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Lorenzo (Francesco) Scupoli Sacerdote teatino

Testimoni

Otranto, Lecce, 1530-Napoli, 28 novembre 1610


Francesco Scupoli nacque ad Otranto intorno al 1530, cinquant’anni dopo il Martirio degli Ottocento suoi Santi concittadini per mano degli ottomani e la quasi totale distruzione della città. L’eroica testimonianza di fede di Antonio Primaldo e compagni fu certamente, per Francesco, motivo di orgoglio, ma soprattutto un esempio di fede autentica. Dei suoi primi quaranta anni di vita si hanno poche notizie. Fu nel pieno della maturità, affascinato dal carisma di san Gaetano da Thiene, che Francesco chiese di essere ammesso a Napoli nella comunità di S. Paolo Maggiore dell'Ordine dei Chierici Regolari. Dovette fare “numerose richieste”, ai tempi le vocazioni adulte erano un’eccezione. Fu accolto il 4 giugno 1569 e cominciò il noviziato nel gennaio successivo. Ebbe come maestri sant’Andrea Avellino e padre Girolamo Ferro. Due anni più tardi, passato un periodo di preparazione, mutò il proprio nome in Laurentius Hydruntinus. Il giorno di Pentecoste del 1574 ricevette il suddiaconato, quindi ebbe il diaconato e venne destinato ad altra casa dell’Ordine. A Piacenza ritrovò il suo maestro e guida spirituale sant’Andrea. Nella solennità del Natale 1577 fu finalmente ordinato sacerdote. Dopo qualche anno venne destinato alla casa di Milano (S. Antonio), fino al 1581, quando andò a Genova (S. Siro). Nella città della Lanterna vi erano ancora gli effetti di una grave epidemia e padre Lorenzo si prodigò nell’assistere malati e infermi. L’attendevano però alcune prove molto dolorose. Nel 1585 fu accusato di un delitto e condannato al carcere per un anno, con conseguente privazione del ministero sacerdotale. Numerose testimonianze, in seguito, riconobbero che era stato vittima di una gravissima calunnia.
Padre Scupoli visse quell’esperienza con umiltà e cristiana rassegnazione. Nel 1588 fu trasferito a Venezia dove pubblicò, in forma anonima, un piccolo libro che sarebbe passato alla storia: il “Combattimento Spirituale", erroneamente attribuito, per molti anni, ad altri autori. Il trattato spirituale di padre Scupoli ottenne un successo straordinario, ben oltre i confini italiani. In venti anni si contarono una sessantina di edizioni, nelle maggiori lingue europee e in latino. A Bologna, il 19 dicembre 1610, finalmente venne pubblicato con il nome dell’autore.
Dal 1599 padre Lorenzo prese stabile dimora in S. Paolo Maggiore di Napoli e poté così trascorrere gli ultimi anni di vita accanto al suo santo maestro, Andrea Avellino. Fu inoltre compagno del musicista Pietro Paolo (Scipione) Stella e dell’architetto Francesco Grimaldi. Nel 1608 assistette alla morte di sant’Andrea. Solo nel 1610 il Capitolo dell'Ordine riabilitò definitivamente p. Scupoli, ma, nello stesso anno, morì. Era il 28 novembre 1610, aveva ottant’anni di età.
Padre Scupoli fu un autentico maestro di vita interiore, descritto come uomo austero, ma sereno, educato e dal portamento nobile, per tanti anni il suo fisico gli procurò non poche sofferenze. Prove e tribolazioni affinarono la sua spiritualità, fu un modello da imitare per quanti ebbero modo di conoscerlo. Il “Combattimento Spirituale” conduce l'anima ad una perfezione interiore attraverso cinque stadi: sfiducia in sé, piena confidenza in Dio, uso metodico delle facoltà per correggere i propri difetti e conquistare con la preghiera le virtù per giungere alla comunione con Dio. Come metafora il soldato in battaglia: occorre rivolgere le armi spirituali verso il proprio io, per essere vittoriosi contro il maligno. La sua opera fu feconda per una schiera innumerevole di anime, tra i suoi lettori più illustri basti ricordare san Francesco di Sales. Con oltre seicento edizioni, tradotta anche in russo, arabo, cinese e giapponese, rappresenta un vero capolavoro della letteratura spirituale.


Autore:
Daniele Bolognini

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Aggiunto/modificato il 2014-10-28

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