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Beata Assunta Marchetti Fondatrice

1 luglio

Camaiore, Lucca, 15 agosto 1871 - San Paolo, Brasile, 1 luglio 1948

Assunta Marchetti nacque a Lombrici di Camaiore il giorno dell’Assunzione del 1871. Sin da giovane si sentì attratta dalla vita religiosa, ma le non facili condizioni familiari (in particolare la malattia della madre e la morte prematura del padre) le impedirono di realizzare quanto desiderava. Il fratello Don Giuseppe era uno dei principali collaboratori del beato Scalabrini e conoscendo la vocazione di Assunta la invitò a seguirlo in Brasile, per occuparsi degli orfani degli emigranti italiani. Insieme ad un piccolo gruppo di compagne dello stesso paese, il 25 ottobre 1895 presero il velo a Piacenza nella cappella dell’Episcopio. Anche Giuseppe quel giorno fece la sua professione religiosa. Le "Serve degli Orfani e Abbandonati", future Suore Missionarie di S. Carlo (Scalabriniane), partirono quasi subito per San Paolo del Brasile dove però Don Marchetti, colpito da tifo mentre assisteva degli ammalati, morì l’anno successivo. Per lunghi anni Madre Assunta fu per le suore modello e guida. Il ferimento ad una gamba, durante la visita ad un ammalato, le causò lunghi anni di sofferenza. Morì nell'Orfanotrofio di San Paolo del Brasile il 1° luglio 1948. Di entrambi i fratelli Marchetti è in corso la causa di canonizzazione. Assunta è stata beatificata il 25 ottobre 2014.



“Dio si serve degli strumenti più inadatti, più insufficienti, per le sue opere. Tutta la mia fiducia l’ho riposta nel suo dolcissimo Cuore”. Queste parole della beata Assunta Marchetti riassumono un cammino personale che portòall’affermazione di un istituto di consacrate, nate nella Chiesa per le necessità di tanti uomini e donne costretti a lasciare, un secolo fa, il proprio paese alla ricerca di una vita nuova. Problema di ieri, urgenza di oggi, un carisma sempre attuale alla luce del Vangelo. La gemma sbocciò in un piccolo centro della Lucchesia, protagonisti un fratello e una sorellacresciuti in una numerosa famiglia dai saldi principi cristiani. I loro passi avrebbero poi incrociato quelli di un altro santo “apostolo dei migranti”. Questa la storia della beata Assunta Marchetti e del fratello Giuseppe.
Assunta nacque in Lombrici di Camaiore il 15 agosto 1871, terza di undici figli. Il giorno seguente ricevette il battesimo e il nome di Maria Assunta Carolina. Nel 1880 i Marchetti si trasferirono a Mulino di Camaiore: il papà era un mugnaio. In casa si viveva le Fede con coerenza: la ragazzina sentì il desiderio di farsi carmelitana, Giuseppe, di due anni più grande, seguì invece la vocazione sacerdotalecon la volontà, un giorno, di partire per le missioni. Giuseppe studiò seriamente per essere ammesso in seminario, mentre Assunta dava una mano in casa nelle tante faccende e sacrificò la volontà di monacarsi per aiutare la madre. Erano altri i disegni del Signore.
Giuseppe divenne sacerdote e con grande sensibilità si avvicinò alla miseria e alle speranze di quantimigravano per l’America. In particolare da Compignanoli accompagnò al Porto di Genova, dove vide tanta gente semplice alla mercé di impresari senza scrupoli. Conobbe pure l’apostolato dei Padri Scalabriniani, pregò, meditò e poi decise: sarebbe diventato cappellano sulle navi della “speranza” aggregandosi alla Congregazione dei Missionari di San Carlo. Fece un primo lungo viaggio, poi, durante la seconda traversata, una madre morente gli affidò il figlio di pochi mesi. Nel voler dare una risposta a quella tragedia sentì che la sua missione sarebbe stata di soccorrere gli orfanidi quei disgraziati che morivano per le dure condizioni di lavoro nelle fazendas. Decisepertanto di aprire degli orfanotrofi gestiti da donne consacrate, che con amore avrebbero dato loro una casa. Per realizzare tale opera chiese aiuto alla mamma e alla sorella Assunta, il papà era già morto di polmonite a 47 anni.
A Piacenza, il 25 ottobre 1895, insieme ad altre due compagne e alla mamma, Assunta emise i voti nelle mani del vescovo beato Giovanni Battista Scalabrini. Era il formale inizio di una nuova famiglia religiosa, ma nubi fosche si addensavano all’orizzonte.Padre Giuseppe morì a soli 27 anni il 14 dicembre 1896, consumato dal tifo contratto nel suo infaticabile apostolato. Era il chicco di grano che morendo portava frutto: a San Paolo del Brasile, sull’Ipiranga,presso l’Orfanotrofio intitolato a Cristoforo Colombo, in poco più di un anno, vennero accolti 180 orfani. Sfidando ostacoli enormi, Assunta portò avantiil desiderio del fratello: custodirà umilmente, ma con determinazione, il suo carismaper tutta la vita. L'istituto, inizialmente chiamato delle Ancelle degli orfani e dei derelitti all'estero, ottenne il riconoscimento della S. Sede e crebbe nel volgere di pochi anni. Vennero aperte scuole, centri per anziani, orfanotrofi, sanatori.Nel 1897 mamma Carolina lasciò la vita religiosa per tornare in Italia dove i figli minori necessitavano della sua presenza. Nel 1899 suor Assunta pianse la morte di sr. Angela Larini, una delle prime compagne, colpita dalla tubercolosi.
Il lavoro crebbe insieme alle difficoltà e dall’Italia giunse la direttiva di affidare parte dell’attività alle Apostole del Sacro Cuore che quindi giunsero a San Paolo, invitate da mons. Scalabrini, per costituire una nuova congregazione religiosa. Di fatto, però, avevano l'intenzione di assorbire la congregazione di suor Assunta tanto che ottennero l'autorizzazione a sottoporre le suore che già operavano in loco ad un periodo di noviziato. Madre Assunta passò da superiora a novizia, con la mansione di cuoca. Soprattutto capì che l’identità del suo Istituto era compromessa e scrisse a Mons. Scalabrini. Nel frattempo un’altra compagna della prima ora, sr. Maria Franceschini, moriva di tubercolosi. Era il 1901.
Nel 1904 mons. Scalabrini si recò in Brasile dove soggiornò un mese. Prese consapevolezza della situazione in cui vivevano le suore e si convinse che, essendo diverse le origini delle due comunità religiose, distinti dovevano restare il nome e la loro missione. L’idea della fusione era da considerarsi fallita. Nell'aprile 1910 Madre Assunta, a trentotto anni, cominciò il suo terzo noviziato. Nel gennaio 1912, insieme a cinque consorelle, emise la professione perpetua, secondo le Regole delle Suore di san Carlo, col nome di suor Giuseppina. Era però da tutti conosciuta come suor Assunta e così si continuò a chiamarla. Nello stesso anno fu nominata Superiora Generale, incarico che tenne fino al 1918. Si scrissero le nuove Costituzioni che l'arcivescovo approvò il 16 aprile 1914.
Nel 1915 si aprì la missione in BentoGonçalves, Rio Grande do Sul, nel 1918 Madre Assunta si trasferì a BentoGonçalves. Nel 1919 andò a Nova Brescia, come superiora, nel 1921 si trasferì a Nova Vicenza (Farroupilha). Nel 1922 tornò in San Paolo per assistere la mamma ammalatache nel frattempo era tornata in America. Andò quindi a Jundiaí, come superiora della Casa di riposo Barão do Rio Branco.Nel 1924 il Capitolo Generale elesse Superiora Generale suor Maria da Divina Providência de Campos, allora maestra delle novizie che tra le altre iniziative,pensò di cambiare il nome della congregazione perché ne esisteva un'altra col patrocinio del Borromeo. Si pensòal redentorista da poco canonizzato, Clemente Maria Hofbauer, con l’obbiettivo di slegare l’Istituto dall'opera scalabriniana, ma l’idea creò di fatto una spaccatura fra le "anziane" e le "nuove" consorelle. Nel 1925 la Santa Sede dispose una Visita Apostolica in Brasile nelle case Scalabriniane per risolvere le difficoltà. L’incaricato vi giunse nell’agosto 1926, incontrò tutte le suore della Provincia e fu quindi proposto alle "Clementine" di restare distinte mettendosi a disposizione dell'arcivescovo. 
L’anno successivo Madre Assunta pianse la morte della mamma e fu anche l’anno in cui venne rinominata Superiora Generale. Nel 1934 Pio XI approvò le Costituzioni della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo.Concluso il suo mandato, la beata Assunta fu inviata a Mirassol come Superiora nella Santa Casa di Misericordia, dove per dodici anni poté dedicarsi agli ammalati. Nel 1945 festeggiò il suo Giubileo d’oro che era anche quello della Congregazione.Nel 1938 fu riconfermata superiora, nonostante le condizioni di salute, soffriva già da tempo di erisipela e varici alle gambe. Feritasi durante la visita ad un ammalato, non si riprese più completamente. Nel 1947 lasciò la missione di Mirassol per essere ospedalizzata a San Paolo. A causa della cancrena al piede sinistro, le fu amputato l'alluce. Dimessa il 28 settembre, venne accolta a Villa Prudente, il suo primo orfanotrofio. Poteva dire come l’Apostolo delle genti: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”. Morì il 1º luglio del 1948.
Nel 1987 si aprì il processo diocesano di beatificazione, nel 1991 vi fu la traslazione dei suoi resti mortali presso la cappella dell’Orfanatrofio (Villa Prudente). Riconosciuto il miracolo attribuito alla sua intercessione, Madre Assunta Marchetti, il 25 ottobre 2014, fu proclamata beata, modello autentico e attuale delle consacrate missionarie.


PREGHIERA
O Gesù che hai detto: «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò», io Vi rendo grazie per aver fatto della Serva di Dio Madre Assunta Marchetti, il conforto dei migranti, la madre degli orfani e il sollievo dei bisognosi.
Per i tuoi meriti infiniti e per l’intercessione di Maria, nostra Madre Santissima, glorifica sulla terra l’umile serva Madre Assunta, e fa che mi ottenga da Te la grazia di cui ho tanto bisogno. Amen.

 


Autore:
Daniele Bolognini

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Aggiunto/modificato il 2016-11-24

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