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Santi Giovanni e Basilio Kozyrev Sacerdoti e martiri

(Chiese Orientali)

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+ 3 novembre 1937


Ioann Kozyrev nacque il 16 gennaio 1885 nel villaggio Pozhar’e (governatorato di Tver) dove il padre era parroco. Terminati gli studi al seminario teologico di Tver si dedicò all’insegnamento nello stesso villaggio fino alla morte del padre (1911). Nello stesso anno venne ordinato sacerdote e successe nell’ufficio del padre.
Il fratello Vasilij nacque nel 1889. Non riuscì a terminare la facoltà di giurisprudenza all’università di Jaroslav per mancanza di mezzi economici. Nel 1914 insegnò nella scuola elementare del paese fino al 1919 quando il partito comunista lo esonerò dall’insegnamento per motivi ideologici. Nel 1921 venne ordinato sacerdote e nominato parroco in una chiesa di Bezheck. Nel 1930 fu arrestato e condannato a tre anni di lager da scontarsi alle Solovki. Nel 1932 fu liberato prima dello scadere della pena e poté riprendere il suo servizio nella cittadina di Bezheck.
Nel 1929 il fratello dei due sacerdoti Ioann e Vasilii, padre Grigorij venne nominato vescovo della diocesi di Bezheck. Da questo momento i tre fratelli si trovano a lavorare per la Chiesa di Dio nella stessa cittadina. L’unione fa la forza, ma non esclude dalla persecuzione.
Il 16 febbraio 1934 i due fratelli Ioann e Vasilij vengono arrestati. Padre Ioann, nella speranza di poter venir graziato cedette ingenuamente alle sollecitazioni del giudice e si dichiarò colpevole: “Io, Kozyrev Ivan Alekseevich mi riconosco totalmente colpevole di essere stato membro attivo del gruppuscolo controrivoluzionario dei clericali della chiesa di Bezheck, i quali nel corso di vari anni hanno svolto un’attività contro rivoluzionaria contro il regime esistente… Per quanto riguarda il vescovo Grigorij Kozyrev egli ripeteva che la vita è difficile, ma occorre considerare la situazione attuale come un castigo divino; nelle prediche egli raccomandava al popolo di sopportare e di sottomettersi alla Provvidenza divina.”
Padre Vasilij non si riconobbe colpevole e rifiutò di rispondere a domande che potevano compromettere altre persone. Assieme ai due fratelli era stato arrestato un altro sacerdote che svolgeva il suo ministero nella città di Bezheck, padre Sergij Kordjukov. Egli pure ricusò ogni addebito.
Il 24 febbraio 1934 i tre sacerdoti furono condannati dalla Trojka a 3 anni di lager da scontarsi nel tristemente famoso lager della Kolyma. Arrivarono stremati di forze e subito furono assegnati ai lavori pesanti. Padre Sergij Kordjukov dopo pochi giorni morì di stenti nel lager. I due fratelli riuscirono miracolosamente a resistere fino al termine della pena. Furono liberati dal lager alla fine dell’ottobre 1936 e poterono ritornare dal fratello vescovo Grigorij nella città di Bezheck e riprendere il loro servizio sacerdotale. Riprendere il ministero sacerdotale negli ultimi mesi del 1936 significava iscriversi alla fucilazione. Erano già iniziate le famose purghe e i preti venivano fucilati ‘a tappeto’ (in media 230 al giorno). I due fratelli avevano già dato il loro tributo di sofferenza, potevano ritirarsi in buon ordine! Si ostinarono a fare il prete.
Nel giugno 1937 il fratello vescovo Grigorij fu assegnato alla diocesi di Barnaul in Siberia. Dopo pochi giorni del suo arrivo venne arrestato. Ignota la sua fine.
Nel settembre 1937 i fratelli sacerdoti Ioann e Vasilij vengono arrestati. Padre Ioann durante l’interrogatorio, esperto della perfida falsità dei giudici comunisti, si dichiara innocente e non accetta nessun compromesso. Aveva compreso sulla sua pelle che giocare al compromesso con i comunisti si perde la faccia e non si guadagna nulla.
Anche il fratello padre Vasilij si professa innocente. Al giudice che lo accusa di aver diffuso fra i preti l’idea che il comunismo fucila i preti per eliminare quelli che nelle prossime elezioni potrebbero votare contro il partito comunista. Padre Vasilij ha il coraggio di rispondere: “Certamente io ho diffuso questa idea fra il clero, ed io sono sicuro che sarò condannato anche per questo motivo”.
Il 1 novembre 1937 la Trojka condannò padre Ioann Kozyrev e padre Vasilij Kozyrev alla fucilazione. Furono fucilati il 3 novembre 1937.


Autore:
Padre Romano Scalfi


Fonte:
www.culturacattolica.it

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Aggiunto/modificato il 2020-05-08

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