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Sant' Alessio Zinov’ev Sacerdote e martire

(Chiese Orientali)

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1 marzo 1879 - 16 settembre 1937


Il martire Aleksij nasce il 1 marzo 1879 nel villaggio Grekovo - Kazanskoe, governatorato di Voronezh. Dal 1898 al 1904 studia nel seminario teologico di Tula e nello stesso anno viene ordinato sacerdote e destinato alla parrocchia del villaggio Voskresenskij diocesi di Tula. Dal 1917 padre Aleksij è parroco nel villaggio Storozha, governatorato di Mosca. Quando nel 1930 padre Aleksij viene arrestato per aver fondato dei gruppi antisovietici tutta la popolazione reagisce, protesta e per cinque settimana interviene presso le autorità comuniste fino a quando il loro parroco viene liberato. Ciò depone in favore sia dello zelo del pastore che della buona disposizione dei fedeli.
    Nel 1932 per snervare la vecchia economia agricola e costringere i contadini ad entrare nei Kolkoz, i comunisti impongono ai contadini non ancora collettivizzati la consegna di tutto il grano. Questa operazione sociale ‘umanitaria’ ha come conseguenza la morte di fame di circa cinque milioni di persone soltanto in Ucraina. Era quindi comprensibile, oltre che giustificato, che i contadini cercassero di nascondere almeno una parte del grano per garantirsi la sopravvivenza. In questa situazione il lettore Fedor Kananychin chiede a padre Aleksij di poter nascondere un po’ di grano nel campanile della chiesa. Il padre acconsente pur rendendosi conto della pericolosità dell’operazione. Una commissione d’inchiesta scopre che il piano per l’esproprio del grano nel villaggio Storozha si è realizzato solo del 8,9% e che il deficit, dopo la scoperta del grano nel campanile, è da attribuirsi al sacerdote Aleksij Zinov’ev, al lettore Fedor Kananychin e ai contadini che frequentano la chiesa Ivan Popov, Vasilij Razenkov e Andrei Beregovskij. Il 2 dicembre 1932 tutti vengono arrestati. Durante il processo il lettore Fedor dichiara di aver nascosto il grano perché il potere sovietico espropriava il grano ottenuto dal proprio lavoro. Sotto lo zar questo non accadeva e quindi nessuno pensava di dover nascondere il grano e quindi non c’era da meravigliarsi che i contadini non volessero morir di fame.
    Il 19 febbraio 1933 il tribunale sovietico condanna padre Aleksij a cinque anni di lager; Fedor Kananychin, Andrej Berogovskij e Vasilij Razenkov a tre anni di lager; Ivan Popov ad un anno di lager. I lavori forzati intaccano gravemente la salute di padre Aleksij che dopo mezzo anno viene dichiarato invalido e liberato. Ritorna in parrocchia, ma nel 1935 la chiesa viene chiusa d’autorità comunista e adibita a deposito del grano. Padre Aleksij rimane sul posto e continua le celebrazioni liturgiche in case private che gli danno ospitalità. Il 24 agosto 1937 padre Aleksij viene nuovamente arrestato, accusato di aver celebrato i culti religiosi in case private. Il 15 settembre 1937 la Trojka condanna padre Aleksij alla fucilazione. Il giorno dopo viene fucilato e sepolto in una fossa comune nel poligono di Butovo.


Autore:
Padre Romano Scalfi


Fonte:
www.culturacattolica.it

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Aggiunto/modificato il 2020-05-02

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