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> Home > Sezione Testimoni > Suor Maria Igilda (Giuseppina) Rodolfi Condividi su Facebook Twitter

Suor Maria Igilda (Giuseppina) Rodolfi Religiosa e fondatrice

Testimoni

Milano, 22 dicembre 1899 – 21 settembre 1989

Giuseppina Rodolfi, nativa di Milano, intuì la propria vocazione dopo aver letto il primo numero della rivista “Propaganda Missionaria”. Mentre si preparava tecnicamente e spiritualmente, prese a frequentare l’Istituto per le Missioni Estere, col cui Superiore, padre Paolo Manna, fu messa in contatto da madre Giuseppina Dones, Suora della Riparazione, sua collaboratrice per le riviste missionarie. Con lei, l’8 dicembre 1936, diede inizio alla Congregazione poi detta delle Suore Missionarie dell’Immacolata. Il 3 ottobre 1940, con la Professione religiosa, prese il nome di suor Maria Igilda. Dal 1950 al 1963 fu vicaria generale, mentre dal 1963 al 1970 fu consigliera e segretaria generale. Morì a Milano il 21 settembre 1989. Le sue spoglie mortali riposano, dal 13 febbraio 2012, presso la chiesa di San Siro alla Vepra a Milano, a cui è annessa la casa delle suore. Nel 2006 le Suore Missionarie dell’Immacolata hanno ufficialmente riconosciuto madre Giuseppina e suor Maria Igilda come Fondatrici, monsignor Lorenzo Maria Balconi come Cofondatore e padre Paolo Manna (Beato dal 2001) come ispiratore del loro carisma.



Giuseppina Rodolfi nasce a Milano il 22 dicembre 1899, penultima di 5 figli.
Di volontà forte, ma di carattere timido e riservato, pur sapendo all’occasione essere piacevole, sperimenta tra i suoi un profondo affetto familiare e assimila gli autentici valori cristiani.
Mentre frequenta le scuole magistrali per l’abilitazione all’insegnamento, a 14 anni, leggendo il titolo del 1° numero della rivista “Propaganda missionaria”, portata a casa dal babbo, trova la risposta alla sua inquieta ricerca di definire il senso della sua vita, una vita che – come lei scrive – “deve essere non solo di preghiera e penitenza, ma anche di azione”. Dice a se stessa: “Ho trovato! Voglio essere missionaria”.
Da quel momento nient’altro la interessa e l’attrae più di questo pensiero: essere missionaria. Cerca invano tra gli Istituti esistenti quello rispondente al suo ideale: un Istituto esclusivamente missionario, con missioni in Asia, particolarmente in Cina, simile all’Istituto per le Missioni Estere, con il quale pian piano viene in contatto.
Intanto, una visione manifesta e insieme rafforza il suo ideale: nella notte del 31 dicembre 1916, mentre non riesce a dormire, “vede” la figura soave e maestosa di un seminatore che getta la semente lontano lontano, in un campo senza confini. In quel seminatore sente la presenza di Gesù e si intensifica in lei il bisogno di partecipare alla sua missione, fino a diventare un indefinibile tormento, una terribile malattia, un’impaziente inquietudine, un fuoco che non cessa di ardere e nello stesso tempo ciò che vi è di più bello, di più grande, di più sublime sulla terra.
Diventare missionaria, prepararsi alla missione: è questo il pensiero che domina e che orienta tutta la sua vita, come si rileva soprattutto dalla sua corrispondenza con p. Giovanni Battista Tragella.
Per questo, conseguita l’abilitazione all’insegnamento (1919), frequenta un corso per poter insegnare ai sordomuti, e in seguito anche un corso di infermiera. Prega insistentemente e continua le sue ricerche, frequentando sempre di più il PIME.
Nel settembre 1927, confida le sue aspirazioni missionarie a Sr. Giuseppina Dones che la invita a scrivere a P. Manna, Superiore generale del PIME. È il momento d’incontro fra le tre persone che hanno maggiormente lavorato, pregato e sofferto per la preparazione della nuova famiglia missionaria.
Giuseppina è certa ormai di essere sulla buona strada. Ben presto diventa l’animatrice di un gruppo di giovani che condividono il suo ideale e che lei incoraggia a sperare e ad approfittare di tutto per prepararsi alla vita missionaria.
E attende fino alla fine del 1934, quando il nuovo Superiore generale del PIME, Mons. Lorenzo M. Balconi, si impegna a realizzare il voto del Capitolo circa la fondazione di una Congregazione femminile missionaria.
Ma proprio nel momento in cui sembrava ormai prossimo il raggiungimento dell’ideale, Giuseppina deve affrontare una profonda delusione: nessuna delle giovani aspiranti del gruppo aderisce all’invito fatto per dare inizio alla nuova Opera.
Pur trovandosi sola, ha la forza di continuare a sperare, pronta a ricominciare tutto da capo.
Ed ecco che Mons. Balconi, con grande fede e coraggio, chiedendo la sua collaborazione e quella di Sr. Giuseppina Dones, porta a compimento il voto capitolare.
Giuseppina Rodolfi è il primo membro del nuovo Istituto femminile missionario e, l’8 dicembre 1936, con sentimenti di gioia e di riconoscenza, recita con M. Dones l’atto di consacrazione alla Vergine Immacolata, che segna l’inizio della nuova famiglia.
Pur seguendo, con tutti i giovani membri, l’itinerario formativo sotto la guida di M. Dones, è di valido aiuto per l’organizzazione della giovane comunità.
Fa la Professione religiosa a Monza il 3 ottobre 1940, prendendo il nome di Sr. M. Igilda e quando M. Dones si sposta a Milano, è nominata prima superiora della comunità rimasta a Monza, sede della formazione.
In seguito alla nomina di M. Dones a Superiora generale e in vista della sua visita alla missione in India, Sr. M. Igilda nel 1950 è nominata vicaria generale, carica che ricopre fino al 1963. Dal 1963 al 1970 è ancora consigliera e segretaria generale.
Per i suoi incarichi di responsabilità nell’Istituto ed anche per motivi di salute, non può realizzare il sogno di andare in missione. Ma non si sente mai meno missionaria. La sua “appassionata sete di apostolato” non diminuisce con gli anni e approfitta di tutte le occasioni per trasmetterla.
Dall’ottobre 1971 al marzo 1972, ha la gioia di visitare le missioni in India, testimoniando che il fuoco missionario è in lei ancora ardente.
Nel 1973 accetta l’invito di stendere “Note sulle nostre origini” e nel 1978 comincia a lavorare per la stesura della Storia delle Missionarie dell’Immacolata. In questo periodo è anche molto ricca la sua corrispondenza con le sorelle in Italia e in missione.
Dal 1987, per problemi di salute e per l’età avanzata è costretta a rimanere a riposo. Nel 1989, le condizioni di salute si aggravano e il 21 settembre muore a Milano.


Fonte:
Missionarie dell’Immacolata PIME, “Cenni Storici”, a cura dell’Archivio Storico, 2010 (www.mdipime.org)

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Aggiunto/modificato il 2013-06-13

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