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Beata Celina Chludzinska Borzecka Vedova, fondatrice

26 ottobre

Antowil, Polonia, 29 ottobre 1833 – Cracovia, Polonia, 26 ottobre 1913

Celina Chludzinska nacque il 29 ottobre 1833 ad Antowil (Polonia) e morì il 26 ottobre 1913 a Cracovia (Polonia). Come santa Rita, attraversò tutti gli stati di vita del cristiano. Vergine, sposa, madre di famiglia, vedova, religiosa e fondatrice, aspirò costantemente alla perfezione cristiana. Innamorata della sua patria, operò per l’innalzamento spirituale dei polacchi dispersi in Europa e America. Moglie esemplare e madre di 4 figli, si trasferì a Vienna per meglio curare il marito rimasto paralizzato. Nella capitale austriaca conobbe padre Pietro Semenenko, uno dei sostenitori della spiritualità risurrezionista e cofondatore della congregazione maschile della Risurrezione. Alla morte del marito, con la figlia Edvige si trasferisce a Roma dove può finalmente dedicarsi alla vita religiosa. Le due donne sono guidate dalla convinzione che Cristo è presente nelle anime, le libera dalla schiavitù presente e le rigenera a vita nuova.Nel 1891 Celina può finalmente tornare in patria per aprirvi una casa del nuovo istituto. Presto seguiranno altre fondazioni a Czestochowa, a Varsavia, in Bulgaria. All’inizio del nuovo secolo, alcune consorelle si imbarcano per gli Stati Uniti, dove le nuove religiose hanno presto una rapida diffusione. Nel 1906 muore a Roma la figlia Edvige. Per madre Celina, che già deve affrontare numerose difficoltà connesse con la fondazione della congregazione, è una dura prova.Nonostante tutto, intensifica la sua attività. Profondamente convinta della presenza di Cristo nella sua vita, porta la pesante croce per arrivare, come Gesù, alla resurrezione e alla gloria.Dichiarata “venerabile” l’11 febbraio 1982, è stato riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione in data 16 dicembre 2006 e finalmente il 27 ottobre 2007 è stata beatificata a Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano.



Celina Chludzinska nacque il 29 ottobre 1833 ad Antowil, nella Polonia orientale. Ben presto avvertì di essere chiamata alla vita religiosa, ma sia i genitori che il vescovo, suo direttore spirituale, la orientarono verso il matrimonio. Convolata a nozze nel 1853, fu una moglie esemplare e madre di quattro figli. Nel 1863 fu arrestata per aver aiutato alcuni insorti contro il regime zarista e sei anni dopo si trasferì a Vienna per dedicarsi all’assistenza del marito paralizzato, nonché all’educazione delle figlie Celina ed Edvige. Rimasta vedova, nel 1875 si trasferì a Roma, ove grazie al servo di Dio Pietro Semenenko venne a contatto con la spiritualità risurrezionista.
Insieme con la figlia Edvige decise allora di intraprendere finalmente la vita religiosa e nel 1882 diede vita alla Congregazione delle Suore della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo (in realtà ufficializzata poi solo nove anni dopo) di carattere contemplativo-attivo, volta all’educazione cristiana delle ragazze ed al rinnovamento religioso e morale delle donne in genere.
Chiamata poi dal Cardinal Dunajewski, nel 1891 aprì in Polonia la casa del noviziato a Kety e dal 1896 portò la sua opera anche in Bulgaria, non limitandosi all’apostolato per i cattolici ma dedicandosi anche all’attività missionaria tra gli ortodossi. Rispettivamente negli anni 1898 e 1900 aprì le case di Czestochowa e Varsavia, ove le suore si ritrovarono costrette a nascondere la loro identità di religiose. Nel 1900 inviò alcune suore anche negli Stati Uniti d’America per l’educazione degli emigranti polacchi ed organizzò l’associazione laicale delle cosiddette suore aggregate affinchè svolgessero il loro apostolato nel loro ambiente di vita secolare.
Nel 1902 intraprese la fondazione della casa madre a Roma, nel 1905 ottenette il “decretum laudis” per l’istituto e dal 1906, dopo la morte improvvisa della figlia Edvige, intensificò la sua attività e non senza fatica visitò le numerose case sparse in Europa ed in America. Nel 1911 convocò il primo capitolo generale, che la elesse a vita superiora generale, ma soli due anni dopo morì presso Cracovia il 26 ottobre 1913. Tra i suoi scritti che ci sono rimasti abbiamo le “Memorie per le mie figlie”, volte a porre in rilievo l’importanza della fiducia nell’educazione dei giovani, e le “Lettere dalla Bulgaria”.
La congregazione, la cui base spirituale è costituita dal Mistero pasquale ed il fine apostolico consiste nell’educazione cristiana e nella cura degli ammalati, è oggi assai diffuso e conta case in Argentina, Australia, Brasile, Canada, Inghilterra, Italia, Polonia e Stati Uniti. Ciò è indubbiamente anche frutto della fama di santità che circondo la fondatrice, Mare Chludzinska, il cui proceso di canonizzazione ebbe inizio nel 1944. Dichiarata “venerabile” l’11 febbraio 1982, è stato riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione in data 16 dicembre 2006 e finalmente il 27 ottobre 2007 è stata beatificata a Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2007-04-24

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