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San Giovanni Zhang Jingguang Seminarista e martire

9 luglio

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Fujingcun, Cina, 1878 circa – Taiyuan, Cina, 9 luglio 1900

Giovanni Zhang Jingguang (scritto anche Chiang, Tchang o Zhang Jinguang) nacque intorno al 1878 a Fujingcun, nella provincia cinese dello Shanxi. Entrò nel Seminario minore di Dongergou e, nel 1893, passò al Seminario maggiore di Taiyuan, dove divenne noto per la sua religiosità, l’obbedienza ai superiori e l’osservanza delle regole. Era anche Terziario francescano. Era Accolito e al secondo anno degli studi teologici quando esplose la rivolta dei Boxer, contrari all’espansione occidentale e alla religione cristiana. In seguito alla distruzione di una chiesa protestante, i seminaristi furono dispersi, ma in cinque, incluso Giovanni, non vollero lasciare la missione di Taiyuan. I vescovi loro superiori vollero metterli in salvo, ma non ci riuscirono: i cinque giovani condivisero la loro prigionia e, il 9 luglio 1900, il martirio. Con loro, alcuni Frati Minori Osservanti, sette suore Francescane Missionarie di Maria e i servitori della missione. Giovanni Zhang Jingguang e i suoi compagni di martirio furono beatificati il 24 novembre 1946 da papa Pio XII e canonizzati da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2000.



Giovanni Zhang Jingguang (scritto anche Chiang, Tchang o Zhang Jinguang) nacque intorno al 1878 a Fujingcun, nella provincia cinese dello Shanxi. Era uno dei cinque figli di Maria Ren e Zhang Zhiqian; quest’ultimo morì quando Giovanni era già allievo del Seminario minore di Dongergou.
Nel 1893 il ragazzo passò al Seminario maggiore di Taiyuan, dove divenne noto per la sua religiosità, l’obbedienza ai superiori e l’osservanza delle regole. Era anche Terziario francescano. Monsignor Francesco Fogolla, vicario generale dello Shanxi, gli conferì l’Accolitato nel 1897. Subito dopo, iniziò gli studi teologici.
Giovanni era al secondo anno di studi quando in Cina cominciarono a moltiplicarsi azioni di rivolta condotte dai cosiddetti Boxer, contrari all’espansione occidentale e alla religione cristiana. Il 17 giugno 1900 i Boxer distrussero una chiesa protestante: vedendo il pericolo imminente, molti dei seminaristi rientrarono in famiglia.
Giovanni, insieme a quattro compagni, volle invece rimanere col suo vescovo nella “Casa di San Pasquale”, sede della missione dei Frati Minori Riformati. Monsignor Fogolla e il vescovo di cui era coadiutore, monsignor Gregorio Maria Grassi, pensarono comunque di metterli al sicuro. Tuttavia, appena giunti alla porta Han-si, che conduceva fuori città, vennero riconosciuti perché indossavano le vesti talari.
I soldati del viceré Yu-Hsien, che appoggiava i Boxer, li condussero in tribunale, dove venne chiesto loro di apostatare. Tutti e cinque si rifiutarono: venne loro quindi imposta la canga (uno strumento di pena simile alla gogna occidentale) ed esposti, finché non fu notte, agli insulti dei non cristiani.
Il 5 luglio i seminaristi, insieme ai due vescovi, ai frati, alle sette suore Francescane Missionarie di Maria addette all’orfanotrofio della missione e ad alcuni domestici furono invitati dal viceré a lasciare le loro case per un’abitazione più sicura chiamata “Albergo della pace celeste”. Di fatto, era un luogo di prigionia: i cattolici vennero rinchiusi in un padiglione, i protestanti in un altro.
Verso le quattro del pomeriggio del 9 luglio 1900, gli uomini del viceré fecero irruzione nel padiglione dei protestanti, uccidendoli. A quel punto, monsignor Grassi invitò tutti a prepararsi alla morte e diede l’ultima assoluzione.
I “Boxers” giunsero anche da loro e li condussero al palazzo del viceré, dove vennero condannati a morte. Condotti nell’ampio cortile, subirono l’esecuzione a colpi di sciabola e di arma da fuoco. Giovanni Zhang Jingguang aveva ventidue anni.
I cinque seminaristi furono beatificati il 24 novembre 1946 da papa Pio XII, insieme ai loro compagni di martirio. Della stessa causa, quindi beatificati nella stessa occasione, facevano parte altri tre religiosi dei Frati Minori Osservanti: padre Cesidio Giacomantonio, ucciso il 4 luglio 1900 a Hangzhou, monsignor Antonino Fantosati e padre Giuseppe Maria Gambaro, morti tre giorni dopo.  La memoria liturgica di tutto il gruppo fu fissata al 9 luglio, giorno della loro nascita al Cielo.
A poco più di cent’anni dal loro martirio, il Papa san Giovanni Paolo II ha autorizzato la fusione delle cause di vari Beati martiri in Cina, inclusi monsignor monsignor Gregorio Grassi e i suoi venticinque compagni, in una sola: il decreto relativo porta la data dell’11 gennaio 2000. Dopo la firma del decreto “de signis”, avvenuta undici giorni dopo, il 22 gennaio, lo stesso Pontefice li ha iscritti fra i Santi il 1° ottobre successivo.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2018-07-18

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