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San Matthew Martire

15 febbraio

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Ghana, XX secolo - Libia, 15 febbraio 2015

Un coraggio, quello dei copti, dimostrato di fronte al mondo dai 20 egiziani e un ghanese, che il 15 febbraio 2015 vennero sgozzati sulla spiaggia di Smirne, in Libia, dove si trovavano per lavoro. Ad ucciderli gli uomini del sedicente Stato islamico (Is), in uno dei periodi più neri nella regione a causa dell’integralismo religioso. «Questi martiri sono stati battezzati non solo nell’acqua e nello Spirito, ma anche nel sangue, con un sangue che è seme di unità per tutti i seguaci di Cristo», ha detto Papa Francesco in un videomessaggio in occasione della commemorazione, il 15 febbraio 2021, dei copti canonizzati dalla loro Chiesa, ovvero inseriti nel Sinassario copto alla data 8 amshir, corrispondende al 15 febbraio del calendario gregoriano. Nell’incontro in Vaticano con Tawadros II, Papa di Alessandria e capo della Chiesa ortodossa copta d’Egitto, l’11 maggio 2023 Papa Francesco ha annunciato che, «con il consenso di Vostra Santità, questi 21 martiri saranno inseriti nel Martirologio Romano come segno della comunione spirituale che unisce le nostre due Chiese». Tra essi Matthew Ayariga, un uomo del Ghana, probabilmente non battezzato, rapito in Libia e rifiutatosi di essere separato dagli altri venti cristiani copti. Pur sapendo che questo gli costerà la vita, dichiara "Io sono cristiano".



Matthew, un uomo di origine africana, fu rapito e ucciso dall'Isis in Libia nel gennaio 2015 insieme ad altri 20 cristiani copti. La sua storia è avvolta nel mistero, poiché non si sa con certezza se fosse effettivamente cristiano. Tuttavia, la Chiesa copta lo ha canonizzato come martire, riconoscendo il suo coraggio e la sua fede.
Era probabilmente originario del Ghana o di un altro paese dell'Africa centro-occidentale. Era in Libia alla ricerca di lavoro quando fu rapito dai terroristi islamici. Questi, pensando che non fosse cristiano, lo lasciarono andare. Matthew, tuttavia, rifiutò di essere separato dagli altri prigionieri, e fu quindi ucciso insieme a loro.
Nel filmato dell'esecuzione, Matthew, inginocchiato sulla spiaggia di Sirte, appare calmo e senza paura. Alla domanda dei terroristi se volesse rinnegare Cristo, rispose: "Il loro Dio è il mio Dio". Mosebach, che si è recato a Minya, in Egitto, dove provenivano la maggior parte degli altri martiri, racconta che Matthew avrebbe detto: "Io sono un cristiano".
Per Mosebach, le parole di Matthew sono significative perché rivelano la sua profonda fede. Matthew sapeva che quelle parole avrebbero portato alla sua morte, ma le ha pronunciate ugualmente. Mosebach lo paragona a san Adautto, un martire del IV secolo che, pur non essendo battezzato, fu ucciso insieme a un altro cristiano per aver rifiutato di sacrificare agli idoli.
La Chiesa copta ha canonizzato Matthew come martire, riconoscendo il suo coraggio e la sua fede. Mosebach ritiene che la sua canonizzazione sia giusta, poiché Matthew ha ricevuto il battesimo del sangue, che è un modo valido per entrare a far parte della Chiesa.
In sintesi, Matthew è un martire copto non battezzato che è stato ucciso dall'Isis in Libia nel gennaio 2015. La sua storia è avvolta nel mistero, ma la sua fede e il suo coraggio lo hanno reso un simbolo della speranza e della resistenza.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-01-15

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