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Beato Rutilio Grande Garcia Sacerdote gesuita, martire

12 marzo

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El Paisnal, El Salvador, 5 luglio 1928 - Aguilares, El Salvador, 12 marzo 1977

Rutilio Grande era nato nel 1928 in una povera famiglia nella cittadina di El Paisnal in Salvador. Entrato diciassettenne nella Compagnia di Gesù, fu ordinato sacerdote nel 1959. Nella metà degli anni sessanta, sull’onda della svolta conciliare della Chiesa, padre Grande maturò una nuova comprensione della sua vocazione: quella che era la ricerca della perfezione personale divenne l’esigenza della dedizione e del sacrificio di sé per il bene degli altri. Tornato nel 1965 da uno stage di studi all’estero, fu destinato al seminario di san Salvador come direttore dei progetti di azione sociale. Per nove anni educò i seminaristi alla convivenza con i poveri e alla condivisione delle loro lotte e delle loro attese, testimoniando così una chiesa che custodisce e ridesta negli oppressi il senso della loro dignità e dei loro diritti come figli di Dio. Lasciato l´incarico in seminario, assunse la cura pastorale di Aguilares, una cittadina vicino al suo paese natale, dove fu sua cura insegnare a leggere la realtà alla luce della Parola di Dio. Il 13 febbraio 1977, durante una sua predica, aveva detto: “Sono convinto che presto la Bibbia e il Vangelo non potranno più attraversare i nostri confini. Ci lasceranno solo le copertine, perché ogni loro pagina è sovversiva. E credo che lo stesso Gesù, se volesse attraversare il confine di Chalatenango, non lo lascerebbero entrare. Accuserebbero l'Uomo-Dio, il prototipo dell’uomo, di essere un sobillatore, uno straniero ebreo, che confonde il popolo con idee strane ed esotiche contro la democrazia, cioè contro la minoranza dei ricchi, il clan dei Caini. Fratelli, senza dubbio, lo inchioderebbero nuovamente alla croce. E Dio mi proibisce di essere anch’io uno dei crocifissori”. Erano parole pericolose e non passarono ignorate. Il 12 marzo 1977, mentre si recava a celebrare l’Eucaristia, spararono a lui e ad altri due contadini che l’accompagnavano: Manuel Solórzano, di settantanni, e Nelson Rutilio Lemus, di sedici. Monsignor Romero ricorderà che il martirio di padre Rutilio segnò la sua “conversione” alla causa del popolo salvadoregno. Papa Francesco ha riconosciuto il loro martirio in data 21 febbraio 2020. La solenne beatificazione è stata celebrata in data 22 gennaio 2022.



Nacque a Villa de El Paisnal (El Salvador) il 5 luglio 1928. Entrò nel Seminario diocesano nel 1941 ma, quattro anni dopo, chiese di essere ammesso nella Compagnia di Gesù. Fece il noviziato a Caracas (Venezuela) ed emise i voti religiosi il 24 settembre 1947. Dopo gli studi in Ecuador, dove ottenne il baccellierato nel 1950, il Servo di Dio, per un anno, fu mandato a Panama come docente. Nel 1953 fu inviato in Spagna per proseguire gli studi di filosofia e di teologia a Oña, dove fu ordinato sacerdote il 30 luglio 1959. Dal 1962 al 1964 studiò all’Istituto Lumen Vitae di Bruxelles. Al suo rientro in Patria, fu nominato prefetto e docente di teologia pastorale nel Seminario “San José de la Montaña”, compito che svolse con efficacia e creatività. Promosse l’invio dei seminaristi nelle parrocchie per l’apostolato tra la gente, esperienza che faceva anche personalmente. Nel 1972, fu nominato parroco di Aguilares. Qui il Servo di Dio si dedicò totalmente alle anime a lui affidate, con particolare attenzione ai poveri e agli emarginati, non esitando a condannare le azioni repressive nei loro confronti da parte dei militari e dell’oligarchia al potere. Con le sue iniziative in linea con il Concilio Vaticano II e la Seconda Conferenza dell’Episcopato Latinoamericano di Medellín (1968), suscitò la partecipazione attiva dei fedeli alla vita parrocchiale, specie con i cursillos, nel campo delle celebrazioni liturgiche e nella promozione sociale. Ad Apopa il 13 febbraio 1977, il Servo di Dio pronunciò un’omelia in cui prese pubblicamente la difesa di P. Mario Bernal, S.I., appena espulso dal Paese per il suo impegno sociale. Questo fatto mise ulteriormente a rischio la sua situazione già precaria nei confronti del regime.
Il 12 marzo 1977, il Servo di Dio si recò a San José (El Paisnal) per presiedere una celebrazione eucaristica durante la novena di preparazione alla festa patronale di San Giuseppe. Nel viaggio di ritorno ad Aguilares, fu accompagnato in macchina da un catechista, il Servo di Dio Manuel Solórzano, dal giovane Servo di Dio Nelson Rutilio Lemus e da tre bambini. A metà strada, la loro macchina fu mitragliata da alcuni uomini armati e i tre Servi di Dio morirono all’istante. I bambini invece si salvarono. Sant’Óscar Arnulfo Romero, Arcivescovo di San Salvador, fu profondamente scosso dall’assassinio del Servo di Dio e presiedette personalmente la Messa esequiale nella Chiesa Cattedrale di San Salvador. P. Rutilio aveva 49 anni di età.


Fonte:
www.causesanti.it

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Aggiunto/modificato il 2020-02-25

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