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Venerabile Carmelo De Palma Sacerdote

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Bari, 27 gennaio 1876 - 24 agosto 1961


Il Servo di Dio Carmelo De Palma nacque il 27 gennaio 1876 a Bari (Italia). Rimasto orfano, a dieci anni entrò nel Seminario della città natale. Il 17 dicembre 1898 venne ordinato sacerdote a Napoli e, successivamente, per motivi di salute, si recò per alcuni mesi nel monastero benedettino di Montecassino. Il 17 giugno 1900 fu nominato Cappellano della Basilica di S. Nicola a Bari. Servì il popolo di Dio celebrando la Messa, ascoltando le confessioni e animando molte realtà pastorali.
Dal 1902 ricevette vari incarichi nella medesima Basilica: segretario del Gran Priore, cerimoniere, cancelliere, custode della cripta, delegato del Gran Priore, primicerio del Capitolo, cantore e vicario capitolare dal 1945 al 1951.
Quando la Basilica di San Nicola venne affidata per disposizione della Santa Sede ai Padri Domenicani, il Servo di Dio, molto legato alla spiritualità benedettina, ricevette l’incarico di direttore spirituale delle monache benedettine di Santa Scolastica di Bari, come anche degli Oblati e delle Oblate di San Benedetto.
Si dedicò anche ad altri ambiti pastorali come l’Azione cattolica, la direzione spirituale dei fedeli, in particolare dei sacerdoti e dei seminaristi. Era instancabile nel ministero della confessione. Verso la fine della vita si aggravarono le difficoltà di salute: colite cronica, arteriosclerosi del miocardio e progressiva perdita della vista.
Nel febbraio 1961 celebrò per l’ultima volta la Messa in pubblico. Successivamente, per motivi di infermità, poté solo celebrare nella sua stanza, dove continuò a rendersi disponibile nell’ascolto delle confessioni.
Morì a Bari il 24 agosto 1961 per insufficienza cardiaca.
Il Servo di Dio nutrì la virtù della fede con un’intensa vita di preghiera, con al centro l’Eucaristia, celebrata ed adorata, e la devozione alla Madonna. Da questa fede scaturiva la sua obbedienza a Dio: “La mia aspirazione, diceva, è una sola: compiere sempre la volontà di Dio; perciò ringraziamolo ogni momento con fede sempre viva, accettando generosamente ciò che piace a Lui”.
La virtù della speranza aveva in lui la sua radice proprio nella fiducia nella paternità di Dio da cui si sentiva amato. E questa speranza infondeva anche agli altri, sapendo consolare ed incoraggiare le persone in difficoltà.
Il Servo di Dio visse eroicamente la virtù della carità. Era generoso nel soccorrere le povertà materiali della gente. Spese ogni sua energia nel ministero di confessore e direttore spirituale, tanto da essere denominato “l’eroe del confessionale”.
Papa Francesco l'ha dichiarato Venerabile il 5 maggio 2020.


Fonte:
www.causesanti.va

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Aggiunto/modificato il 2020-05-06

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