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San Donnino di Piacenza Diacono

15 maggio

V sec.

Diacono vissuto a Piacenza nel V secolo, è una figura storica di cui si hanno poche informazioni. Morì nel 443 e venne sepolto nel monastero delle Mose. Dopo l'incendio del monastero nel 902, le sue reliquie furono trasferite nella chiesa di San Savino. Il nome di San Donnino è comunemente associato a San Vittore, pure diacono piacentino vissuto nella stessa epoca. Il suo culto non è molto diffuso, ma alcune sue immagini sono sopravvissute.



San Donnino, figura emblematica della diocesi di Piacenza, si erge come un affascinante enigma avvolto nel mistero. Le sue vicende, narrate in frammenti nelle fonti storiche, catturano l'immaginazione e invitano ad un'indagine più approfondita.
Le notizie più complete su San Donnino provengono dalla "Memoria" di Rufino, monaco del monastero di San Savino nel XIII secolo, citata nell'opera di Ferdinando Ughelli "Italia sacra". Da questi testi apprendiamo che Donnino, diacono al servizio di San Mauro, terzo vescovo di Piacenza, si distinse per la sua devozione e il suo impegno pastorale. La sua morte, avvenuta nel 443, lo rese oggetto di grande venerazione da parte della comunità piacentina, che ne venerò le reliquie presso il monastero delle Mose.
Tuttavia, la figura di San Donnino non è priva di enigmi. Alcuni studiosi, tra cui il Campi nella sua "Historia ecclesiastica", ipotizzano che egli fosse un chierico di San Savino, mentre altri lo considerano monaco del monastero delle Mose. A questa incertezza storica si aggiunge la scarsa diffusione del suo culto, limitato alla festa di tutti i Santi piacentini.
Nonostante la frammentarietà delle informazioni, la figura di San Donnino non manca di affascinare. La sua immagine è legata a doppio filo con quella di San Vittore, diacono piacentino vissuto nella stessa epoca. Entrambi i santi sono raffigurati in un'opera scultorea del 1481, conservata nella cripta della chiesa di San Savino, dove Donnino è rappresentato a mani giunte, rivolto verso la Madonna. Un'altra immagine leggendaria del 1888 lo raffigura insieme a San Vittore sulla parete della cappella del seminario cittadino.
Oltre a queste testimonianze artistiche, un'immagine di San Donnino è presente sull'altare della cripta della chiesa di San Savino. Quest'opera, realizzata da uno scultore lombardo del 1481 su commissione dell'abate Rufino Landi, rappresenta il santo con le mani giunte e rivolto verso la Madonna. Una seconda immagine leggendaria, risalente al 1888, lo raffigura insieme a San Vittore sulla parete della cappella del seminario cittadino.
Fino all'ultima riforma liturgica, il 15 maggio era dedicato a San Donnino con un ufficio e una messa propria del comune dei confessori non pontefici.
La figura di San Donnino, pur nella sua enigmaticità, continua ad affascinare per la sua aura di mistero e per la sua testimonianza di fede. Le poche testimonianze storiche e artistiche a lui pervenute ci permettono di ricostruire a grandi linee la sua vita e la sua importanza per la comunità piacentina, invitandoci ad approfondire la ricerca e a riscoprire la memoria di questo santo diacono.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-04-04

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