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Fabio Bilancini Adolescente

Testimoni

Tivoli, Roma, 28 gennaio 1988 - 11 aprile 2005

Fabio nasce a Tivoli (Roma) il 28 gennaio 1988, in una bellissima giornata di sole. Solo il giorno successivo, i genitori vengono informati che il bimbo è affetto da una cardiopatia congenita. Fabio viene trasferito al Policlinico Umberto I di Roma, per accertamenti e il mese successivo viene ricoverato all'ospedale Bambino Gesù, dove viene preso in cura. Subito la diagnosi: ventricolo destro a doppia uscita con lieve stenosi polmonare. A dieci mesi, Fabio è sottoposto ad un primo cateterismo, e a due anni subisce il primo intervento che il cardiochirurgo giudica "difficile ma riuscito molto bene". Subisce ancora due cateterismi; è un bambino molto intelligente, molto riservato e abilissimo con il computer con cui giocava già dall'età di due anni. Nonostante la sua cardiopatia, Fabio cresce felice, sostenuto da una fede incrollabile. Il giovane è posto in lista di attesa per il trapianto cardiaco, giungono due organi, ma purtroppo nessuno dei due risulta compatibile. Così Fabio Bilancini, l'11 aprile 2005, ritorna alla Casa del Padre.



Fabio Bilancini (detto Bietto per gli amici) se n’era andato silenziosamente. Il suo cuore giovane di diciassettenne non aveva retto alla lunga malattia. Sensibile, intelligente, profondo, religioso: da grande avrebbe voluto fare il giornalista...

Questi sono i ragazzi di questo millennio ...quelli che vanno portati alla luce per essere luce
"Maria ... questi ragazzi sono i tuoi figli", scrive don Giosy Cento su "Il Rosario e la Nuova Pompei" (numero 7/2007), parlando de "L’eredità di Fabio ... Incredibile!?". Nel suo computer sono stati trovati innumerevoli scritti. Nessuno ne era a conoscenza. Fabio Bilancini (detto Bietto per gli amici) se n’è andato silenziosamente. Il suo cuore giovane di diciassettenne non ha retto a una lunga malattia. Sensibile, intelligente, profondo, religioso: da grande avrebbe voluto fare il giornalista. Impegnato nella scuola e anche un po’ in politica. Curava un suo blog Bietto [Scuola e attualità: tutto in un blog] sulla piattaforma il Cannocchiale - il mondo visto dal web (con 31.483 blog attivi) e partecipava al progetto di blogs liberali TocqueVille - La città dei liberi 2.0.
Fabio era un ragazzo giovanissimo ma dava prova di possedere un suo stile e una caratteristica che lo connotavano fuori dagli stereotipi dei giovani viziati e griffati. Gli scritti testimoniano l’impegno civile; il profluvio di parole indica la voglia di comunicare e la consapevolezza di volere lasciare qualcosa di sé. A distanza di due anni dalla morte, la mamma Anna, che in questi anni si è lasciata quasi morire per il dolore della perdita del suo unico figlio, ha deciso di raccogliere i manoscritti di Bietto, e far pubblicare un libro, un modo soprattutto per sentire ancora vivo il ragazzo.

Per la Mamma.
Ho di te un’immagine / Che vive solo nel mio cuore. / Là i lineamenti sono così puri / Che sei senza età. / Là tu puoi parlarmi / Senza muovere le labbra, / puoi guardarmi senza aprire le palpebre. / E quando qualche sventura / mi aspetta sulla strada /io lo capisco dal tuo cuore / che batte contro il mio. / Fabio 9.05.1998

Gli amici, la famiglia, la sua scuola hanno tirato fuori dal computer quei circa 120 componimenti (tra articoli, racconti, poesie ed altro) scoprendovi ricchezza interiore ed una preparazione non comune, considerata la giovane età e ne è nato il libro Un applauso a mestesso. Io piccolo scrittore, a cura di Tito Cauchi. "Il titolo conferito all’intera opera - scrive - si ispira allo pseudonimo adoperato, qualche volta, da Fabio: Anthem, voce inglese che vuol dire antifona, canto inno e simili, volendo significare, che si scrive o si canta o si inneggia a qualcosa per lasciare di Sé una traccia, appunto ‘per esserci’. Ho seguito il criterio della omogeneità degli articoli o argomenti, ai fini della struttura conferita al libro, attribuendo denominazione delle parti, dei capitoli, di qualche titolo; ma il contenuto è rimasto immutato. Nell’architettura, di questo lavoro, ho seguito l’intento di privilegiare più la persona, che il giornalista, anche se ovviamente, non sempre tale operazione riesce. Sono certo che i lettori scorgeranno altre ricchezze, poiché il tempo tiranno non mi ha concesso di continuare a scavare; tuttavia, scoprire da sé, è sempre una conquista".
Sabato 12 maggio 2007, al Pala Guidonia di Villanova di Guidonia (RM), è stata presentata questa raccolta di manoscritti di Fabio Bilancini. Erano presenti moltissime persone, i suoi compagni, gli amici. È stata una bella iniziativa, voluta fortemente dalla famiglia, che ha permesso di ricordare Fabio, i suoi scritti, le sue emozioni. La manifestazione aveva lo scopo di presentare l'opera letteraria del giovane; di invitare alla riflessione sul tema trattato; di devolvere parte del ricavato della vendita del libro ad un progetto dell'ABC (Associazione per la cura del bambino cardiopatico); premiare l'allievo primo classificato nel concorso di scrittura giornalistica 2006/2007, ideato dai genitori di Fabio, Anna e Sergio Bilancini, e realizzato dal Liceo scientifico "Ettore Majorana" di Guidonia Montecelio.Fabio Bilancini è scomparso all’età di 17 anni, l’11 aprile 2005, per un grave problema al cuore. Nato a Tivoli (Roma) il 28 gennaio 1988, in una bellissima giornata di sole. Solo il giorno successivo, i genitori vengono informati che il bimbo è affetto da una cardiopatia congenita. Fabio viene trasferito al Policlinico Umberto I di Roma, per accertamenti e il mese successivo viene ricoverato all'ospedale Bambino Gesù, dove viene preso in cura dall’équipe del professor Carlo Marcelletti. Subito la diagnosi: ventricolo destro a doppia uscita con lieve stenosi polmonare. A dieci mesi, Fabio è sottoposto ad un primo cateterismo, e a due anni subisce il primo intervento che il cardiochirurgo giudica "difficile ma riuscito molto bene". Subisce ancora due cateterismi; è un bambino molto intelligente, molto riservato e abilissimo con il computer con cui giocava già dall'età di due anni. Nonostante la sua cardiopatia, Fabio cresce felice e per lui la figura del medico prof. Carlo Marcelletti diventa una icona. La dedica a lui del 20 novembre 2004 è la conferma come il cardiochirurgo sia diventato un faro di riferimento per Fabio, ma anche per molti altri.
A scuola sia elementare che media, emerge subito la sua geniale creatività che gli fa conquistare le simpatie di tutti. Poi è la volta delle superiori, si iscrive al Liceo Scientifico Statale "Ettore Majorana" di Guidonia, dove risiede (non distante dal paese natio), ove il giovane continua a guadagnarsi la stima di tutti, collaborando con docenti e divenendo la guida dei suoi compagni.
Tifosissimo dell'Inter e appassionato di politica, la vita di Fabio scorre serena, accarezza un sogno: quello di fare il giornalista; esperto di computer e amante della scrittura, scrive quotidianamente sul blog da lui creato e su un sito scolastico resogli disponibile, grazie alla sensibilità dell'Istituto che frequenta.
Nel 2003 le condizioni di salute di Fabio si aggravano, il suo cuore inizia a faticare, fino a quando il 18 marzo 2005, si ammala di una banale influenza che pesa in modo decisivo sul suo cuore già provato. Il 1° aprile inizia il viaggio della speranza a Palermo, dove all'ospedale Civico lavora il prof. Carlo Marcelletti. Il giovane è posto in lista di attesa per il trapianto cardiaco, giungono due organi, ma purtroppo nessuno dei due risulta compatibile; la lotta titanica dell'équipe medica contro gli eventi non può avere la meglio. L'esito lascia una sorta di frustrazione. Così Fabio Bilancini, giovane speranza, alle ore 2,40 dell'11 aprile 2005, a Palermo, viene rapito da una tiepida e ventosa notte di primavera: come se Braccia molto ampie lo sorreggessero per accoglierlo nel grembo divino.
Le disuguaglianze che si osservano fra i giovani, può attribuirsi all’esuberanza dell’età, alle illusioni proprie; mentre dal loro conformismo si potrebbe pensare ad una omologazione. Fabio Bilancini forse appartiene ad una categoria speciale; per quanto basta, ha forza interiore ed illusioni da una parte, dall’altra è un ragazzo come tanti altri (computer, la squadra di calcio, le prime carezze del cuore); è sostenuto da una fede incrollabile che il mondo possa migliorare. Qualche traccia di pessimismo, che si può riscontrare, invece, è dettato da una realtà che lui conosce e che tuttavia non cela: non gode del bel sole, del bel canto della natura che si sveglia in primavera, perché lui è sempre in autunno. Nella notte le paure si ingigantiscono e il dolore diventa immane; ma non lo dice; il sapere che qualcuno soffre per noi ci addolora ancora di più e lui ne lascia segno. Come in "Per la salute di Papà", preghiera semplice rivolta a "Caro Gesù" per il suo padre Sergio, gravemente malato, che conferma il senso di grande umanità di figlio.

Per la salute di Papà.
Caro Gesù, suprema fonte di grazia e di speranza, mi sottometto al tuo incanto e riconosco in Te il Redentore di tutti gli uomini e il Salvatore dell’universo. A Te, caro Gesù, rivolgo quest’umile preghiera affinché con la tua luce possa fare stare bene mio padre che è stato colpito da un brutto male. Con semplicità. Fabio

"Reso maturo dalla sua intima sofferenza - scriva il curatore Tito Cauchi, riscontriamo negli scritti di Fabio Bilancini poca futile evasione. Se Fabio Bilancini ha vissuto una stagione incerta, ha lasciato certamente una esplosione di eterna primavera, non un solo fiore o un mazzo, ma un intero giardino. Ha seminato tanto, ma non ha potuto assistere a questa sua opera, giardino in piena fioritura di cui noi raccogliamo i frutti: grazie Fabio, per questo esempio di garbo".
Stupisce, che a 17 anni si possa essere così. Ma Fabio Bilancini ha raggiunto, attraverso la sofferenze, una vera consapevolezza e profondità di lettura della vita. "Questi sono i ragazzi di questo millennio, quelli che vanno portati alla luce per essere luce", scrive don Giosy Cento su "Il Rosario e la Nuova Pompei" (numero 7/2007). Leggiamo alcuni suoi scritti, iniziando con questa lettera che lui invia a una compagna di scuola per riflettere sul da faresi per creare e ... fondare un movimento giovanile all’interno della scuola. Per concludere con il post d’addio di "Sorvegliato Speciale" del 13 aprile 2005.

La lettera a una compagna di scuola per creare un movimento giovanile all’interno della scuola
Cara Ramona,
abbiamo un dovere: come sostenitori della politica delle virtù all’interno della scuola, il nostro dovere inderogabile è di slegare dalle menti delle persone l’orrore delle ideologie. Un problema di cui ti avevo già parlato. Qualora dovesse nascere questo movimento giovanile, nostro compito sarà di sostenere in pieno il valore della libertà. Le ideologie morte e sepolte decenni fa, i totalitarismi da rigettare, rinascono sotto forme d’ignoranza: molti ragazzi e molte ragazzi si affascinano ad una dottrina politica solo perché è opportuna al periodo temporale o perché va di moda. Questo è indecente: rischiamo di creare una gioventù, che presto andrà a votare, pronta a tutto pur di mettere la croce su un partito molto ideologico. Muore la democrazia, muore l’individualità: così le nazioni politiche o sociali all’interno del nostro istituto sono stabilite per tessere di appartenenza, o si è fascisti (di destra) o si è communisti (di sinistra); questo è volgare ed erroneo. Essere di destra è condizione insufficiente per essere ritenuti fascisti; così come essere di sinistra è condizione insufficiente per essere definiti comunisti. Io, poi, sono moralmente scocciato quando mi si associa una di queste ideologie, conseguenti dittature: non si acquisisce una precisa conformazione politica se non si hanno gli strumenti conoscitivi sufficienti e necessari. Ti faccio un esempio: io sono praticamente di destra, mi definisco un natural-conservatore e mi urta essere preso per un fascista incallito. La ricreazione di un movimento giovanile nasce proprio da queste premesse: liberare i giovani dalle catene dell’ignoranza e delle credenze precostituite della politica. Liberare i giovani dalle ideologie perché fonte di crudeltà e di perversione. Liberare i giovani dal nulla a cui sono destinati dalle perenni dittature delle coscienze.
Questo movimento giovanile, poiché deve rispondere a questi scopi, sarà imperniato su tre valori benevoli: la libertà, il cristianesimo, la dignità della persona. Nostro scopo, piuttosto che di rinforzare questi valori, è di ricordarli a qualunque persone accecata dalla furia del nulla. Un compito difficilissimo: molto più di qualsivoglia elezione per la rappresentanza d’istituto.
PS.: consulta questa lettera, e una volta letta, mi accontento di una risposta a questa semplice domanda: è mai possibile nelle quattro mura scolastiche, creare un movimento politico? Io quel che ricordo dopo aver scartabellato pagine e pagine di burocrazia scolastica, credo di sì ma aspetto la tua risposta. Accetti di creare questo movimento giovanile? Questa è una domanda che aspetta una risposta più meditata. Se vuoi, per pensarci, hai tutte le vacanze di Natale. Ci sentiamo.Bietto

Morale della favola scolastica, di Fabio Bilancini
Da tre, quattro episodi di vita quotidiana nel nostro caro Liceo Scientifico "Ettore Majorana", deduco una morale. La mia morale di una favola oramai troppo lunga e troppo controversa: "NON PARLARE MAI DI EVENTI DEI QUALI NON SI È A CONOSCENZA: DIFATTI, LE PERSONE CHE CONOSCONO QUEGLI EVENTI POSSONO PROFERIRE PAROLE SAPENDO CIÒ DI CUI PARLANO, MENTRE LE PERSONE CHE NON SONO AL CORRENTE DELLA VICENDA, POSSONO PROFERIRE PAROLE IGNOMINIOSE E CONTUNDENTI POICHÉ PARLANO SENZA AVERE PIENA COGNIZIONE DEL FATTO. E, INFINE, NON INSULTARE L’ALTRO SE NON NE SI CONOSCONO NEMMENO LE REALI COLPE: QUESTO VALE SIA PER L’UNA CHE PER L’ALTRA PARTE IN COMPETIZIONE DIALETTICA". Mi scuso con tutti gli utenti di questo sito, divenuto per giorni una confusa giostra dell’ipocrisia di scuola. Riparerò nel modo a me più tradizionale: espandendo la cultura della scrittura e non la cultura dello scontro inconcludente. Fabio Bilancini

Sul blog del professore di matematica Michele Passante 29 dicembre 2004
Cara Ramona, l'ora sta per scoccare: cercheremo di realizzare l'impossibile. Salvare gli alunni dall'ondata dilagante di fascismo e comunismo che si respira in ogni angolo della nostra scuola. Aumentano gli incolti con le celtiche sul collo, accresce il pericolo di giovani che antepongono l'odio alla razionalità, che scelgono seguendo una moda, che prostituiscono la conoscenza. Se tutto andrà per il verso giusto (anche se ho molti dubbi a proposito) ci faremo molti nemici. Non ho aggiunto più di quello che ti ho detto a scuola. Però, credo sia giunto il momento di parlarne. Bietto

Gli ultimi due post di Fabio Bilancini sul suo blog Bietto
26 marzo 2005 - Sto a pezzi. Sono veramente a pezzi: ho la febbre da una settimana, ho una spossatezza da paura e una stanchezza incredibile. Argh ...
21 marzo 2005 - It's ok! Proprio di intellettuali, come scriveva Raymond Aron, "implacabili verso le debolezze delle democrazie ma indulgenti nei confronti dei più grandi crimini, purché perpetrati in nome delle buone dottrine".

Il post di Sorvegliato Speciale, 13 aprile 2005
Addio, Fabietto. Il giovane cuore di Fabio Bilancini due giorni fa si è fermato. Fabio era appena un ragazzo, aveva 17 anni. Aveva un blog col nome con il quale tutti lo chiamavano: ‘Bietto’. Era un blogger come me. Come tanti. E oggi non è più con noi. Gli avevo mandato una mail qualche settimana fa per chiedergli come mai proprio lui non si era ancora iscrittoa tocque-ville, lui che era il più grande fan (ed anche il più giovane di età) di questo progetto di blogs liberali TocqueVille - La città dei liberi 2.0. Non sapevo nulla della sua malattia. Così mi aveva risposto 15 giorni fa: ‘Scusa per la risposta a rilento, ma è un periodo in cui sto male. Sì, è meglio che mi iscrivete nella lista dei bloggers di area liberale. Ti ringrazio tantissimo, Fabio’. Che Gesù lo tenga stretto a sé ... come il più speciale dei suoi. Perché Fabio era un ragazzo veramente speciale. Non ce la faccio ad aggiungere altre parole ... Spero di conoscerti lassù, Fabio. Ti abbraccio fortissimo e pregherò (insieme ai miei bambini) per te, e per la tua famiglia che ti ha perso. Tuo, Mario (Sorvy)


Autore:
Barbara Marino


Fonte:
www.carloacutis.com

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Aggiunto/modificato il 2008-08-25

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