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Venerabile Cherubino da Maurienne Cappuccino

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Maurienne, Savoia, 1566 - Torino, 20 luglio 1610


Padre Cherubino Fournier nacque nel 1566 in un borgo della valle francese della Maurienne (Moriana), nella Savoia, regione soggetta per lungo tempo al vescovado di Torino e antichissima contea sabauda (Umberto I Biancamano aveva il titolo di conte di Moriana). Terre a lungo contese tra la Francia e il Ducato di Savoia: restituite ad Emanuele Filiberto di Savoia con la pace di Cateau-Cambresis (1559), divennero francesi nel 1792, restituite al Regno di Sardegna dal Congresso di Vienna e nel 1860 definitivamente annesse alla Francia. Il giovane Fournier, d’ingegno vivace, maturò presto la vocazione religiosa e vestì l’abito dei cappuccini. La provincia religiosa era quella di Genova che fino al 1619 comprendeva tutto il Piemonte. Studiò appassionatamente le Sacre Scritture, distinguendosi per la pietà, lo zelo, per la fede, la prudenza e il coraggio. Stimato da tutti, gli venne affidato il compito di predicatore ed evangelizzatore del Chiablese in cui si era diffusa notevolmente la riforma calvinista. Percorse lunghissime distanze, spesso a piedi, attraverso le strade alpine ripide e tortuose, col freddo pungente dell’inverno o con la calura estiva. Univa le sue predicazioni ad astinenze e digiuni, disputava sulle verità della fede sia in pubblico che in privato, riconducendo molti al cattolicesimo. Si oppose al partito del Re Enrico IV, calvinista, e prese posizione contro di lui a Lione fino a quando il sovrano non abbracciò il cattolicesimo. Successivamente, il cappuccino fu destinato alla Savoia, in aiuto a s. Francesco di Sales di cui divenne amico e importante collaboratore nel contrastare la diffusione dei protestanti. Fondò una casa in Thonon, detta “della missione”, e in quella città si trasferirono alcuni convertiti di Ginevra. Fece proprie la povertà e umiltà del serafico Padre Francesco e lo zelo apostolico di s. Paolo. La sua attività di predicatore non conobbe soste. Fu anche consigliere fidato del Duca Carlo Emanuele I. L’autorevolezza e l’esperienza acquisite lo portarono a Roma, volendo il papa una descrizione accurata della situazione religiosa di quelle terre. Partì da Chambery, attraversando le valli per la cui fede tanto si era speso. Non le avrebbe più riviste. A Roma la sua attività ispirò poi l’istituzione della Sacra Congregazione di Propaganda Fide.
Cherubino, compiuta la missione presso Clemente VIII e ottenuta l’autonomia dei conventi della Savoia, si mise sulla strada del ritorno. Affaticato e stremato si fermò a Torino, presso il convento del Monte. Era considerato l’apostolo del Chiablese e del Vallese e la notizia della sua infermità si sparse in tutta la città. Il Duca Carlo Emanuele I lo stimava molto e più volte lo visitò sul letto di morte. Padre Cherubino aveva lo spirito distaccato dalle cose della terra, la sua malattia fu di edificazione per la corte, per il convento e per tutta la città. Dopo otto giorni di malattia, invocando la Madonna, morì il 20 luglio 1610, a 44 anni e 4 mesi di età. Il Duca assistette ai funerali con molti nobili e ufficiali e volle che avesse una sepoltura distinta. In riconoscenza del suo infaticabile apostolato fece in breve tempo riprendere i lavori per la chiesa del Monte dando incarico all’architetto di corte Ascanio Vittozzi. La nuova provincia religiosa sorse l'anno successivo: era l’autonomia che il Duca di Savoia voleva per i conventi esistenti nel proprio territorio.
Nel maggio 1612 s. Francesco di Sales, in visita a Torino, volle visitare il sepolcro dell’amico e celebrare una messa nell’altare più vicino. Alcuni devoti visitavano il sepolcro chiedendo e ottenendo grazie, ci furono anche guarigioni di persone vessate dal maligno. Dopo dieci anni il corpo fu trovato incorrotto. Della sepoltura si persero però le tracce nel 1630, al tempo della grande peste che invase il Piemonte e forse questo impedì che fosse istruito il processo di beatificazione. Solo nel 1989, durante il restauro del convento, dietro una porta murata, si trovò un piccolo vano e, in una fossa nel pavimento sconnesso, la cassa con le spoglie di padre Cherubino.
I cappuccini di Roma conservano il suo ritratto con la seguente scritta: ”Venerabile Cherubino da Moriana, missionario della Savoia. Con le sue missioni nel Chiablese, nei baliaggi di Ternier, di Gaillard, di Gex e di Vallais, prendendo s. Paolo per modello nelle sue predicazioni, e camminando dietro a san Francesco di Sales, egli ricondusse centinaia di migliaia d’eretici alla fede di Gesù Cristo”. Nel menologio francescano è dichiarato venerabile.


Autore:
Daniele Bolognini

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Aggiunto/modificato il 2008-11-14

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