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> Home > Sezione Venerabili > Venerabile Gloria Maria di Gesù (Speranza Elizondo García) Condividi su Facebook Twitter

Venerabile Gloria Maria di Gesù (Speranza Elizondo García) Vergine

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Durango, Messico, 26 agosto 1908 - Monterrey, Messico, 8 dicembre 1966

Superiora Generale della Congregazione delle Missionarie Catechiste dei Poveri. Papa Francesco l'ha dichiarata Venerabile il 19 giugno 2020.



La Serva di Dio Gloria Maria di Gesù Elizondo García (al secolo: Speranza) nacque il 26 agosto 1908 a Durango (Messico). Nel 1913, con la famiglia, si trasferì a Monterrey. Nel 1921 conseguì il diploma di perito contabile e, due anni dopo, iniziò a lavorare in un’impresa commerciale. Contemporaneamente, cominciò a frequentare la Gioventù Cattolica Femminile Messicana e si impegnò in opere di apostolato, in particolare nell’Hospital González, dedicandosi soprattutto alle visite agli infermi, alla catechesi ai bambini e ai giovani. Nel 1941, si trasferì a Tamantán, nei pressi di Ciudad Victoria. Si mise in proprio, aprendo La empacadora de mariscos, un’azienda di confezione di gamberi. Due anni dopo, divenne Presidente della Gioventù Cattolica Femminile Messicana e avviò diversi centri di catechesi ed evangelizzazione per bambini e adulti, interessandosi anche della formazione cristiana dei carcerati di Ciudad Victoria. Nel 1943, la Serva di Dio promosse la fondazione del collegio “Antonio Repiso”. Nel 1946 organizzò una missione popolare a La Pesca, dove abitavano pescatori che lavoravano per la sua impresa. L’8 dicembre 1946, la Serva di Dio entrò nell’Associazione delle Figlie di Maria. Sentendosi chiamata alla vita consacrata, lasciò il lavoro e, il 16 luglio 1954, entrò nella Congregazione delle Missionarie Catechiste dei Poveri, istituto di diritto diocesano, fondato nel 1926 dall’Arcivescovo di Monterrey Mons. José Juan de Jésus Herrera y Piña. Nel 1956, la Serva di Dio pubblicò il libro Jesucristo. Il 16 maggio 1957 fece la prima professione religiosa e, due anni dopo, ebbe l’incarico di Maestra delle Postulanti. Il 19 maggio 1961, pur non avendo ancora emesso i voti perpetui, fu eletta Superiora Generale. Accettò umilmente l’incarico e, il 23 maggio 1961, emise la professione perpetua. Come Superiora Generale, si impegnò con zelo per il rinnovamento e l’espansione dell’Istituto. Conobbe il Movimento dei Cursillos de Cristianidad e ne favorì l’apostolato, incoraggiando l’inizio dei Cursillos per donne a Monterrey. Il 22 ottobre 1964, la Congregazione delle Missionarie Catechiste dei Poveri ricevette dalla Santa Sede il decretum laudis. Nel giugno 1965 le condizioni di salute della Serva di Dio peggiorarono.
Morì l’8 dicembre 1966 a Monterrey (Messico).
La Serva di Dio visse una fede eroica. Come laica, la preghiera era il cuore della sua vita spirituale, che alimentava con i Sacramenti, in particolare l’Eucaristia. Nella devozione al Sacro Cuore, contemplava l’infinita misericordia divina. Amava la Vergine Maria, recitando quotidianamente il Rosario e invitando, il 12 di ogni mese, le amiche a trascorrere la notte in preghiera, in onore della Madonna di Guadalupe. Dalla sua unione con Dio, sviluppò l’ardore apostolico e lo spirito missionario. La sua grande aspirazione era la diffusione della Parola di Dio, affinché tutti gli uomini lo conoscano e lo amino. Praticò la virtù della speranza in modo eroico. L’abbandono totale nelle mani del Signore, in un atteggiamento di docilità e fiducia, generò nella Serva di Dio una grande serenità, che l’accompagnò in ogni circostanza, durante l’attività lavorativa e nell’apostolato fra i poveri. Con questo spirito, accettò l’elezione inaspettata a Superiora Generale ed affrontò la dolorosa malattia (un tumore), che la portò alla morte. Visse eroicamente la virtù della carità. La sua preoccupazione nel governo dell’Istituto era che Dio fosse amato e glorificato e nelle sue conversazioni c’era sempre un richiamo a Lui. Vedeva ed accoglieva ogni persona, scorgendo in loro il volto di Cristo. L’amore al prossimo fu l’espressione pratica e completa del suo amore per Dio. Da consacrata continuò a spendersi per gli emarginati e dedicò tutta se stessa alle consorelle che considerava come figlie. Agì con grande saggezza nel governo della Congregazione. Seppe unire le molteplici doti ricevute dal Signore con lo sforzo ascetico, che la fece crescere nell’amore verso il Signore e verso il prossimo e nella costante ricerca della Sua volontà. Aspirò alla santità, dapprima nel mondo del lavoro, con la passione per l’evangelizzazione e l’aiuto alle classi più disagiate della società, pur tra gravi difficoltà a causa della Guerra Cristera, in seguito, come religiosa, nella esemplare fedeltà alla Regola delle Missionarie Catechiste dei Poveri. Come formatrice fu, ai suoi tempi, una pioniera del rinnovamento della vita consacrata e si distinse per l’impegno di aiutare ogni membro della Congregazione nel cammino personale verso la santità.


Fonte:
www.causesanti.va

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Aggiunto/modificato il 2020-06-23

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