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San Filippo di Gesù (Felipe Las Casas Martnez) Religioso e martire

6 febbraio

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Città del Messico, Messico, 1571 – Nagasaki, Giappone, 5 febbraio 1597

Chierico dei Frati Minori Alcantarini

Patronato: Messico


Toyotomi Hideyoshi (1535-1598), capo in­contrastato del Giappone dal 1582 al 1598, chia­mato dai cristiani Taicosama, fu nei primi anni fa­vorevole ad essi. Dopo la sfortunata guerra con­tro la Corea, però, pretese la sovranità sulle isole Filippine, a danno degli spagnoli, e in seguito alla loro opposizione, emanò, in data 24 lugl. 1587, un editto di proscrizione contro i cristiani. Sembra che abbiano influito sul cambiamento del suo sta­to d'animo altri fattori, come le insinuazioni di un bonzo, suo medico di fiducia, che gli mostrò i pe­ricoli di una sistemazione degli europei a Naga­saki, il timore dell'ascendente dei missionari sui signori di Cyushu, la ripulsa di donne cristiane a prestarsi ai suoi capricci. Tuttavia la propaganda missionaria continuò la sua attività e Hideyoshi la­sciò dormire il suo decreto, pur seguendo attenta­mente per mezzo di spie i movimenti dei missionari.
Intanto nel 1593 alcuni francescani sotto la gui­da del p. Pietro Battista, da Manila si portarono nel Giappone, ricevuti cordialmente da Hideyoshi. Fondarono due conventi e si dedicarono con gran­de ardore all'evangelizzazione della regione. Ma una serie di circostanze sfavorevoli, fra le quali il naufragio di un galeone spagnolo pieno di pesos d'argento sulle coste giapponesi, confiscato da Hideyoshi, rese tesi i rapporti con gli spagnoli. Il 9 dic. 1596 l'autocrate fece arrestare ad Osaka sei francescani e tre gesuiti e il 31 dic. a Meaco quindici laici giapponesi terziari francescani, ai quali se ne aggiunsero, durante il viaggio, altri due. I religiosi trasportati a Meaco, subirono il taglio dell'orecchio sinistro. Fatti salire su carri in gruppi di tre, dovettero percorrere pubbliche strade, alla vista di tutti, come si usava per i delinquenti e questo per incutere terrore ai cristiani e per aumen­tare le sofferenze dei martiri. Ciononostante la po­polazione mostrava loro molta compassione e cer­cava di soccorrerli. Da Meaco per Sacai, Corazu, Facata giunsero il 5 febb. a Nagasaki, luogo del­l'esecuzione che avvenne mediante crocifissione.
Fra le vittime vi fu Filippo di Gesù, religioso francescano, nato da genitori spagnoli nel Messico. Aveva avuto una giovinezza molto inquieta e di­sordinata. Ammesso nell'Ordine Francescano, ne era uscito per rientrarvi nuovamente a Manila. Giunse a Meaco al momento dell'arresto dei con­fratelli, al cui gruppo fu unito, come appare dal­l'elenco dei martiri. Nella fredda mattina del 5 febb. 1597, a Nagasaki, fu crocifisso insieme con gli altri martiri e fu il primo ad essere trafitto. L'esecuzione avvenne alla presenza di numerosi cristiani e dei marinai portoghesi della Nao.
Urbano VIII, dimostrato il martirio, concesse la Messa e l'Ufficio al suo Ordine nel 1627. Be­nedetto XIV lo iscrisse nel Martirologio che pub­blicò nel 1748, mentre Pio IX lo canonizzò, con gli altri martiri, l'8 giug. 1862, con una magnifica cerimonia, alla presenza di numerosi vescovi (v. La Civiltà Cattolica, serie V, II [1862], pp. 737-46).


Autore:
Filippo Caraffa


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2009-05-20

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