giunte da Genova, madre Teresa e madre Flavia, ebbe inizio la vita comunitaria, con quattro postulanti.
Il 27 dicembre 1894 furono approvate dall’arcivescovo le prime Costituzioni. Di lì a poco, il 19 marzo 1895, nella parrocchiale di Marene, Giuseppina e Adele vestirono l’abito carmelitano, prendendo i nomi rispettivamente di suor Maria degli Angeli e di suor Giuseppina di Santa Teresa. Monsignor Riccardi, presente alla cerimonia, le nominò allo stesso tempo priora e vicepriora.
Il 6 ottobre 1897 il nuovo istituto religioso, col nome di Terziarie Carmelitane, ottenne l’aggregazione all’Ordine Carmelitano.  Negli anni che seguirono, la comunità, impegnata in tante opere sociali e di carità, si allargò con una seconda casa a Cherasco nel 1899 e poi con un’altra a Torino. La prima casa fuori diocesi fu aperta a Milano, dove, il 30 maggio 1907, un’altra comunità di stampo carmelitano si unì con le Terziarie torinesi.

L’aspirazione al chiostro
Ormai certa di aver esaurito il suo compito di fondatrice, madre Maria degli Angeli rinunciò alla carica di priora e si ritirò nel noviziato, come esempio visibile per le nuove novizie. Durante questo periodo, nel quale, il 18 ottobre 1904, vide anche la morte della madre, sentì risorgere in sé l’antico e in verità mai sopito desiderio di abbracciare la vita claustrale.
Con il consenso dei superiori, il 25 agosto 1905, entrò nel monastero carmelitano di Moncalieri, che purtroppo dovette lasciare dopo pochi mesi, a causa della sua salute cagionevole. Ritornata a Marene, fu nominata superiora generale.

Tra azione e contemplazione
Intanto la vita nella comunità aveva un certo fermento, perché diverse suore chiedevano di entrare nel Carmelo di Moncalieri, ponendo quindi il problema se l’Istituto avesse il compito di incrementare le vocazioni dei monasteri di clausura.
Si arrivò così al Capitolo Generale del 1908, dove sotto la guida di don Giorgio Gallina e di monsignor Ezio Gastaldi, si sancì con voto unanime la scelta della vita contemplativa unita alla vita apostolica, dando anche alle suore che lo desideravano, la possibilità di scegliere la vita contemplativa.
Si attuò così la divisione dell’Istituto in due rami, uno claustrale e l’altro di vita attiva; madre Maria degli Angeli si ritirò in clausura con le suore che avevano scelto quest’ultima forma di vita. Il 16 luglio 1913 l’Arcivescovo di Torino firmò il decreto di smembramento della comunità claustrale, mentre il 19 marzo 1914 approvò le Costituzioni per il ramo di vita attiva. Ci furono molte difficoltà per questa suddivisione, che procurarono a madre Maria degli Angeli non poche sofferenze.

Due ruscelli da una stessa sorgente
Il 21 aprile 1920 il monastero di Marene ottenne il riconoscimento canonico. La comunità, nel 1934, si trasferì nel nuovo monastero di Cascine Vica – Torino. Durante la seconda guerra mondiale, il monastero affrontò enormi problemi, anche a causa dei bombardamenti. La stessa Fondatrice fu costretta a sfollare con altre tre sorelle presso il castello della Salza, borgata di Marene, dal 16 agosto 1943 al 9 gennaio 1944.
Quanto al ramo di vita attiva, guidato dalla Superiora Generale madre Teresa di Gesù, nel 1934 divenne Istituto di Diritto pontificio e si accrebbe con l’apertura di nuove case. Nel 1941, la Congregazione per i Religiosi ne riconobbe definitivamente le Costituzioni.

Gli ultimi anni e la morte di madre Maria degli Angeli
Madre Maria degli Angeli appariva dotata di una carica profonda di serenità, nonché capace di ascolto e di dialogo. Durante il triennio in cui fu priora suor Geltrude Pia, proveniente dal Carmelo di Bologna, si diede ancora di più alla scrittura di opere ad uso interno della comunità; ad esempio, stese la Cronistoria del monastero.
Rieletta nel 1939, si dimise dal priorato nel 1941, per concentrarsi sull’accoglienza delle sue figlie di vita attiva, che accorrevano a Cascine Vica per ascoltare i suoi consigli. Aggravatasi improvvisamente, morì all’interno del monastero il 7 ottobre 1949, dopo quarant’anni di vita claustrale.

La causa di beatificazione
La sua causa di beatificazione, ottenuto il nulla osta da parte della Santa Sede il 17 novembre 1990, il 21 gennaio 1991 fu venne aperta l'Inchiesta diocesana nella diocesi di Torino; si è conclusa il 6 ottobre 1995 e ha ottenuto il decreto di convalida l’8 novembre 1996.
La “Positio super virtutibus”, consegnata nel 2013, è stata esaminata dai consultori storici il 21 maggio dello stesso anno. Il 1° dicembre 2016 si è riunito il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi per la discussione sull'eroicità delle virtù della Serva di Dio, il cui risultato è stato positivo nella totalità dei votanti.  Il parere positivo è stato confermato dai cardinali e vescovi membri della Congregazione nel maggio 2017. Infine, il 16 giugno 2017, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui madre Maria degli Angeli poteva essere dichiarata Venerabile.
I resti mortali di madre Maria degli Angeli riposano dal 17 settembre 1995 nella cappella dedicata alla Madonna del Carmelo nella chiesa parrocchiale di Marene.

Le Suore Carmelitane di Santa Teresa di Torino oggi
Le sue figlie spirituali dal 14 marzo 1970 portano il nome di Suore Carmelitane di Santa Teresa di Torino. Seguendo l’insegnamento della Fondatrice, vivono la spiritualità originaria dei grandi santi del Carmelo attraverso numerose opere di apostolato: nelle scuole, nei pensionati, negli ospedali e nelle parrocchie. Considerano come data di fondazione il 6 luglio 1894, quando fu inaugurato l’Istituto San Giuseppe in Marene.
Attualmente sono presenti, oltre che in Italia, in Romania, nel Madagascar e nella Repubblica del  Centrafrica. La Casa generalizia si trova a Torino,  in corso Alberto Picco 104. Il monastero di Cascine Vica, invece, è stato chiuso nel 2017 e le quattro suore rimaste sono state trasferite nella comunità di Mondovì.
 


Autore:
Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini


Note:
Per approfondire: www.carmelitane.com

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Aggiunto/modificato il 2017-06-19

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