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Beato Crescenzio Severo Ortiz Blanco Sacerdote redentorista, martire

20 luglio

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Pamplona, Spagna, 10 marzo 1881 – Madrid, Spagna, 20 luglio 1936

Crescencio Severo Ortiz Blanco nacque a Pamplona il 10 marzo 1881. Emigrò con la famiglia prima a Vitoria, poi a Villareal, dove iniziò ad andare a scuola. Tornato a Pamplona con i familiari e terminata la scuola, cominciò a cercare lavoro, ma nulla lo soddisfaceva. Lo attraeva di più la vita dei padri Redentoristi della basilica di Sant’Ignazio, tanto che, a dodici anni, entrò nella loro Congregazione. Professò i voti il 24 settembre 1900 e fu ordinato sacerdote il 28 dicembre 1905. Fece parte delle comunità di Astorga, Cuenca, Valencia e Barcellona, impegnato prima come professore di Filosofia, poi nelle missioni al popolo. Il 13 luglio 1936 arrivò a Madrid, nella comunità della basilica di San Michele Arcangelo; cinque giorni dopo, ebbe inizio la guerra civile spagnola. La sera del 19 luglio, padre Crescencio e il confratello padre Calvo cercarono riparo nella Torre dei Lujanes, ma gli amici di padre Calvo che avrebbero dovuto ospitarli non lo fecero. Il solo padre Crescencio rientrò in comunità, uscendone di nuovo dopo il pranzo del 20; con lui c’erano padre Ángel Martínez Miquélez e il fratello coadiutore Gabriele Sáiz Gutiérrez. Tutti e tre, appena scesi in strada, vennero sorpresi da un gruppo di miliziani, quindi assassinati nel parco pubblico madrileno di Casa del Campo. Durante quella persecuzione, morirono in tutto dodici Redentoristi delle case di Madrid: oltre a padre Crescencio e compagni, padre Donato Jiménez Bibiano, proveniente come loro dalla comunità di San Michele, più otto da quella del Perpetuo Soccorso. Tutti e dodici furono beatificati nella cattedrale di Santa Maria la Real de la Almudena a Madrid, sotto il pontificato di papa Francesco. La loro memoria liturgica ricorre il 6 novembre, giorno nel quale le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del XX secolo.



I primi anni
Crescencio Severo Ortiz Blanco nacque a Pamplona il 10 marzo 1881, primogenito di tre fratelli. Pochi anni dopo, la sua famiglia emigrò in cerca di un futuro migliore, prima a Vitoria e poi nella piccola città di Villareal, presso Álava, dove Crescencio iniziò ad andare a scuola. Una volta che il bilancio domestico si risollevò, la famiglia ritornò a Pamplona.
Quando finì la scuola, iniziò a cercare lavoro, ma nessun mestiere gli andava bene. Un giorno entrò nella basilica di Sant’Ignazio nella sua città: fu attratto dall’abito dei religiosi della Congregazione del Santissimo Redentore, dal loro raccoglimento e, soprattutto, dal quadro della Madonna.

La formazione tra i Redentoristi
Da quel momento vi tornò più di una volta a pregare finché un giorno osò fare il passo decisivo: si presentò al Rettore di quella comunità, esprimendo il suo desiderio di diventare religioso.
Esaminate le sue qualità e sistemate le altre faccende, a dodici anni entrò nella sede dello juniorato dei Missionari Redentoristi in Spagna, situata a El Espino presso Burgos. Secondo le testimonianze, era un po’ vivace e non molto dedito allo studio.
Professò il 24 settembre 1900 e studiò in vista del sacerdozio ad Astorga presso León. I suoi contemporanei lo descrivevano come un uomo di grande nobiltà e sincerità, dotato di un carattere piacevole e di grande immaginazione. Era anche molto laborioso e attento in tutto ciò che gli veniva affidato.

Impegnato nell’insegnamento e nelle missioni al popolo
Fu ordinato sacerdote il 28 dicembre 1905. Nel 1906 faceva parte della comunità di Astorga. L’anno seguente si recò a Cuenca per svolgere il Secondo Noviziato. Senza terminarlo, tornò ad Astorga, perché richiesto dai Superiori affinché si dedicasse all’insegnamento.
Insegnò Filosofia fino al 1908, anno in cui abbandonò l’incarico per dedicarsi alle missioni al popolo, principalmente in Galizia, Madrid e Valencia. Nel 1927 fu assegnato alla comunità del Perpetuo Soccorso a Madrid come missionario. Nel 1929 fu inviato a Barcellona.

Al tempo della guerra civile spagnola

Nel giugno 1936 giunse da Roma la nomina dei superiori per il triennio 1936-1939 e il riadattamento del personale nelle comunità redentoriste. Padre Crescenzio fu inizialmente destinato a partire per l’America, ma a causa di un problema di salute venne invece inviato a Madrid, nella comunità della basilica di San Michele Arcangelo. Vi arrivò il 13 luglio 1936; cinque giorni dopo, col sollevamento militare del 18 luglio, ebbe inizio la guerra civile spagnola.
Il 19 luglio, secondo quanto attestano i documenti contemporanei, la comunità di San Michele poté celebrare la solennità del Santissimo Redentore, secondo il calendario della Congregazione.
Alcuni membri scelsero di dormire fuori dalla casa, come padre Crescenzio, il quale, nel pomeriggio di quel giorno, uscì insieme a padre Calvo, per rifugiarsi alla Torre dei Lujanes, un complesso di edifici del XV secolo, situato in piazza della Villa, dove quel confratello aveva amici fidati. Tuttavia, visto che questi non vollero riceverli in un edificio pubblico, dato che erano religiosi, padre Crescencio pensò di tornare in comunità e vi trascorse la notte.

Il martirio
Il 20, dopo pranzo, uscì di nuovo, insieme a padre Ángel Martínez Miquélez e al fratello coadiutore Gabriele Sáiz Gutiérrez. Tutti e tre, appena scesi in strada, vennero sorpresi da un gruppo di miliziani, quindi assassinati nel parco pubblico madrileno di Casa del Campo.
In tutto, durante quella persecuzione, morirono dodici Redentoristi delle case di Madrid: un altro proveniente dalla comunità di San Michele, ovvero padre Donato Jiménez Bibiano, più otto da quella del Perpetuo Soccorso. Metà erano sacerdoti, metà fratelli coadiutori. Tutti godettero immediatamente di fama di martiri all’interno e all’esterno della Congregazione dei Redentoristi.

La causa di beatificazione in fase diocesana
L’inchiesta diocesana della causa di beatificazione, intitolata a Vicente Nicasio Renuncio Toribio e undici compagni, si svolse a Madrid dal 19 settembre 2006 al 27 novembre 2007. Gli atti dell’inchiesta furono convalidati dalla Congregazione delle Cause dei Santi il 24 marzo 2010.
La “Positio super martyrio”, presentata nel 2019, fu sottoposta ai Consultori Storici il 29 gennaio dello stesso anno, essendo appunto la causa di natura antica o storica, perché dai fatti erano trascorsi più di cinquant’anni.

Il decreto sul martirio
Il 24 settembre 2020 i Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi emisero il proprio voto favorevole. I Cardinali e i Vescovi membri della stessa Congregazione, nella loro Sessione Ordinaria del 20 aprile 2021, riconobbero che l’odio contro la fede era l’unica ragione dell’accanimento contro i dodici Redentoristi e delle loro uccisioni.
Il 24 aprile 2021, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò infine il decreto sul martirio.

La beatificazione
Padre Crescencio, i confratelli coi quali condivise il martirio e gli altri nove furono quindi beatificati a Madrid, nella cattedrale di Santa Maria la Real de la Almudena, il 22 ottobre 2022. La Messa con il Rito della Beatificazione fu presieduta dal cardinal Semeraro come inviato del Santo Padre. La loro memoria liturgica venne fissata al 6 novembre, giorno nel quale le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del XX secolo.
La Congregazione del Santissimo Redentore aveva già visto, il 13 ottobre 2013, la beatificazione di sei suoi membri, martiri durante la stessa persecuzione, appartenuti alla comunità di Cuenca.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2022-10-27

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