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Beato Bonaventura (Bonaccorsi) da Pistoia Sacerdote servita

14 dicembre

Pistoia, XIII sec. - Orvieto, 14 dicembre 1315 ca.

Martirologio Romano: A Orvieto in Umbria, beato Bonaventura da Pistoia, sacerdote dell’Ordine dei Servi di Maria, che, mosso dalla predicazione di san Filippo Benizi, lo aiutò a ricomporre la pace tra le fazioni in molte città d’Italia.


Il beato di cui parliamo, è ancora oggetto di studi approfonditi circa la sua individuazione storica, specie dei primi anni di appartenenza all’Ordine dei Servi di Maria, perché vi furono nel suo tempo più frati omonimi, vissuti nello stesso convento di Pistoia e in altri conventi toscani; questo provocò di essere confuso con i suddetti frati omonimi.
Ad ogni modo si dà qui una versione, che contempla gli elementi caratteristici che gli sono stati attribuiti e che godono di unità di trama e logico sviluppo.
Secondo una tradizione riferita dal cronista dell’Ordine dei Servi di Maria, Michele Poccianti, san Filippo Benizi († 1285), in occasione di un Capitolo generale celebrato a Pistoia nel 1276, si adoperò per comporre le lotte intestine della città.
Quel pacifico intervento, ebbe come benefico effetto che molti, essendosi riconciliati, chiesero di indossare l’abito dei Servi di Maria, ponendosi sotto la guida del santo propagatore dell’Ordine e fra loro c’era anche Bonaventura Bonaccorsi, esponente della fazione ghibellina.
La tradizione dice ancora, che san Filippo Benizi e fra Bonaventura da Pistoia, dettero inizio alla Compagnia di Disciplina dei Rossi, così detta per il colore del mantello, composta dai neo-convertiti; poi Bonaventura divenne sacerdote e s. Filippo chiese la sua collaborazione nell’azione che aveva intrapreso presso la Curia papale, per conseguire la sopravvivenza dell’Ordine, minacciato di scioglimento, secondo il canone XXIII del Secondo Concilio di Lione del 1274.
Fra’ Bonaventura l’accompagnò, insieme a fra’ Lotaringio da Firenze, dal papa Martino IV nel suo ultimo anno di pontificato; si sa inoltre che nel 1285, fra Bonaventura allora priore ad Orvieto, diede un prestito di diciotto fiorini d’oro allo stesso padre Filippo, impegnato in un altro viaggio presso il nuovo papa Onorio IV.
Il Beato Bonaventura lo si ritrova citato nei documenti esistenti, specie del periodo più intenso della sua vita, che fece seguito alla morte di s. Filippo Benizi, avvenuta il 22 agosto 1285; così è citato nel 1289 come padre provinciale, che paga un debito al padre generale, per il convento di Foligno e a marzo del 1289 risulta come priore di Montepulciano.
Dal 6 agosto 1300 fu priore a Bologna e in questo stesso periodo, ebbe l’incarico di procuratore da parte del Capitolo Generale di Pistoia per l’acquisto del monastero di S. Elena a Bologna.
Ancora il 10 settembre dello stesso anno, durante il suo priorato, furono consacrati il chiostro, il cimitero, la piazza e il parlatorio, adiacenti la chiesa dei Servi in Borgo S. Petronio, alla presenza del Generale dell’Ordine, Andrea Balducci.
Nel 1307 era priore a Pistoia; ma fu il convento di Montepulciano che lo vide di più come priore, usufruendo della sua attiva opera; infatti era lì nel 1288-89, nel 1296, nel 1306 e accolse nell’Ordine molti religiosi e oblati, fra cui alcuni futuri Beati.
Fra tutti il personaggio più illustre che ebbe rapporti con padre Bonaventura, fu sant’Agnese da Montepulciano fondatrice di un convento sotto la regola di S. Agostino, alla quale egli fu guida spirituale; a lui si attribuisce la composizione di “un trattato di gratia, che è nel convento di Siena”.
Bonaventura da Pistoia morì il 14 dicembre 1315 ca, probabilmente ad Orvieto, dove il suo corpo fu sepolto e dove è rimasto fino al 22 aprile 1915, quando fu trasferito nella chiesa della S.ma Annunziata di Pistoia.
Il culto fu approvato da papa Pio VIII il 23 aprile 1822, la festa liturgica si celebra nel supposto giorno della morte, che secondo gli “Annali” è il 14 dicembre.
In un affresco dei primi anni del sec. XVI, posto nella Chiesa dei Servi di Maria di Orvieto, opera di un seguace di Luca Signorelli, fra’ Bonaventura è raffigurato insieme ad altri undici santi e beati dell’Ordine.
Sulla vita, le opere, le origini del beato, esiste una vasta bibliografia storica, accumulatosi nei secoli.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2006-07-27

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