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Isabella del Brasile Principessa, madre di famiglia

Testimoni

Rio de Janeiro, Brasile, 29 luglio 1846 – Eu, Francia, 14 novembre 1921

Figlia dell'imperatore Pietro II del Brasile della casa di Braganza e dell'imperatrice Teresa Cristina di Borbone-Due Sicilie, a sua volta figlia di Francesco I delle Due Sicilie, nacque nel palazzo de São Cristóvão, Quinta de Boa Vista, Rio de Janeiro. Fu sposata con Gastone d’Orléans, conte d’Eu, figlio di Luigi d’Orléans, conte di Nemours, a sua volta figlio di re Luigi Filippo di Francia. Dal marito ebbe tre figli e una figlia, la principessa donna Luisa Vittoria d'Orléans-Braganza, principi dom Pedro de Alcantara d'Orléans-Braganza, dom Luigi Maria Filippo d'Orléans-Braganza e dom Antônio Gastão de Orléans e Braganza. In assenza di altri eredi maschi, Isabella fu due volte reggente, nel corso di tre lunghe assenze del padre, a causa di una grave malattia che lo costringeva a recarsi per le cure in Europa: una prima volta nel periodo 1871 - 1872 e una seconda volta nel periodo 1876 - 1877. Infine, nell’ultimo periodo di reggenza tra il 1887 e il 1888, fu dichiarata dal parlamento Brasiliano erede al trono e principessa imperiale, titolo col quale governò l’impero in quel biennio. Il 13 maggio 1888 sanzionò l’abolizione della schiavitù in Brasile, gesto che le valse la Rosa d'Oro da parte di papa Leone XIII e che fu forse la causa della fine della dinastia per la forte opposizione a tale atto da parte dei cosiddetti "baroni del caffè", ovvero la grandi famiglie di latifondisti che detenevano il monopolio del caffè e di altre produzioni agricole e che basavano la loro ricchezza sull'impiego di schiavi come manodopera, i quali considerarono l'abolizione un tradimento nei loro confronti e un grave danno ai loro interessi economici, e furono tra i principali fomentatori dell'abbattimento della monarchia. Con la caduta della monarchia, donna Isabella partì con la famiglia per l’esilio in Francia dove rimase fino alla morte nel 1921, risiedendo nel castello di Eu, di proprietà del marito. Sepolta nel pantheon degli Orléans a Dreux insieme al marito, vi rimase fino a quando il Brasile non ne richiese le spoglie per seppellirla nel paese d'origine. Le spoglie giunsero a Rio de Janeiro nel 1953, dove rimase fino al 1971, quando, infine, trovarono la sepoltura definitiva nel mausoleo della famiglia imperiale brasiliana, la cattedrale di Petropolis, città che ne era stata in passato la residenza estiva. Figura amatissima dalla popolazione brasiliana, per il decreto di abolizione della schiavitù, le sono dedicati in tutto il paese strade e monumenti celebrativi: il più famoso a Rio de Janeiro, sulla spiaggia di Copacabana, alla fine della strada a lei dedicata, avenida Princesa Isabel. Inoltre, negli anni 60 del XX secolo nella banconota da 50 Cruzeiros del Brasile vi era sul fronte il suo ritratto e sul retro una figura allegorica che rappresentava la Lei Áurea che abolì la schiavitù.



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Aggiunto/modificato il 2012-06-28

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