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Beata Elisa Martinez Fondatrice

8 febbraio

Galatina, Lecce, 25 marzo 1905 - Roma, 8 febbraio 1991

Elisa Martinez nacque a Galatina, in provincia di Lecce e diocesi di Ugento (oggi Ugento-Santa Maria di Leuca), il 25 marzo 1905, primogenita di otto fratelli. Nonostante i contrasti con il padre, entrò tra le Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore, partendo nell’aprile del 1928 per la casa madre di Angers. Il 29 settembre 1928 fece la vestizione religiosa e il 29 settembre dell’anno successivo la Prima Professione Religiosa, prendendo il nome di suor Lucia. Dovette però uscire dall’Istituto per ragioni di salute. Il 20 marzo 1938, con l’aiuto del parroco di Miggiano don Luigi Cosi e il benestare del vescovo di Ugento, monsignor Giuseppe Ruotolo, diede inizio alla Pia Unione delle Suore dell’Immacolata, che il 15 agosto 1941, con l’erezione a Istituto di Diritto Diocesano, cambiò nome in Suore Figlie di Santa Maria di Leuca, in onore al maggior Santuario mariano presente in Diocesi e nel Salento. Negli anni successivi, madre Elisa viaggiò in Italia e all’estero, consolidando il suo Istituto e resistendo a prove e calunnie. Fu Superiora Generale quasi per tutta la vita, rinunciando all’incarico nel 1987. Morì a Roma, nella Casa Generalizia delle Figlie di Santa Maria di Leuca, l’8 febbraio 1991. Fu beatificata il 25 giugno 2023 sulla piazza della basilica santuario di Santa Maria de Finibus Terrae a Santa Maria di Leuca, sotto il pontificato di papa Francesco. La sua memoria liturgica ricorre l’8 febbraio, giorno della sua nascita al Cielo, mentre i suoi resti mortali riposano nella cappella della Casa Generalizia delle Figlie di Santa Maria di Leuca, in via Tiberina 191 a Roma.



Elisa Martinez nacque a Galatina (LE) il 25 marzo 1905 dai coniugi Giacomo e Francesca Rizzelli. Primogenita di otto fratelli, fu dichiarata all’anagrafe con i nomi Elisa Maria Annunziata Antonia Giuseppa. Il 16 aprile 1905 fu battezzata nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli di Galatina. Da suo papà mutuò sani principi morali e larghe vedute, da sua madre una fede robusta, per niente bigotta, e una vasta cultura. Secondo l’uso meridionale di molte famiglie della medio-borghesia – qual era la sua - dalla primavera fino all’inizio dell’autunno con i suoi cari si trasferiva in campagna, dove avevano una casa suddivisa da una parte residenziale e una colonica. Fin dalla più tenera età si contraddistinse per un amore particolare verso l’infanzia e i più indifesi che si accentuò frequentando le scuole magistrali. Spesso, infatti, riuniva attorno a sé i bambini, intrattenendoli con giochi e insegnando loro i primi rudimenti di catechismo e a pregare. Elisa sentiva il bisogno di partecipare quotidianamente alla santa Messa e di comunicarsi. Per questo, anche nel periodo in cui dimorava in campagna, pur di partecipare alla Celebrazione Eucaristica si alzava alle prime luci dell’alba per raggiungere a piedi o con il calessino del papà la vicina Collepasso.
Il papà, notando nella sua primogenita gli inizi di una forte inclinazione verso la vita religiosa e avendo altri progetti su di lei, cercò tutti i modi per distoglierla, organizzando continui festini. Elisa, però, non si lasciava coinvolgere, preferendo ritirarsi in preghiera, per gustare l’intimità del suo amato Gesù che già da allora aveva scelto come sposo della sua vita. Tuttavia, suo padre, rispettoso della libertà altrui e della decisione della figlia, cedette e nell’aprile del 1928 la lasciò partire per Angers in Francia tra le Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore. Qui il 29 settembre 1928 fece la vestizione religiosa e il 29 settembre dell’anno successivo la Prima Professione Religiosa, prendendo il nome di suor Lucia. Poi fu destinata nella casa di Chieti, dove si dedicherà all’educazione delle giovani.
Nel 1932, con grandissima sofferenza, per motivi di salute fu costretta a lasciare l’Istituto ma non l’ideale di continuare a seguire il Signore che aveva su di lei altri progetti. Infatti, per ispirazione divina pensò di fondare un Istituto Religioso e nel 1934 cominciò a muovere i primi passi. Il 20 marzo 1938, con l’aiuto del parroco di Miggiano (Le) don Luigi Cosi e il benestare del vescovo di Ugento, mons. Giuseppe Ruotolo, diede inizio alla Pia Unione delle Suore dell’Immacolata, mossa dall’esempio di Gesù buon Pastore e di Maria nell’atto di soccorrere la cugina Elisabetta, per dedicarsi alla catechesi nelle parrocchie, all’educazione della prima infanzia, all’assistenza delle madri nubili, dei carcerati e dei fratelli emigranti sparsi nel mondo.
Nonostante la sua giovane età, la Fondatrice si distinse fin d’allora per un grande spirito di maternità verso le sue suore, aspetto che la caratterizzò per tutto il resto della vita, affrontando i più grandi sacrifici pur di non far mancare nulla a nessuna di loro. Il 15 agosto 1941 mons. Ruotolo eresse la Pia Unione in Istituto di Diritto Diocesano, suggerendone il cambio del nome in “Suore Figlie di Santa Maria di Leuca”, in onore al maggior Santuario mariano presente in Diocesi e nel Salento.
In piena Guerra Mondiale madre Elisa si avventurò nel Nord Italia per espandere la Congregazione nascente. Dopo tante peripezie provocate dall’evento bellico che tagliarono praticamente in due l’Italia, rendendo impossibile il passaggio dall’una all’altra parte, la Madre Fondatrice tornò a Miggiano per riabbracciare il resto delle sue figlie dalle quali era rimasta forzatamente lontana. Con sua grande sorpresa e gioia indicibile, le trovò aumentate di numero grazie alla fedeltà della sua fidata collaboratrice, la serva di Dio madre Teresa Lanfranco. Nel 1946 le sedi della Casa Generalizia e del Noviziato della Congregazione furono trasferite a Roma; nel 1958 esse troveranno la definitiva residenza a Prima Porta. Intanto nel 1943 madre Elisa ottenne la grande consolazione del Decreto di erezione di Diritto Pontificio per la sua Congregazione Religiosa.
In questi anni madre Elisa, nonostante la sua fragilissima salute, riprese senza sosta i suoi lunghi ed estenuanti viaggi per estendere i rami della sua Congregazione in diverse parti del mondo, a cominciare dal resto dell’Europa (Svizzera, Belgio, Francia), fino a raggiungere l’America (Stati Uniti e Canada) e l’Australia. Ma per realizzare tutto ciò dovette pagare a più riprese il caro prezzo delle persecuzioni, calunnie e incomprensioni da parte di persone estranee (anche ecclesiastiche) e perfino da alcune sue suore ingrate e ribelli. Tuttavia non si abbatté mai, riponendo la causa della sua opera nelle mani di Dio.
Nulla fece senza sottomissione alla Madre Chiesa, per questo perfino il grande Pontefice Pio XII più volte la accolse in udienza con paterna bontà, incoraggiandola e benedicendola. Fu consolata anche dal consiglio e dalla benedizione di uomini e donne di vita santa, tra i quali san Pio da Pietrelcina e la beata madre Speranza di Gesù di Collevalenza, e dalla guida illuminata di saggi direttori di spirito.
Nel 1965 si scatenò un ulteriore battaglia durante il Secondo Capitolo Generale della Congregazione, allorquando madre Elisa non risultò più Superiora Generale. Accettò tutto con grande umiltà, edificando la maggior parte delle religiose che ancora di più apprezzarono la loro Santa Fondatrice. Ma quegli anni non furono sterili perché si dedicò alla fondazione di nuove case in Europa (Spagna e Portogallo) e in Asia (India e Filippine).
Superata questa prova, durante il Capitolo Speciale e Generale del 1970 madre Elisa unanimemente fu rieletta Superiora Generale, ma nel 1987, durante il nono Capitolo Generale, rinuncerà per motivi di salute a tale carica e verrà proclamata Madre Generale Emerita. Trascorse gli ultimi suoi anni nell’offerta silenziosa e gioiosa delle sofferenze fisiche, intensificando la preghiera che era stata da sempre la sua compagna di viaggio.
L’8 febbraio 1991, ricca di meriti, in Roma presso la Casa Generalizia andò incontro allo Sposo Divino, lasciando la grande eredità di 55 comunità religiose distribuite in otto paesi con 600 sue amate figlie che hanno diffuso il suo carisma con immutata fedeltà.
Il nulla osta per l’avvio della sua causa di beatificazione e canonizzazione fu emesso il  29 luglio 2016. Dal 17 novembre 2016 al 12 novembre 2017, presso la Curia Ecclesiastica di Ugento-Santa Maria di Leuca (presso la quale era stata trasferita la competenza dal Tribunale del Vicariato di Roma), fu celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica venne riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 14 settembre 2018.
Dopo la consegna della “Positio super virtutibus”, si tenne il 20 aprile 2021 il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, con esito positivo, seguito il 28 settembre 2021 dalla Plenaria dei Cardinali e dei Vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi, anche questo con risultati positivi.
Il 13 ottobre 2021, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto con cui madre Elisa Martinez veniva dichiarata Venerabile.
Per la beatificazione, la Postulazione della sua causa ha presentato il caso occorso a una mamma di Loreto (An) in gravidanza, alla quale, sottoponendosi ad alcune ecografie, fu indicato che la situazione del feto non era nella norma, anzi, si assisteva a un rallentamento della crescita fetale.
In pari tempo fu diagnosticata la diminuzione del liquido amniotico e fu confermata l’assenza di vascolarizzazione dell’arteria ombelicale sinistra. La donna fu ricoverata all’ospedale di Rimini, quindi trasferita a quello di Ancona. A causa della mancanza di liquido amniotico, il feto aveva subito gravissime malformazioni.
In quel periodo, la Superiora generale delle Figlie di Santa Maria di Leuca fu informata da un amico di famiglia della signora: fece quindi iniziare, nelle varie comunità della Congregazione, una novena di preghiera, chiedendo espressamente l’intercessione della Fondatrice. Anche familiari e conoscenti della signora si unirono alla preghiera.
Il 24 gennaio 2018, al termine di un’ulteriore novena, un’ecografia eseguita presso il Centro Unico Regionale Diagnosi Prenatale di Loreto rilevò quantità regolare di liquido amniotico e flussimetria fetale regolare, meravigliando i medici. Una successiva ecografia, effettuata l’8 marzo 2018 presso il Presidio Ospedaliero di Rimini, riscontrò che il feto aveva ripreso a crescere in modo sostanzialmente normale. Il 19 marzo 2018, presso l’ospedale di Rimini, la donna diede alla luce una bambina, la quale apparve in ottime condizioni locali e generali.
L’Inchiesta “super miro”, svoltasi presso il Tribunale ecclesiastico della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca dal 1° giugno al 19 agosto 2020, ha avuto esito positivo. Il 23 febbraio 2023, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui la guarigione veniva riconosciuta come un miracolo attribuito all’intercessione di madre Elisa.
La Messa con il Rito della Beatificazione è stata celebrata domenica 25 giugno 2023 sulla piazza della basilica santuario di Santa Maria de Finibus Terrae a Santa Maria di Leuca, presieduta dal cardinal Marcello Semeraro come delegato del Santo Padre. La memoria liturgica della Beata Elisa Martinez è stata fissata all’8 febbraio, giorno della sua nascita al Cielo.


Autore:
Mons. Sabino Amedeo Lattanzio, Postulatore

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Aggiunto/modificato il 2023-07-02

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