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> Home > Sezione Venerabili > Venerabile Maria Elisabetta della Santa Croce (Agata Maria Jacobucci) Condividi su Facebook Twitter

Venerabile Maria Elisabetta della Santa Croce (Agata Maria Jacobucci) Suora Francescana Alcantarina

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Trevi, Frosinone, 23 luglio 1858 – Meta di Sorrento, Napoli, 10 febbraio 1939

Agata Maria Jacobucci nacque a Trevi il 23 luglio 1858, da una famiglia di contadini. Fu educata alla fede soprattutto dalla madre, anche perché, nel 1872, rimase orfana di padre. Volendo consacrarsi al Signore nonostante l’opposizione dei familiari, scappò di casa per entrare tra le Povere Figlie di San Pietro d’Alcantara, oggi Suore Francescane Alcantarine. Prese l’abito religioso il 2 maggio 1885, cambiando nome in suor Maria Elisabetta della Santa Croce. Per tutta la vita esercitò l’attività di questuante e prestò le sue cure ai piccoli orfani e agli anziani, in vari paesi della Penisola Sorrentina. Morì il 10 febbraio 1939 a Meta di Sorrento, per emorragia cerebrale. Il 14 marzo 2024 papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto sull’eroicità delle virtù di suor Maria Elisabetta, i cui resti mortali riposano dal 1985 nella cappella della casa “Stella Maris” delle Suore Francescane Alcantarine in Castellammare di Stabia.



Agata Maria Jacobucci nacque a Trevi nel Lazio (Frosinone) il 23 luglio 1858 da Giuseppe e da Angela Caranzetti di professione agricoltori. Ricevette il Battesimo lo stesso giorno della nascita, mentre l’8 agosto 1864 le fu impartito il sacramento della Cresima.
Da fanciulla visse in un clima di profonda religiosità, trasmessole soprattutto dalla madre. Nel 1872 rimase orfana del padre: la madre nel 1879 si risposò nuovamente, anche se circa un anno dopo restò nuovamente vedova.
Agata crebbe come una giovane di bell’aspetto e pertanto fu richiesta più volte in sposa. Tuttavia, avvertendo il desiderio di consacrarsi al Signore e sapendo che non era possibile opporsi al volere dei familiari, maturò la decisione di scappare di notte dal paese.
Si diresse a Roma presso l’Ospizio “Santa Margherita da Cortona”, dove le Povere Figlie di San Pietro d’Alcantara – oggi Suore Francescane Alcantarine - fondate da don Vincenzo Gargiulo, collaboravano nel recupero delle “donne pericolanti”. Il 2 maggio 1885 a Castellammare di Stabia, nella casa madre delle Alcantarine, insieme a cinque compagne, prese il velo e indossò l’abito col nome di Suor Maria Elisabetta della Santa Croce.
La sua prima destinazione fu Venosa (Potenza). Fu quindi trasferita a Sant’Agnello di Sorrento (Napoli) nel Conservatorio dei Sette Dolori, dove erano ospitati orfane ed anziane. Qui iniziò quell’umile e faticosa attività di questuante che poi proseguì per tutta la vita e mediante la quale realizzò la completa e totale offerta di sé.
Nel 1924 fu trasferita a Pozzano di Castellammare di Stabia (Napoli), nell’orfanotrofio ove si occupò della cura dei piccoli ivi ricoverati. Nel 1926 fu inviata a Meta di Sorrento (Napoli), dove impegnò le sue energie a favore delle orfane e dei vecchi ricoverati nell’Ospizio “Santa Maria del Lauro”. Anche in questa casa, come nelle precedenti, la sua principale attività di apostolato fu quella della questua.
I vari paesi della Penisola Sorrentina la videro percorrere le strade senza risparmio di tempo e di energie. Quanti l’avvicinavano ne lodavano le virtù cristiane e ne avvertivano la profonda carità materiale e spirituale, ma soprattutto coglievano il messaggio della sua vita autenticamente contemplativa.
Suor Maria Elisabetta, nel suo lungo andare, testimoniò la fiducia nella Provvidenza, l’affidamento al Signore e alla Vergine, la pronta obbedienza alla Chiesa, l’amore per Dio e per il prossimo. Seppe ricondurre tutto al primato di Dio, cosicché la sua umiltà divenne una celebrazione della grandezza e della misericordia del Signore. Molti si avvalsero dei suoi consigli, della sua catechesi e della sua bontà e furono favoriti, per la preghiera dell’umile suora, da grazie materiali e spirituali.
Il 10 febbraio 1939 in seguito ad emorragia cerebrale suor Elisabetta morì a Meta di Sorrento, in concetto di santità, all’età di 80 anni e 7 mesi. Venne sepolta nel locale cimitero, ma nel 1985 le sue spoglie mortali furono traslate nella cappella della casa “Stella Maris” delle Suore Francescane Alcantarine in Castellammare di Stabia.
Il Processo Informativo Ordinario e il Processo “super non cultu” si svolsero presso la Curia ecclesiastica di Sorrento (Italia), rispettivamente dal 1963 al 1964 e nel 1964. La convalida giuridica dei Processi venne resa nota il 22 settembre 1995.
Essendo la sua una causa antica o storica, passò all’esame dei Consultori Storici della Congregazione delle Cause dei Santi, che nella loro Seduta del 9 gennaio 2021 diedero voto affermativo. La “Positio super virtutibus” venne completata nel 2021, quindi sottoposta al Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, con esito affermativo il 15 dicembre 2022. Il 6 febbraio 2024 fu invece la Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi a dare esito affermativo.
Il 14 marzo 2024, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto sull’eroicità delle virtù di suor Maria Elisabetta.


Autore:
Postulazione Generale dell’Ordine dei Frati Minori

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Aggiunto/modificato il 2024-03-16

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