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Padre Gino Danovaro Religioso

Testimoni

Genova, 1 aprile 1923 — 11 aprile 1987

VI° Superiore Generale dei Figli di Maria Immacolata


Il P. Gino Danovaro era nato a Genova nel 1923 da Angelo e Rosa Olivieri. Nel 1935, desideroso di continuare gli studi, è accolto nella nostra casa di Rivarolo, dove sboccia la sua vocazione alla vita religiosa e sacerdotale. L’anno successivo passa all’aspirantato di Genova. A 12 anni desiderava continuare gli studi ma i soldi non c’erano, il papà Angelo, uomo robusto, lavorava al porto di Genova come camallo.
La mamma Rosa, donna semplice e buona cristiana, in una intervista rubatale in occasione del 25° di sacerdozio del figlio, ricordava cosí le parole del suo Gino: “Mamma, noi siamo poveri però a me piace studiare, io devo studiare; sai cosa ho pensato? Mi faccio amico di una persona ricca e gli dico: aiutami, sostienimi negli studi e quando sarò grande ti ricompenserò. Il Signore lo ha ascoltato, incontrando voi Figli di Maria.”
L’8 settembre 1940, terminato fruttuosamente il noviziato a Roma sotto la guida dei P. Ernesto Sacco, emette la prima Professione religiosa, quella perpetua il 31 marzo 1945.
Il 22 marzo 1947 viene ordinato Sacerdote in S. Giovanni in Laterano. Dall’ottobre dei 1947 al 1950 è a Porto come insegnante agli aspiranti; si prende cura della popolazione della zona dello Zuccherificio ed organizza la colonia estiva. Dall’ottobre 1950 al 1953 è a Roma presso lo studentato dei chierici, in aiuto al superiore, P. Giovanni Parodi. Il P. Danovaro riscosse  grande stima da parte  delle autorità  di quella Università pontificia l’Angelicum che dal 1952 al 1954 lo vollero professore di italiano,  storia e storia della filosofia presso il Liceo dell’Angelicum.
Dal 1952 al 1956 è Direttore di Risonanze; i suoi scritti erano profondi di spiritualità e precisione di storia e di lingua. Viene trasferito all’aspirantato di Porto come Superiore, Direttore ed insegnante. Dal l956 al 1965 è a Cagliari come Superiore e Parroco di S. Bartolomeo ed insegnante di religione al liceo scientifico, docente di filosofia scolastica nel seminario di Cagliari e di assistente dei Laureati Cattolici.
Nel 1959 partecipa al IX Capitolo generale e viene eletto 3° consultore; è ideatore dell’Opera Promotori ed Amici degli Aspiranti dei Figli di S. Maria Immacolata.
Nel 1965 al X° Capitolo generale viene eletto Superiore generale. In questa carica verrà successivamente riconfermato nel 1969 e nel 1975.
P. Gino Danovaro è stato un uomo di sacrificio, solerte nell’apostolato, con un tratto gioviale con i parrocchiani: i giovani del liceo scientifico e del seminario lo seguivano con simpatia ed interesse. Aveva un cuore grande per i giovani. Parlava bene, le sue omelie erano molto seguite.
Si deve al P. Gino il primo restauro della chiesa di S. Bartolomeo e buona parte dei lavori per il santuario dedicato alla Madonna della Salute, al Poetto.
Chiamò quella chiesa come Vergine della Salute, con immagine che riproduceva quella dell’Abbazia di S. Bartolomeo al Promontorio esistente a Genova  presso la casa dei suoi genitori. Questa continuità di ricordi e di affetti segna e tesse tutta la sua vita. Teneva ben conservate le numerosissime lettere della mamma e degli amici.
Al termine del suo servizio come Padre Generale ha scelto di ritornare alla casa di Rivarolo, che lo accolse fanciullo, perché da li poteva ancora vedere la sua casa natale e dove poteva insegnare ai giovani: la sua passione di sempre!
Intelligenza di notevole levatura, particolarmente portato alla filosofia, alla letteratura, alla poesia; nutriva un grande amore alla natura e alla Madonna Santa. Cinque delle nuove opere della Congregazione    iniziate nel suo generalato  hanno un nome mariano, e d’altra parte fu costante l’abitudine di andare a Santuari mariani nei luoghi da lui visitati. I suoi pellegrinaggi alla Madonnetta, alla Guardia, alla Madonna di Bonaria, del Rimedio, del Buon Consiglio, di Lujan, Lo Vasquez, della Mentorella, non sono che indizi dei suo cammino spirituale affidato alla Vergine Santa. Le Testimonianze Mariane dove ha raccolto le immagini della Madonna venerate nelle nostre case o nelle nostre opere sono un altro segno della sua sensibilità, della sua devozione preferita.
Come P. Generale ha presieduto con saggezza alla riforma delle Costituzioni e del Direttorio, ha dimostrato grande amore alla Congregazione, lavorando con sacrificio ed entusiasmo anche quando negli ultimi anni le sue forze andavano diminuendo a causa di un male molto serio. Ci è stato esempio di vita povera ed austera.
Agli inizi del 1986 la metastasi intacca le vertebre e poi il cervello, deve ormai dipendere in tutto: quale umiliazione per un uomo tanto riservato! I ricoveri all’ospedale di Sampierdarena e del Galliera, si susseguono a tempi sempre più ravvicinati, l’ultimo è quello del 5 marzo.
È questa la fase della salita al Calvario in cui si prova tutta la ripugnanza della sofferenza ed il dolore della separazione dalla propria casa.
Negli ultimi giorni preferiva non parlare e sembrava sussurrare quanto aveva scritto nella sua agenda: amico è colui con il quale si può stare anche in silenzio. Si, la sua ultima preghiera è stata quella del silenzio: la più difficile!
La salma è stata tumulata al cimitero della Castagna, nella tomba di famiglia.


Fonte:
www.figlidimariaimmacolata.com

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Aggiunto/modificato il 2014-01-03

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